q slide 005j

Cerca

20180518 VM FotoromanzoLo Spazio Gerra (Piazza XXV aprile) è una tappa che non va persa per chi pensa di visitare Fotografia Europea 2018. L’edificio ha come tema il fotoromanzo. L'argomento della rassegna emiliana, Rivoluzioni, ribellioni, cambiamenti utopie, può sembrare c’entrare poco con le storie a metà tra il fumetto e la fotografia, ma non è così, ed è merito di Innovazione Cultura e Società darne evidenza (gli organizzatori dell’esposizione che rispondono al nome di Stefania Carretti, Lorenzo Immovilli, Elisa Savignano). Come il fotoromanzo s’inserisce in un tema come quello proposto? S’inserisce in vari modi.

Anzitutto perché questa modalità, a metà tra il racconto e la fotografia, rappresenta una novità, un cambiamento nel modo espositivo; certo è affine al fumetto dal quale però si distacca, a mio modesto avviso, perché la fotografia è sinonimo di “verità” più di un racconto realizzato a penna dalla mano di un disegnatore. Poi che le storie narrate siano frutto di fantasia e soprattutto che la fotografia si presti a falsificare la realtà in modo consistente, non sta a me ricordarlo, questo ogni fotografo lo sa. Rimane un dato di fatto, ogni disegno si associa ad un lavoro immaginativo ed ogni foto si associa ad un documento difficile da confutare. Questo preambolo è necessario per apprezzare il contributo storico del fotoromanzo come modalità di comunicazione.

Le storie d’amore, a volte proibite (i tradimenti) sono spesso protagonisti del racconto. Certo la massaia casa e Chiesa non si presta a questo genere di storie che, immagino, raramente l’ha vista come protagonista nelle storie a fotografie. E però se la donna “vera” protagonista del rotocalco, quando trascurata, risponde trasgredendo, se sedotta con eleganza, pure tradisce, dando sfogo ai suoi sentimenti, se cammina in luoghi bui senza accompagnatore, rischia del suo… Insomma, ecco che tra le pieghe dei romanzi, esce una donna che sta "maturando" e che contribuisce all’emancipazione vera e propria: direi concorre alla donna di oggi. Donna che tutti sanno se trascurata, semplicemente, va a cercare stimoli non certo platonici, altrove.

Non mancano i fotoromanzi a scopo didattico, se così vogliamo definire la splendida serie di foto con protagonista un’avvenente Paola Pitagora. Questo racconto spiega, e vuol essere una storia istruttiva, che esiste la pillola contraccettiva, e che questa muta l’equilibrio e le condizioni del rapporto di coppia, rendendo più liberi ambedue. Questo circa l’aspetto intellettuale della mostra. Tuttavia le ragioni per cui val la pena di girovagare nel Palazzo sono legate anche alla bellezza delle immagini. Chi ama la foto tradizionale deve riconoscere come ogni singolo scatto sia preparato con cura, giocando, e sull’interpretazione degli attori, e sull’abilità tecnica del fotografo; in particolare l’uso delle luci è spesso più che pregevole.

Vi è poi la possibilità di inventarsi protagonisti di una qualche storia, sfruttando le scenografie anni 60’ a disposizione dei visitatori (cosa fatta anche dal sottoscritto come potete vedere nella foto proposta). Esiste un’ultima ragione per visitare lo Spazio Gerra: tra le mostre è una di quella a entrata libera e non è richiesto nessun biglietto.

Mirco Venzo, Reggio nell’Emilia, 25/04/2018 #qzone

CookiesAccept

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo

Il presente sito web utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti. Proseguendo nella navigazione acconsentirai all'informativa sull'uso dei cookies.

Leggi di più