La settimana appena conclusa ha visto un evento sportivo di grandissimo livello, la Roma, intesa come squadra di calcio, (detta dai tifosi capitolini LA MAGICA) è riuscita a ribaltare un risultato da molti ritenuto impossibile, andando a vincere per tre reti a zero contro una delle due più forti squadre europee (e forse del mondo): il Barcellona di Lionel Messi. Merita segnalazione anche la grande prestazione della principale antagonista italiana della squadra romana, la Juventus che era riuscita a pareggiare il conto, andando a segnare tre reti al Real Madrid, davanti ai loro tifosi. Nel Real giocava chi a Messi contende lo scettro di miglior giocatore al mondo, il portoghese Cristiano Ronaldo. L’impresa della Juve è rimasta solo parziale, la squadra madrilista è riuscita proprio all'ultimo a segnare la rete che le ha permesso di accedere al turno successivo.
A questo punto il lettore si chiederà che c’entra il filosofo in questa storia e magari a quale filosofo sto facendo riferimento. Il nome è di un filosofo tedesco, Georg Friedrich Hegel e ad interessarmi è uno spezzone della sua elaborata e complessa opera: le cose avvengono perché uno, prima, le pensa. Vi è per Hegel una correlazione tra la realtà, i fatti, l’azione ed il pensiero. La Roma non ha superato il turno di Champions League per caso, ma perché aveva in mente ancor prima che la partita iniziasse che tale impresa era fattibile. Si è preparata tutta la settimana per centrare quest’obbiettivo e ha messo in campo ogni sua risorsa per poter realizzare quest'idea che prima dell’incontro appariva una chimera.
La ragione per cui tiro in ballo Hegel non è solo legata all’importanza che lui dava al pensiero, ma anche al fatto che il lavoro per questo pensatore, e l’azione collettiva, erano ritenuti basilari per questo filosofo. "La magica" ha dimostrato di essere hegeliana, della serie tutto il gruppo si è mosso in modo organico per centrare quest’obiettivo e se l’avesse fatto solo una parte di esso, lo sforzo e la volontà di alcuni volenterosi non sarebbe risultato sufficiente. Oggi viviamo in un periodo in cui i problemi della massa della popolazione italiana paiono irrisolvibili. Bene, non è così. Hegel e la Roma ci dicono che la strada per il successo è li davanti a noi, ma bisogna volerlo. Dev’essere un obiettivo prima da pensare, e poi da analizzare cercando il modo per centrarlo, ponendo in ciò capacità di analisi e fatica. In una parola lavorandoci su. Non solo, un obiettivo che vuole una modifica sociale ha bisogno di una forza sociale importante per essere realizzato.
C’è bisogno di una massa critica di persone che spinga, che lavori in modo coeso, ne più, ne meno, di come han fatto i giocatori della magica martedì sera. Mille parole potrei aggiungere a quelle sopra esposte, ma credo aver già espresso il concetto che volevo esternare. Ed allora, noi italiani, ricordiamo che siamo in grado di grandi imprese e che se vogliamo, quest’Europa che non da lavoro, che non da pace e che non sta dando sicurezza, ne a noi, ne al resto del mondo, se vogliamo, la possiamo cambiare.
Mirco Venzo, Treviso 12/04/2018 #qzone
Nota Chiedo scusa ai romani se nel titolo ho commesso degli errori, (io sono veneto) ma ritenevo giusto scrivere in romanesco il titolo di un’impresa che sta a cuore soprattutto agli abitanti della capitale che della loro squadra sono innamorati.
Rif. 1 https://it.wikipedia.org/wiki/Georg_...