A PAPA’
Ora che sei sospeso
tra l’esiguità degli anni tuoi
e il grande viaggio
che attende tutti noi
m’appari stanco.
E non è solo
che sei provato dal tuo male
è che t’ha vinto
la tua stessa linfa.
Sei nel passato
dura e scomoda presenza
dei miei anni bui
d’adolescente
quando non parlavamo.
Così
la tua ruga amara mi ferisce
quanto l’incertezza di te
nel mio futuro
come se già mancassi.
Eppure spero, padre mio
e cedo al sonno
accanto al piccolo fardello di parole
che non t’ho mai detto.
Monica Zuccato, 25.02.2003 #qzone
Foto Mirco Venzo