Cerca

20170314 VM fattiA/simmetrie è l’associazione che fa riferimento al Prof Alberto Bagnai che si occupa si analizzare le cose economiche e i loro risvolti politico e sociali. Nel 2015 tra i relatori c’era anche Brigitte Grandville (rif 1) l’economista francese che analizzò la dissoluzione del rublo quando l’impero dell’U.R.S.S. si sgretolò in vari Stati. Già questo fatto storico va ricordato: un impero non solo politico e militare, ma lo ricordo, anche economico (l’Unione Sovietica è stata per molto tempo la seconda economia mondiale) che pareva intramontabile, dall’oggi al domani si è sciolto come neve al sole a conferma che quando non ci sono le condizioni per la sopravvivenza per quanto grande e forte sia una società questa o si modifica o soccombe. La dottoressa Brigitte ci spiegò che il progetto dell’Euro nasce per volontà francese. (rif 2)

In buona sintesi alcuni francesi volevano riportare in auge la loro nazione anche per rispondere all’ascesa americana e non potendo competere da soli avevano bisogno di allearsi con altre realtà importanti. Si guardarono attorno e videro che vicino a loro v’era la Germania mossa dalla brama di riunificarsi. Considerarono la cosa come un'opportunità, si poteva ipotizzare un accorpamento, un'alleanza, tra le due nazioni a condizione che si ridimensionasse la forza economica del partner tedesco. L’idea di questi idealisti francesi fu di togliere loro il marco per imbrigliarli con una moneta comune. La Grandville non lo ricordò nella sua ricostruzione, ma lo aggiungo io a favore del lettore, la Germania accettò la proposta francese a condizione che anche l'Italia facesse parte del progetto o, detto in altri termini, che anche i loro più tenuti concorrenti fossero privati di una moneta che avrebbero utilizzato a loro vantaggio e a vantaggio della loro economia, contrapposta a quella tedesca. Per la Storia Giulio Andreotti non voleva accettare questa clausola e tutto il progetto pareva lui traballante. La frase famosa che proferì fu: "Amo talmente tanto la Germania che ne preferivo due" (rif 3)

Ritorno alla Granville ed alle sue affermazioni pescaresi: il sogno di un’Europa unita è palese essere un incubo. La domanda è chi ha la forza per rompere la prigione della moneta unica? All'epoca della conferenza la scombinata azione politica greca di Tsipras era cosa fresca e aveva evidenziato come i paesi periferici dell’Europa non avessero, probabilmente, la forza per distruggerlo questo piano europeo mal architettato ma ben protetto. Non sarà la Francia, ipotizzava nel 2015 la studiosa transalpina, a far crollare il castello dell'Euro per mere ragioni ideologiche e di orgoglio. Secondo la Brigitte i suoi connazionali non avrebbero mai rinnegato un loro progetto, e la Le Pen, che pure ha ben chiara la problematica, sarebbe stata ostacolata in ogni modo da dentro il territorio transalpino. Tutti, pur di fermarla, gli avrebbero dato contro. Ho voluto riproporre oggi questa previsione perché siamo a ridosso alle elezioni francesi e le parole della studiosa rivestono particolare interesse.

Il ragionamento della professoressa seguì in questo senso riassunto con imprecisioni per ragioni di sintesi; se la Francia non potrà scardinare la prigione eurocentrica, vi è un solo Paese che ha la forza e l'interesse per farlo, il Paese che più è stato penalizzato dall'adesione alla moneta unica, l'Italia. Voi avete per Storia, peso politico, peso economico le caratteristiche per poterlo fare, oltre alle notivazioni. Inutile dire che a questo responso la platea iniziò a rumoreggiare delusa: sapevano che mancava la forza politica per perseguire questo progetto. Le 5 Stelle parevano un movimento equivoco non seriamente intenzionato a uscire dall’Euro, e le evidenze della mancata alleanza tra ALDE e pentastellati, storia di questi mesi, confermano lo scetticismo che molti del pubblico avevano allora.

Presenti alla conferenza pescare v’erano Matteo Salvini, ed il suo consigliere economico il Prof. Claudio Borghi che furono estremamente chiari nell’affermare come avrebbero fatto il possibile per rompere il giogo della moneta unica, ma, e mi ricollego alle ultime evidenze legate alla recente trasferta partenopea, l’unica alleanza possibile per andare al Governo rimane al leader del Carroccio un accordo con Forza Italia, realtà che non è intenzionata a sposare la battaglia contro l’Euro. La sintesi è presto fatta, se corrono da soli non han i numeri per andare al Governo, anche se cercano di andare a raccogliere voti dove in passato non andavano, come in Meridione. Un’alleanza di scopo con le 5 Stelle è stata scartata dai vertici dei pentastellati e quindi l’unica soluzione per la Lega, forzata anche dall’attuale sistema elettorale, sarà cercare di ricompattare il Centro Destra, cedendo ai “soliti” compromessi con Forza Italia e centristi, che paiono nulla interessati all’uscita dall’Euro, anzi, i centristi sono proprio del tutto favorevoli a quell’idea.

Oltre a ciò, e le chiacchiere del “post Napoli” (Rif  4) lo confermano, anche all’interno della Lega non tutti son convinti che la moneta unica sia la soluzione a molti problemi. E quindi? E quindi lo scoramento provato dalla platea di Pescara a due anni di distanza pare solo trovare conferme. L’Italia è ben lontana da sferrare l’attacco all’Euro, anche se il nostro sistema bancario pare stia per collassare, cosa prevista dalle conferenze pescaresi. Noi (antieuristi) rimaniamo speranzosi nella Le Pen, pur preoccupati dalla previsione della Grandville. Una cosa è certa, e tutti i convegni cui ho assistito lo confermano: l’Euro è un progetto che nasce non per ragioni economiche, ma politiche. Politica dev’essere quindi la forza che lo andrà a rompere, cosa  quanto mai complicata visto che Centro, Destra e Sinistra hanno di fatto appoggiato questo progetto, non solo in Italia, ma anche in quasi tutti gli altri Paesi, e non sarà facile per loro rimangiarsi decenni di azioni e prese di posizione. Anche in quest’ottica va vista la recente posizione di Umberto Bossi.

A complicare il quadro v’è che pure i piccoli movimenti indipendentisti quali quello Neoborbonico e Veneto pare non aver compreso l’importanza della sovranità monetaria: non più tardi di oggi mi son ritrovato un attivista che affermava “Indipendenza veneta subito, ma dentro l’Europa”. Questo, a mio avviso, ha compreso proprio nulla.

Mirco Venzo, Treviso 20/03/2017 #qzone
Foto rilevata dal video della conferenza tenutasi nel lungomare della costa pescarese il 14/15 Novembre 2015. Noi di Qzone eravamo presenti all'incontro.

Rif 1 https://www.youtube.com/w....
Rif 2 https://en.wikipedia.org/wiki/...
Rif 3 http://www.ilsole24ore.com/a...
Rif 4 http://qzone.it/index.php/q-th...

CookiesAccept

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo

Il presente sito web utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti. Proseguendo nella navigazione acconsentirai all'informativa sull'uso dei cookies.

Leggi di più