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20170201 VM PDVeneziaLe cose dal punto di vista economico vanno molto male, negli ultimi lustri un quarto della nostra capacità industriale è saltata, portando via con essa posti di lavoro. La disoccupazione è in aumento e sta erodendo i risparmi, chi non lavora si aggrappa ai risparmi suoi o dei propri cari, cari che spesso mantengono i figli con la loro pensione. Oggi poi ad essere disoccupati sono sempre più spesso anche gli imprenditori che nel nord est non avendo nulla di meglio da fare tendono ad appendersi per il collo sulle gru, anche se di questo generalmente i media non ne parlano quando sugli attentati terroristici o sull’albergo travolto dalla neve assistiamo a interminabili servizi di approfondimento.

Sui numerosi suicidi di imprenditori e disoccupati si stende un velo indecente che più che un velo a me pare una marmorea lapide. L'obiettivo è chiaro, evitare di portare a conoscenza la cittadinanza di cosa economicamnte stia accadendo. La verità nascosta da un lato viene a galla dall’altro, anche il sistema bancario italiano, uno dei più stabili e affidabili al mondo quand’era pubblico, sta saltando, e questo è impossibile da nascondere.
Gli istituti di credito gestiscono i risparmi (che per l’appunto si stanno assottigliando) cedendoli alle imprese (lo abbiamo visto sempre meno) per vedere rientrare i loro soldi implementati dagli interessi. Questo è il lavoro della banca. Oggi però l’istituto di credito ha meno soldi da prestare e non sa a chi prestarli: da un lato molti imprenditori non vogliono investire, preferiscono aspettare o se ne vanno altrove con tutto il loro bagaglio di conoscenze e macchinari. Le imprese che rimangono poi non sempre piacciono alle banche che mai come oggi sono restie a prestar denaro, anche perché, è il loro lavoro, sanno che ogni settore è a rischio. Accade così che anche le banche diventino inutili, come può confermare chiunque abbia bisogno di un prestito.
Questa è una veloce sintesi del mercato privato, quando dal lato del settore pubblico le cose vanno anche peggio. Il debito pubblico cresce, anche causa dei debiti per interessi che abbiamo sul groppone. Questa tendenza non tende a diminuire, anche se da anni lo Stato non sta più investendo e cerca di contenere la Spesa pubblica. In parole povere lo Stato sta tagliando pure i servizi senza riuscire a ridurre di molto le tasse che anzi tendono ad aumentare. Pure lui sta diventando inutile. Questa la veloce fotografia del paesaggio politico economico attuale.

La domanda è cosa causa ciò e quali sono le visioni politico economiche in campo? In un precedente articolo (rif 1) ho già spiegato cosa si intende per “Destra” e cosa si intende per “Sinistra”  scrivendo che vi è molta confusione a riguardo. Oggi aumenterò la confusione al lettore fornendo però un po’ più di informazioni per aiutarlo a districarsi nella giungla di cui sopra, focalizzando alcuni punti esternati da un rappresentante del PD, partito che sta governando negli ultimi anni il Paese. Non sarà una trattazione completa, per ragioni di spazio ed a ciò devo ricordare che la visione del Senatore Pietro Ichino, (rif 2) ex comunista ed ex sostenitore del progetto politico di Monti, giurista esperto di diritto del lavoro, non è chiaramente l’unica visione interna al suo partito.
Ma proprio le precedenti esperienze politico/ideologiche di questo rappresentante del PD rendomo ai miei occhi interessanti le affermazioni che riprendo da un dibattito televisivo proposto da LA 7 (rif 3). “Ritornare agli Stati nazionali significa ritornare alla guerra”  è la prima affermazione del Parlamentare PD. Ma la Libia, allora chi l’ha bombardata facendo destituire Gheddafi che pur con tutti i difetti del caso era un politico che a noi italiani andava anche bene? A bombardarlo fu la Francia che è, con noi, parte di quest’Europa. E quindi io rigetto l’affermazione di Ichino anche se so già, e chi vedrà il video lo può confermare, qual è la possibile replica del politico: “Serve più Europa”! Proprio l’esempio del bombardamento della Libia voluto dalla Francia e contrario agli interessi dell’Italia rende palese ai miei occhi come non potrà mai esserci “più Europa” se differenti pezzi della stessa hanno interessi contrapposti.

E’ un fautore della globalizzazione il Senatore che afferma “La globalizzazione si deve basare su regole di diritto. globalizzazione significa “pace” significa che le controversie si risolvono secondo diritto. Globalizzazione significa anche avere chi perde e bisogna aiutare, indennizzare i “perdenti”. E ancora: “La globalizzazione ha fatto per la fame del mondo più di tutti i movimenti socialisti e comunisti, sindacali di qualsiasi paese… Dove non passano le idee, le merci, le persone, passano gli eserciti”. Mi chiedo, ma non eravamo globalizzati quando alcuni eserciti europei (anche in questo caso, non tutti) aiutarono gli USA ad invadere prima l’Afganistan e poi l’Iraq di Saddam, con motivazioni che oggi sappiamo risibili?
Non siamo globalizzati oggi e non possiamo definire conflitti quelli che si perpetuano fuori dalle porte di casa nostra? Ucraina, Siria: per non parlare del cuore dell’Africa, fonte di movimenti di popoli come mi confermano ad ogni dialogo i miei colleghi camerunensi. Anche qui l’obiezione di Ichino è facilmente prevedibile: “Appunto, servirebbe più globalizzazione”. A questo punto io mi interrogo, ma le bombe addosso a questi paesi chi le tira e perché? Le tira chi vuole preservare la peculiarità del popolo bombardato o le tira chi ha interesse a uniformare ai propri valori i territori e le popolazioni che sta distruggendo evidentemente di visione diversa dalla sua?  Perché poi per entrare in un mercato o tu adegui i tuoi prodotti alle esigenze, alla cultura ed alla normativa del paese dove vuoi vendere o cambi le regole, i valori e la cultura del territorio che vuoi penetrare commercialmente: alla fine a questo, e solo a questo, servono le guerre. (rif 4)
Ma l’affermazione più interessante è quella che richiama la visione grillina, quel “Indennizzare i perdenti”. Si direbbe, così io l’interpreto, che questo processo di globalizzazione crea disoccupati, (i perdenti appunto) e la soluzione per l’ex montiano è “indennizzare”, ovvero dare qualcosa a costoro per “tenerli buoni”. Posto che ad oggi questi sostegni non sono automatici, in alcuni paesi i contributi per i disoccupati sono "alti", in altri bassi e in tal’altri del tutto assenti, questo processo mette da parte definitivamente l’impostazione ideologica della nostra Carta Costituzionale, che non per nulla è stata pesantemente attaccata del Governo di cui Ichino è sostenitore.
La nostra Costituzione afferma, ed è il primo punto, che ogni individuo non deve avere degli indennizzi se non lavora, al contrario deve proprio avere un lavoro. E’ dev’essere ben pagato. La Carta investe lo Stato del DOVERE di garantire ad ogni cittadino un lavoro che, precisa, deve dare lui dignità anche per poter partecipare attivamente alla Politica del Paese. Se l’Europa che si sta formando crea disoccupazione, dall'altro vuole tenere fuori dai processi elettorali le decisioni che contano (vedi BCE, Draghi manovra di sua iniziativa le scelte socialmente ed economicamente impattanti della politica monetaria, ma nessuno l’ha eletto, così come la Commissione Europea è di fatto l’organo legislativo ed anch’essa non è eletta da nessuno) la nostra Costituzione, al contrario,  afferma che dev’essere il Popolo a decidere, e chi non è legittimato dal popolo non può decidere per lui.
E qui, anche se non presenti nel dibattito de La 7, devo tirare in ballo il muovo movimento, le 5 stelle, che per sua struttura anch’esso non è democratico. Tra una votazione “on line” e l’altra, le decisioni che contano sono frutto della mente di Casaleggio (pare, prima padre ed oggi figlio) Beppe Grillo (pare) e chissà chi altri. Soggetti che paiono differenti politicamente - il Sen. Ichino e le 5 Stelle - come si vede portano avanti principi contrari alla nostra Costituzione che vede il processo democratico alla base di ogni decisione. Curiosamente anche le 5 Stelle parlano di reddito di cittadinanza (sinonimo di “indennizzo”), ma non sembra vogliano appoggiare il principio cardine della nostra Costituzione: lavoro per tutti, e correttamente retribuito. Non sembra perchè pur sapendo che l'Euro è uno strumento fondamentale per garantire il lavoro a tutti (vedi nota a fine articolo) non prendono una posizione chiara a riguardo.
“I popoli devono essere liberi di muoversi come le merci…” l’ex comunista sposa a pieno il principio del liberismo economico. E si ritorna al punto. Mi chiedo perché uno per trovare lavoro deve spostarsi da casa sua? Evidentemente perché a casa sua un lavoro ben retribuito non ce l’ha. Lo spostamento è sempre un costo personale e famigliare altissimo, e basta parlare con gli attuali immigrati per sentirselo raccontare. Senza contare che se io oggi devo andare a lavorare in Germania devo necessariamente conoscere il tedesco. Una volta che hai tolto il lavoro da casa mia, (il capitale spostandosi sposta anche i posti di lavoro) anche se mi dai la possibilità giuridica di spostarmi, mica è detto abbia io le conoscenze (lingua per l’appunto, ma non solo) di raggiungerlo quel posto di lavoro indispensabile per vivere.
Ed allora come faccio?

E’ chi saprà dare una risposta convincente a questa domanda che avrà i voti degli elettori. Apro e chiudo una parentesi, anche lo spostamento delle merci in epoca di ecologismo non è una grande idea, le merci quando si spostano inquinano e per tanto chi è favorevole alla globalizzazione e al libero mercato non è per definizione ecologista. Ogni individuo ha bisogno che il lavoro sia a casa sua e per permettere questo non si deve lasciar agio al capitale di spostarsi come meglio crede. La mia posizione, lo comprende il lettore, è chiara: sono contro il libero mercato, sono contro la globalizzazione e sono di conseguenza contrario alle idee dal Senatore e del PD.

A stimolare questo dibattito televisivo naturalmente sono state le recenti decisioni di Donald Trump che afferma “First America”! L’idea di tener fuori dal proprio territorio gli stranieri e di ostacolare i prodotti generati altrove è naturalmente criticata dal ex montiano. Qui forse posso chiudere il mio pezzo, Ichino critica Trump, ma l’uomo della destra americana è stato eletto con i voti degli americani, quegli americani che sono senza lavoro o che ritengono di esser sottopagati. (rif 5).  In Europa pure sono milioni ad essere senza lavoro o ad essere sottopagati e l’estrema destra in Francia alle prossime elezioni vedrà crescere i propri consensi (poi oggi non sappiamo se sarà questa crescita sufficiente per poter andare al governo e far saltare il progetto Euro).
In Austria pure la destra sta crescendo, e ciò sta accadendo anche in Italia. Claudio Borghi, presente al dibattito, è rappresentante di un partito, la Lega Nord, che negli ultimi anni ha visto crescere i propri consensi. Il tema del lavoro, che è intrinsecamente legato a quello dell’immigrazione, non trova sbocchi ideologici dai modelli sposati dalla sinistra, ed Ichino in tal senso è un ottimo rappresentante di questa cosa, benedice il movimento dei capitali e delle persone, quando però il primo crea la disoccupazione che genera il secondo. Chi cerca di rompere questo modello vien tacciato di "populismo", ma la soluzione a questo circolo vizioso non appare nel modello liberale sposato dal senatore. Il Senatore Ichino è un esperto di lavoro, ma le sue visioni brevemente, ma credo correttamente esposte, mi lasciano molto perplesso.
I numeri dicono che ha torto e sarà molto probabile che molti delusi dal progetto Europeo e dalla globalizzazione (anche se non si sono mai interessati nè del concetto di globalizzazione nè di Europa, ma solo di calcio o cose affini) andranno a cercar risposta da chi propone ricette diverse. La realtà è che la Sinistra (politica) non sta dando risposte sul tema che dovrebbe essere il suo tema: il Lavoro, e così i consensi stanno inesorabilmente andando a Destra. E si ritorna al punto, se le ricette di Ichino sono “più Europa, più globalizzazione” (e quindi più libero mercato e di conseguenza meno Stato) non possiamo noi dire che sta favorendo il Capitale? Ma se favorisce il Capitale, non è più Sinistra, è Destra. A far politiche di Destra sono oggi i politici di Sinistra!  Perché l’articolo che scrissi (rif 1) parla chiaro, se non favorisci una cosa, favorisci l’altra.

Chiudo con una mia personale considerazione. Vedo con sospetto il fatto che sia un rappresentante della lega, Salvini, molto ben rappresentato da Claudio Borghi, a proporre ricette alternative a quelle “europee” tanto care a Ichino. Sono preoccupato perché ricordo che per svariati mandati i leghisti, a fianco di Berlusconi, han governato il paese. Sono quindi stati complici della situazione fotografata ad inizio articolo.
Il lettore sa che anche in Italia a breve si andrà ad elezioni e sa che esiste una forza di cui non ho scritto molto, da cui per altro sono fuoriuscito, che ha alte probabilità di andare al Governo: le 5 Stelle. Nel dibattito “Destra / Sinistra” che è dibattito economico, non le tiro quasi mai in ballo. E come posso farlo? Chi si schiera con Farange e poi fa carte false per entrare con i liberali ALDE in Europa, dove lo vado a collocare? (rif 6)

Mirco Venzo, Treviso 01/02/2017 #qzone
Foto Mirco Venzo (data scatto 31/08/2012 - Venezia)

rif 1 http://www.qzone.it/index.php/q-econo...
rif 2 https://it.wikipedia.org/wiki/Pietro_Ichino
Rif 3 https://www.youtube.com/watch?v=XIG...
Rif 4 http://www.qzone.it/index.php/q-econo...
Rif 5 http://www.qzone.it/index.php/q-themes..
Rif 6 https://www.youtube.com/watch?v=8I...

 

Nota: dentro alle 5 Stelle sono molto popolari le idee di Nino Galloni che sul tema Euro è categorico - si deve uscire quanto prima - e i vertici delle 5 Stelle hanno a più riprese proposto affermazioni del premio Nobel per l'economia Joseph Eugene Stiglitz.

Stiglitz parlando dell'Europa tra le molte affermazioni sul tema sintetizza (2014): "...ha fatto un unico grande errore: l'euro, che non funziona"!. Con tali informatori economici alle spalle come mai allora non si prende una posizione netta ma si rilancia con varia energia il tema "bufala" del referendum? Non lo so dire.

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