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20180124 VM OXFAMAlla vigilia dell’incontro a Davos, località svizzera, dove i responsabili del processo economico mondiale s’incontreranno, la ONG britannica Oxfam divulga le sue ricerche circa la redistribuzione della ricchezza nel mondo. Ecco alcuni dati ricavati dal Fatto Quotidiano (rif. 1). L’82% dell’incremento della ricchezza mondiale generata dal 2016 al 2017 è andato nelle tasche dell’1% più ricco che già, da solo, detiene più della metà della ricchezza mondiale°. Per contro tra il 2006 e il 2016 (periodo decennale) il 10% più povero della popolazione mondiale ha visto ridursi di un 28% (quasi di un terzo) la sua ricchezza. La sintesi è banale, anche perché segue un sentiero (trend è il termine economico) tracciato da tempo: i ricchi diventano sempre più ricchi ed i poveri diventano sempre più poveri.

Ora la prima domanda da porsi è la seguente, ma a Davos, a parere del lettore, chi tira le fila dell’economia mondiale, penserà di invertire questi numeri perché espressione della popolazione più povera, o al contrario è espressione dei potentati economici e cercherà di confermare queste performance? Detto diversamente, un amministratore delegato di una generica azienda U.S.A. guadagna in un giorno quanto l’operaio americano della stessa sua azienda percepisce in un anno (si badi bene, stipendio di operaio americano, non del vietnamita che opera nel terzo mondo, che sarebbe di gran lunga più basso). A Davos a parlar di economia ci sono i rappresentanti dei vertici delle multinazionali o dei lavoratori? Pensate che le strategie che questi andranno a scegliere saranno a favore del manager e di chi in quella posizione lo ha collocato (l'azionista di riferimento) o degli operai o peggio dei disoccupati?

Veniamo alla situazione italiana: a metà del 2017 il 20% più ricco d’Italia deteneva il 66% della ricchezza del Paese, mentre il seguente 20% ne deteneva il 18,8%. Traduzione, se chi mi legge appartiene al resto del Paese, come statisticamente è probabile (il 60% è più della metà dei cittadini) sa che si deve contendere con i suoi conpaesani poco più del 15% della ricchezza prodotta nella penisola. Mi fermo con i dati e mi sbilancio con mie riflessioni. La prima, negli ultimi anni la Sinistra ha governato il Paese (Governi Letta, Renzi e Gentiloni) ma ancor prima ha determinato l’avvento del tristissimo Governo Monti (triste in base ai numeri economici su cui ora non ritengo di dover ritornare, la moria delle imprese generate dai suoi provvedimenti sono entrati nella storia della nostra Repubblica); sono costoro che ora, in sede di campagna elettorale si dichiarano contrariati e preoccupati dell’ascesa del “populismo”, così loro definiscono sto fenomeno che vede avvantaggiare i loro antagonisti politici, la Destra che vede l’erigersi di Salvini e della Meloni, e combatte deridendo la nuova forza emergente del paese, il Movimento 5 Stelle.

I numeri sopra citati spiegano come andranno le prossime elezioni, chi ha impoverito la maggior parte degli elettori non può pretendere poi che i bistrattati li riconfermino al Governo del Paese. Non solo, ed è la seconda riflessione, se li ha impoveriti sbandierando esser stata ispirata dell’Europa, non può sperare che l’Europa sia vista come elemento benefico. E che l’Europa dell’euro non sia un protagonista benefico lo dicono proprio le cifre sopra citate. Se nel mondo l’1% dei “Paperoni” detiene metà della ricchezza mondiale molto dipende da chi il mondo governa, gli U.S.A. ma l’influenza in positivo o in negativo dell’Europa, che rimane un protagonista sia economico sia soprattutto culturale, rimane importante. I bombardamenti francesi in Libia, le interferenze in Africa (ultima quella che si sta andando a generare nel Niger, terra molto povera a livello di reddito, ma non altrettanto a livello minerario: pare il Niger sia ricco di uranio) c’entrano tanto o poco con l’azione francese che incidentalmente è produttrice di centrali nucleari?

Al lettore trovare la risposta, così come il lettore deve stabilire quale tra le poche opzioni che troveremo nella scheda elettorale, saprà meglio tutelarlo. Ultima considerazione, molti dei governanti precedenti ci han spiegato che v’era luce in fondo al tunnel. I dati del rapporto Oxfam spiegano chiaramente che di luce ce n’è in abbondanza, a mio parere anche troppa, ma non per tutti, solo per pochissimi, mentre la massa rimane sempre più nell’oscurità.  Quando le cose van male per molti, non è detto che vadano male per tutti, e magari tra le eccezioni ci sono proprio coloro i quali determinano certi avvenimenti.
Spero di non esser stato troppo filosofico nella chiosa finale.

Mirco Venzo, Treviso 24/01/2018 #Qzone
Foto Mirco Venzo che appartiene alla metà più povera del 66% degli italiani, e quindi si comprende perché perde tutto sto tempo a scrivere di economia.

Rif 1 https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/01/22/disuguaglianze-oxfam...

° Nota Bene -  Ad onor del vero, nel rapporto dell'anno precedente si sosteneva che le otto persone più ricche al mondo, da sole, possedevano metà del PIL mondiale, Per tanto è facile immaginare che l1% anche quest'anno possegga molto più della metà della ricchezza mondiale. Fonte della nota: https://www.avvenire.it/attualita/pagine/oxfam-campagna  confermata anche da altre testate.

 

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