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20161015 VM fotoIeri sera il Gruppo Foto del DLF di Treviso ha avuto come ospite un maestro della Street Photography (la fotografia di strada): Umberto Verdoliva. La serata ha avuto un approccio prettamente didattico proponendo ai presenti, pochi a mio parere, limitati anche dal brutto tempo invernale, quali spunti si possono cogliere camminando per la via armati di macchina fotografica. E’ stato un vulcano di stimoli il Dott Umberto esplicitando come la ricerca della foto di strada non si limiti a recuperare scatti realizzati in quel contesto, ma sia frutto di ricerche sviluppate in modo organico. Ecco che c’è chi si specializza in scatti ironici, chi sulle similitudini, chi favorisce la ricerca del grottesco, chi gioca sull’ambiguità che si può verificare tra il reale e il finto.

Ad esempio siamo bombardati di immagini pubblicitarie che appaiono lungo i nostri tragitti cittadini, e gli uomini sono però anche quelli in carne ed ossa che calpestano i marciapiedi. Occhi particolarmente allenati creano fotografie dove non si riesce a comprendere di primo acchito quale sia il reale e quale sia il riflesso delle molte vetrine o l’immagine pubblicitaria. Si gioca sul equivoco, sull’incertezza. La serata ha spiegato che la comprensione della foto di strada passa attraverso un'attenzione e una preparazione da parte dello spettatore che osserva la foto; è questo bagaglio a rendere più ricca la percezione della qualità di quanto offerto dal fotografo. Il percorso didattico è stato fatto attraverso la proiezione di decine di immagini, opera di differenti autori, quasi tutti stranieri, commentati da parte del docente che via via spiegava qual’era l’approccio che perseguivano i diversi fotografi proposti. Tutti noi possiamo, nell’era del cellulare e delle foto su facebook, scattare casualmente delle buone foto, foto d’impatto, ma è la metodica ricerca perseguita con costanza che segna la differenza tra lo scatto fortuito e l’opera fotografica. Non solo, la buona fotografia richiede applicazione, predisposizione mentale, richiede un occhio allenato pronto a catturare ciò che il normale cittadino, pur dotato di fotocamera, non ha. A tal riguardo Verdoliva spiegava alla platea che lui non ha mai acquistato una macchina fotografica, ha sempre usato quelle che gli venivano offerte o regalate dalla sorte o dagli amici. Questo non per disprezzo verso il mezzo, ma perché a suo avviso la buona foto è frutto di attenzione da parte del fotografo, non conseguenza diretta della qualità dello strumento tecnico. “Uno scrittore scrive bene a prescindere dalla penna o dalla matita che tiene tra le dita, perché è quel che scrive a qualificarlo come un buon o un cattivo scrittore”. Seguendo questa intuizione il docente ha utilizzato le energie e il tempo che molti investono leggendo riviste tecniche di fotografia per approfondire ed analizzare le foto di quelli che lui ritiene essere i suoi principali maestri, contattandoli in alcuni casi per confrontarsi e apprendere come essi siano riusciti a recuperare certi scatti da lui particolarmente apprezzati.
Dopo una prima parte dove si son viste soprattutto foto di autori, passati o contemporanei, che vanno per la maggiore, abbiamo potuto ammirare alcuni ambiti di ricerca portati avanti dallo stesso Verdoliva. Decine di foto sorprendenti, scattate spesso proprio nella nostra città, a sottolineare come non sia il contesto a far la differenza, ma il modus mentale con cui l’autore, l’artista, approccia. Mauro Bozzo, presidente del DLF è rimasto molto soddisfatto della serata e così è stato per tutti i presenti. Anch’io mi son associato a coloro che han espresso complimenti al maestro, esternando un particolare apprezzamento per come riesca a coniugare la sua ricerca a un estetica di primo livello. Vado spesso in giro a veder esposizioni fotografiche e rilevo frequentemente lavori molto concettuali che poco concedono all’estetica, alla bellezza. Nel caso delle foto di Verdoliva non è così. L’immagine proposta in questo articolo ne è una prova sublime. Il gioco dei riflessi, l’equivoco tra ciò che è reale e ciò che non lo è, la molteplicità di soggetti affini, le righe in questo caso, presenti nelle magliette di molte persone, nel negozio, ma anche nelle strisce stradali, le associazioni cromatiche, pure oggetto di ricerca da parte dell’autore, sono tutte legate nello scatto da armonia, equilibrio. La foto piace anche a chi, vedendola, non conosce le ricerche sopra esposte. Piace perché è esteticamente ammiccante, a prescindere dalle ricerche in essa presenti. Chiaro che il fruitore preparato, chi conosce il lavoro che c’è alle spalle, comprende una simile immagine non essere solo una bella foto, ma una vera e propria opera d’arte.
Ieri sera al DLF di opere d’arte ne abbiamo viste svariate decine.

Mirco Venzo, Treviso 15/10/2016 #qzone
Foto di Umberto Verdoliva scattata a Treviso.

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