Per un anno e mezzo non si è più palato di Grexit e oggi all’improvviso il tema torna d’attualità. Ci dicevano che era impossibile un’uscita della Grecia dall’Eurozona, oggi la cosa pare fattibile. Il Fondo Monetario Internazionale ha chiesto nuova austerità che significa altri tagli alle pensioni, ulteriore inasprimento fiscale, ma precisa il FMI anche con questi interventi la cosa non troverà soluzione. Questo afferma Mario Giordano alla presentazione del dibattito/conferenza “Oltre l’EURO” presentato martedì 31 Gennaio a Milano organizzato dalla LEGA NORD. Il video è già in rete (rif 1) e vedrò di riassumere in uno o più articoli i temi che ritengo più interessanti, intanto sottolineo come toccare le pensioni dei greci significhi toccare l’unica fonte di sostentamento per il 49,2% delle famiglie greche, quelle stesse famiglie che per il 21,3% affermano di avere delle tasse da pagare in arretrato (rif 2).
Stiamo assistendo, nel silenzio generale, all’olocausto della nazione che ha dato origine alla cultura occidentale, una nazione che conta più di dieci milioni di abitanti (rif 3) Mario Giordano spiega perché oggi si può parlare di Grexit, quando ai tempi del referendum ellenico la cosa era stata tacciata come impossibile. Anche i 14 aeroporti più redditizi, su 37, sono stati acquisiti da aziende tedesche, aziende che già si erano impossessate ad esempio dei produttori di yogurt greco, tra i più apprezzati al mondo. Per tanto un bene, gli aeroporti, di proprietà del popolo ellenico ora sono diventati beni tedeschi.
Il porto del Pireo è andato ai cinesi, le ferrovie sono andate a Treni Italia, le migliori aziende private sono state già acquistate da altri e ora che la Grecia è stata spogliata, spremuta sino all’ultima goccia, si può finalmente considerare l’ipotesi “Grexit”, questo sostiene il moderatore dell’incontro milanese. “Osservate il nostro paese”, chiosa il giornalista, “E’ quello che sta accadendo anche da noi”. In effetti, si parla di completare la privatizzazione delle Poste Italiane e di Enel quando in questi decenni molte nostre imprese sono già state accaparrate da gruppi stranieri.
Non solo, altre non sono state acquisite ma sono state lasciate morire e questo ha significato, oltre che la disperazione per chi su quelle aziende ci trovava sostentamento, vigore per i loro concorrenti, spesso stranieri. In un’economia di mercato la morte del tuo concorrente è una manna per chi ce l’aveva di fronte. Tuttavia l’obiettivo principale del progetto europeo è la distruzione di ciò che è pubblico per consegnarlo in mano a privati, e non si fa scrupoli se questo processo sta generando morte diretta (suicidi) e indiretta (molti muoiono per malattie, anche aggravate dalla denutrizione, perché non possono più permettersi l’adeguata assistenza sanitaria; curarsi costa), questo non solo in Grecia ma anche a casa nostra.
Al dibattito sono presenti il Prof Alberto Bagnai e il Prof Claudio Borghi i quali affermano che l’Euro non è solo una moneta, ma un metodo di governo e quanto sopra descritto è il fine di questo progetto. In un’economia di mercato sempre dietro ad uno che perde si cela qualcuno che vince, e questa è un’affermazione che spero sia condivisa dal lettore, ma ve n’è una seconda, davanti ad un furbo spesso si trova un “mona”. Comprendere che cosa fare per non far arricchire i furbi e rimanere fottuti come dei “mona” non solo è saggio, ma sta diventando semplicemente vitale.
Mirco Venzo Treviso 03/02/2017 #qzone
Rif 1 https://www.youtube.com/watch?v=...
Rif 2 http://vocidallestero.it/2017/01/26/i...
Rif 3 https://it.wikipedia.org/wiki/Grecia...
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