Cerca

20170318 VM salviniLa visita di Matteo Salvini a Napoli ha fatto emergere una molteplicità di quesiti cruciali per il futuro del Paese (fonte radio padania, rif 1). Stefano Caldoro (FI) difende il diritto di poter parlare del leader leghista, (molti manifestanti hanno con forza contestato le idee o la semplice presenza del parlamentare lombardo in territorio partenopeo, e su questo fatto ritornerò fra poco), precisando però come la figura del lombardo non sia credibile, almeno in meridione. Della serie meglio si occupi del suo elettorato al Nord mentre quello del Sud dev’esser gestito da altri partiti. Umberto Bossi conferma questa impostazione, aggiungendo una postilla decisiva: “Se venisse giù l’Euro verrebbe giù tutto e nessuno saprebbe come gestirlo, pagheremmo di più le materie prime, siamo un paese di trasformazione, sarebbe un disastro…”

Queste due affermazioni che si sorreggono l’una con l’altra possono sembrare abbastanza razionali per chi conosce la storia leghista e la decennale alleanza con il partito di Silvio Berlusconi. Rimane il motivo per cui io seguo con attenzione l’azione politica di Matteo Salvini: la precisa volontà di uscire dall’Euro.A fine Gennaio a Milano si è tenuta la conferenza “Oltre l’Euro” dove la posizione economica del segretario della Lega è stata una volta in più ribadita con chiarezza, a partire da ciò ne consegue tutta la sua azione politica. E qui sta il punto. Come fare a uscire dall’Euro se non si riesce ad andare al Governo? Non si può. Ma per andare al Governo servono voti e bene fa quindi Salvini ad andare a cercarli soprattutto al Sud proprio in virtù delle sue argomentazioni economiche. I tagli alla spesa pubblica penalizzano i contributi sociali e gli investimenti, spesso a perdere, che in passato proprio in meridione avevano avuto maggior ragione d’essere, contenendo la disoccupazione.

Quindi il Meridione dovrebbe essere in prima linea contro le politiche eurocentriche che lo stanno penalizzando ma che, cosa strana a parer mio, non avviene. Se difendo la logica politica di Salvini, e la sua discesa nel meridione, comprendo tuttavia anche il risentimento contro il suo partito che tende a crescere quanto più si scende di latitudine. Frasi come “Forza Etna o Forza Vesuvio!” forse non son mai state proferite dai leader leghisti, ma sicuramente erano lo spirito portante del movimento che indicava come causa del disastro nazionale “Roma Ladrona”. Oggi nelle mie terre sono ancora in molti a sostenere questa tesi. Diciamocela tutta, questo passato di certo non aiuta la raccolta di voti del Carroccio in meridione, raccolta che sicuramente non può fare piacere neppure agli alleati forzisti. Questi ultimi già stanno scomparendo privi dell’apporto e della forza trainante del Cavaliere, se un loro alleato va a vendemmiare anche dove qualche grappolo di voti possono raccattare, la loro sparizione politica è accelerata.

Quando ciò dovesse accadere, a mio avviso sarà sempre tardi, ma capisco il loro punto di vista e la loro voglia di sopravvivere. Comprendo quindi che ostacoleranno la crescita del "giovane" politico. Sono proprio i temi europei quelli dove tra le due forze vi sono le maggiori divergenze, come evidenziato dalla recente votazione sul CETA (trattato di libero scambio tra Europa e Canada vedi ns rif 2). In sintesi Forza Italia è per il libero mercato e per l’Euro, mentre la Lega no.

Il video proposto da “Radio Padania” evidenzia un ulteriore fatto di preoccupazione per chi, come me, è estremamente contrario alla moneta unica. Anche dentro i sostenitori del Carroccio vi è chi è favorevole all'Euro e in tal senso le esternazioni di Bossi non devono essere considerate come una semplice nota stonata. A Pescara qualche anno fa fu proprio Matteo Salvini a spiegarcelo, quindi la battaglia contro la BCE e la sua valuta il Matteo la deve combattere sia contro gli antagonisti politici (Sinistra) sia contro i suoi possibili alleati (Ex UDC e ex forzisti) sia contro una flangia all’interno del suo stesso partito.

Come se ne esce? Semplicemente, al momento, non vedo nessuna via d’uscita, e anche qui accadrà quel che, è cronaca odierna, è avvenuto in Olanda: crescono le percentuali di chi è contrario al progetto europeo, ma per il momento non ci sono i numeri per ribaltarlo. Si prolunga così l’agonia, facendo altro male a tutti noi. Ultima considerazione, le violente contestazioni napoletane a Salvini evidenziano come si sia, non solo ben lontano da un’Europa unita nella pace, ma, al contrario sia ancora viva in un Italia una forte spaccatura tra Nord e Sud e covi sotto la cenere un malessere importante.

Se gli italiani non permettono ad un leader nazionale di portare le proposte politiche che a parere di molti economisti sono salutari per loro stessi, come possiamo aspettarci che vi sia fratellanza con chi ha, non solo interessi contrapposti ai nostri, ma anche culture e lingue diverse? Senza contare che la cosa va vista anche sotto l'aspetto della cultura democratica che pare, una volta in più, essere in difficoltà. Ma la democrazia siamo sicuri sia considerata un valore da chi ha potere?

Ad esempio, qualcuno di voi ha mai sentito nominare Oliver Hart? Immagino di no, ed allora da buon blogger ve lo presento io: questo signore è professore alla prestigiosa università di Harvard ed è stato casualmente insignito del premio Nobel (assieme a Bengt Holmström) per l’economia nel 2016. Volete conoscere la sua posizione sull’Euro? E’ veramente sintetica: “L’Euro è stato un errore!”  (rif. 3/4).  Prima o poi accadrà pure che un economista con il Nobel si vada a schierare con forza a favore della moneta unica ed allora state tranquilli che tutti i media ne parleranno, mentre ora che P.Krugman, M.Friedman, J.Stigliz, A.Sen, J.Mirrless, C.Pissarides ... ritengono la moneta unica dannosa, tutto tace. Voglio dire, parlando di democrazia, questa si basa anche su una buona informazione, cosa che in Italia dall’avvento di Berlusconi in poi è sempre più rara. Se i napoletani avessero avuto chiare le posizioni di questi Nobel, forse anche la predisposizione ad ascoltare Salvini sarebbe stata differente.

Oggi, ed è il mio motivo di preoccupazione, a combattere questa battaglia economica (e non solo, l'Euro è uno strumento anche politico e di coercizione), vedo solo Salvini e Fratelli d’Italia, ma anche questi ultimi provengono da una Storia che non li agevola. Tra i loro alleati mancano pure i NeoBorbonici schieratisi contro l'iniziativa "nordista". (rif 5). La storia della Lega è abbastanza vicina all’idea secessionista, come lo dovrebbe essere, immagino, quella dei Neoborbonici, i quali, a supporto della loro velleità oggi dovrebbero apporre in primis proprio le motivazioni economiche legate alla sovranità monetaria e alla teoria delle Aree Valutarie Ottimali, in altre parole le ragioni che professori quali Claudio Borghi e Alberto Bagnai, stampelle filosofiche dell Carroccio, da tempo vanno sostenendo, trovando per altro di semestre in semestre sempre maggiori conferme fattuali.

La sintesi è che dopo la visita di Salvini a Napoli l’Euro potrà dormire sonni più tranquilli, al pari di chi trova la forza di buttarsi sotto il treno (rif  6) mentre “…il cielo è sempre più”!

Mirco Venzo,  Treviso 16/03/2017 #qzone
Nella foto di Venzo Mirco un'opera di Silvia Vendramel proposta durante la rassegna Paper weight a Vas (BL) nel novembre 2015.

Rif 1 https://www.youtube.com/watch?v=paI...
Rif 2 http://qzone.it/index.php/q-themes/mi...
rif 3 http://www.eunews.it/2016/12/09/prem...
rif 4 http://www.liberoquotidiano.it/news/e...
rif 5 http://www.ansa.it/campania/notizie/2...
rif 6 http://www.ilgazzettino.it/nordest/rovi...

 

CookiesAccept

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo

Il presente sito web utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti. Proseguendo nella navigazione acconsentirai all'informativa sull'uso dei cookies.

Leggi di più