Ch’io possa stare, infine
così … appesa a questa calma che
irreale, spesso dentro m’agita
e quasi pare falsa.
Che le cose della vita
s’allineino ad un ritmo familiare
così che m’abbandoni
fiduciosa
ad una mano.
Non m’appartiene il tempo
patrimonio labile
sì da fuggire a distratte prese
come sabbia.
Ora però lo sguardo può spaziare
di tra la barriera
scoprire affaticati salici
pene per l’altrui destino
ma non scendere
ove l’orizzonte manca
come l’aria.
Com’è dolce, adesso
avanzare senza mete
e curare i passi miei ad uno ad uno
e trascinar giornate pigre
ed Essere soltanto …
tessera di mosaico
d’autore ignoto.
Monica Zuccato (data creazione opera 02.02.2001)