A Treviso il 23 dicembre alle h 21,00, presso l’elegante auditorium dell’Istituto Stefanini la compagnia artistica Artescalza proporrà lo spettacolo teatrale Hands off (giù le mani).
I testi sono scritti da Claudia Rossetti e Stefano Bergamin*, l’opera che verrà presentata da Carla Povellato vede anche la collaborazione dello storico gruppo Amissi de la poesia - el Sil. Per saperne di più intervisto Evelyn Tognazzi, una delle colonne portanti della compagnia artistica. “Si tratta di una performance che nasce per manifestare contro la violenza sui minori, stanchi di apprendere inermi, quasi quotidianamente, attraverso le notizie dei TG, di episodi di violenza che vedono il mondo dell'infanzia protagonista innocente. Il messaggio che Artescalza vuole trasmettere non è di pace, bensì funge come monito per sensibilizzare le persone comuni e far loro comprendere che talvolta capita di scivolare in episodi di violenza. Noi vorremmo che il pubblico che assisterà allo spettacolo ritorni nella sua abitazione con la coscienza che esiste un modo per fermarsi prima di cedere al gesto violento e consiste nell’ascoltare la piccola creatura con la quale stiamo interagendo. Gesti come il gioco, la danza, sono meravigliosi perché oltre ad arricchire il bimbo infondono anche nell'adulto un senso di benessere per aver creato un momento felice che il bimbo si porterà con se per il resto della vita, garantendogli un futuro migliore e sereno. Si tratta quindi di una sorta di monito per un risveglio consapevole della coscienza dell'adulto verso il mondo dell'infanzia”.
Quando ho conosciuto Evelyn il mezzo di esternare parte della sua interiorità era legato alla pittura. Una delle opere più significative della sua produzione, Who Wins, presente anche nel Catalogo di Artescalza 2015 (rif. 1), vede rappresentata una bambola strattonata da varie mani. Ecco come descriveva il lavoro l’autrice: “La bambola non rappresenta me stessa da piccola, bensì da adulta. Per quanto io faccia per gli altri succede sempre che non riesca mai a soddisfare tutti. Il risultato è che mi sento dentro una sorta di frustrazione per non riuscire ad arrivare a tutti. Il viso da bambola è voluto perché spesso mi viene detto che ho un aspetto “da brava ragazza" cliché che non sento mio, ne consegue che l' espressione ridente nel quadro sia volutamente grottesca".
Evelyn ha come soggetto preferenziale dei suoi quadri gli animali, per i quali nutre una grande passione, ma il dialogo sopra riportato spiega come la nella sua pittura inserisca idee radicate nella psicologia o nella sociologia. Non manca l’introspezione. La spiegazione di Blocco emozionale ne è una conferma. Il dipinto vede protagonista un polipo azzurro che con i suoi artigli afferra rotismi di color ocra.
“La mente gira ma il polipo, che è un animale viscido, subdolo, con i suoi tentacoli arriva dappertutto, si inserisce nel suo funzionamento e ne ferma il regolare meccanismo. Fa inceppare gli ingranaggi. Il polipo rappresenta le paranoie che mi faccio. I pensieri negativi che mi “fermano”, che mi “appesantiscono l’azione” che mi bloccano...”
Questo è il tratteggio di Evelyn Tognazzi, l’autrice dell’opera posta a copertina dei due centoni 2017 del nostro blog. Evelyn è un'artista in evoluzione, che spazia dalla pittura al teatro, interessata del mondo che la circonda particolarmente agli animali ed ai bambini. Una donna che ama l’arte e la vive con passione, dedicando ad essa tempo ed entusiasmo. Un’ottima rappresentante della compagnia Artescalza.
Mirco Venzo, Treviso 20/12/2017 #qzone
Foto di Stefano Pauli, l’artista a fianco dell’opera Blocco emozionale
rif. 1 http://www.qzone.it/index.php/q-arts/229-...
rif. 2 https://www.ibs.it/centone-di-qzone-2017-...
* Significativo all'opera mi risulta essere anche il contributo di Mayra Inès Bruni, che merita quindi una citazione.