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20170810 VM LisaA Solighetto, (TV) in Villa Brandolini la sala è vuota, evento raro per le nostre esperienze, e così ci troviamo a dover dialogare con l’unica persona presente, una giovane ragazza laureata in lettere, scoprirò poi trattarsi di Lisa Feletto. “Che cosa mi consiglia di vedere?”. “Tra i libri che ho iniziato a sbirciare, al momento quello che più mi ha intrigato è Adriatic Sea - di Olivo Barbieri, i colori sono alterati, ci ha lavorato su questa cosa e mi piace per la sua semplicità. Altri li ho trovati più complessi.  Un altro testo che mi ha impressionato favorevolmente è quello che narra il viaggio di ritorno del nonno dal campo di prigionia ricostruito da Andrea Brotto, interessante anche dal punto di vista della realizzazione fisica del testo, con molte riproduzioni di documenti dell'epoca…”.

La selezione dei libri di fotografia proposti a Solighetto è stata curata da Chiara Pozzobon e da Carlo Sala e ha come filo conduttore Fare Comunità tema che ha caratterizzato la mostra che stiamo vedendo, fruibile al pubblico sino a sino al 27 Agosto. Dopo aver sfogliato qualche testo assieme a Lisa, Giorgio (Grassato) e Mauro (Bozzo) entriamo nella prima sala dove vi sono le foto, ma forse è più giusto definirle "installazioni fotografiche" di Federica Landi. Il suo lavoro s’intitola The death of Tiresias e la caratteristica di queste immagini è la difficoltà che il visitatore ha nell'osservarle. Chi fosse interessato a guardarle (le foto) deve posizionarsi in una giusta angolazione per non venir impedito nella visione da dei panelli posti appositamente per ostacolare la facile percezione degli scatti. Anche quando si superi quest'ostacolo la visione delle immagini richiede una sorta di ricerca, nel pertugio da cui si vedono le foto degli immigrati vi è uno specchio che impedisce di comprendere (o quanto meno complica la naturale immediatezza) quale sia l’originale e quale la “copia”.

20170810 VM FedericaIl lavoro della Landi, commentavamo mentre lo analizzavamo, pare cerchi di obbligare l’utilizzatore dell’opera a riflettere su cosa si vuol vedere. La didascalia di presentazione narra di come oggi si sia bombardati d’immagini che non sono mai innocenti, ma sempre rispecchiano una visione del mondo, più esattamente la visione di chi le immagini propone. Vedere un'immagine o un’altra, porvi una certa attenzione o gettargli solo uno sguardo fugace, modifica la nostra mappa del reale, facendoci pensare in un modo invece che in un altro. Una delle chiavi interpretative del lavoro di Federica pare esser il voler ribadire la necessità di riflettere su ciò che ci viene propinato, su ciò che c’è fatto vedere. Ecco che per non farsi stordire da questa ridondanza di immagini è necessario metterci attenzione ed impegno, due caratteristiche indispensabili per andare a curiosare all'interno dei pannelli proposti dall’artista in questo suo progetto a Solighetto. I soggetti raffigurati da Federica sono immigrati, tema, evidentemente, che l'artista ritiene meritevole di particolare attenzione.

Anche quest’anno la visita a Solighetto è stata il pretesto per entrare in riflessioni e dialoghi atipici, interessanti, se ciò è accaduto un grazie lo dobbiamo rivolgere anche a Lisa che ha saputo stimolarci con le sue parole, e non fosse stato per la poca confidenza che avevamo con lei, sicuramente l’avremmo invitata a bere le birre preventivamente messe in frigo per ritemprarci dell’afa estiva, accompagnandole con formaggi di fossa e bresaola... Orari di apertura della mostra F4 un'idea di fotografia 2017 "Fare Comunità": venerdì e sabato 16.00-19.30; domenica 10.30-12.30 e 16.00-19.30. Ingresso: Intero euro 5,00. Ridotto euro 3,00 dai 12 ai 25 anni; over 65; studenti universitari; aderenti FIAF, soci TRA; gruppi di almeno 15 persone. Gratuito minori di 12; portatori di handicap con accompagnatore; giornalisti con tesserino.

Mirco Venzo, Treviso, 10/08/2017 #qzone
Foto Giorgio Grassato dal cellulare, nel primo scatto lisa Feletto, nel secondo le installazioni di Federica Landi.

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