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20160909 VM MaReaHo conosciuto AndREA MAsiero (Ma Rea) il 13 Gennaio 2015 all'esposizione realizzata presso la biosteria Basilico Tredici in pieno centro Treviso (Piazza San Vito, 13). A quei tempi, Andrea Masiero non rivelava il suo nome e firmava le opere poetiche che lasciava in giro per il mondo con la sigla Ma Rea o con lo pseudonimo "Stendiversomio". Ecco uno spezzone dell'articolo da me realizzato e postato su PONZANO.INFO all'indomani del nostro incontro. “Ho iniziato a studiare a 27 anni (per prendere il diploma) e non ho più smesso. Mi interesso di poesia, letteratura, arte contemporanea, sociologia dell’arte…” Nella sala del locale, cadono dal soffitto appesi a delle mollette da bucato fogli delle forme riconducibili a biancheria: canottiere, reggiseni e mutandine. Questi fogli sono tenuti appesi a degli appendini e su questi vi sono scritti dei versi.

”Spiegami il significato di questa tua scelta di esporre in capi di biancheria intima i tuoi versi"? - “Vedi, può sembrare che la poesia rinchiusa dentro i libri sepolti negli scafali impolverati abbia perso la sua “area”, quel prestigio e quell’importanza che aveva un tempo. Esponendola così io voglio tirarla fuori da quei luoghi ammuffiti e ridarle ossigeno. Farle prender aria, restituirle il sole, proprio come si fa con la biancheria. Ma perché proprio biancheria intima ti starai chiedendo? Perché intime sono le cose di cui scrivo, spesso legati al mio inconscio, o all’animo dell’umanità tutta. Il mio è un gesto provocatorio perché se questa operazione rinvigorisce l’aurea della poesia, a ben guardare ciò significa che questa non l’aveva mai perduta. Che faccio io se non riproporla in altra veste (ma sempre quella è) alla gente? La novità forse è legata al fatto che sono errante; vado a cercarmi i luoghi dove seminare le mie opere, sperando possa germogliare qualcosa. Entro nei musei ad esempio e senza chiedere permesso a nessuno lascio nei bagni della carta igienica con le mie poesie. Nei Bar appendo la mia biancheria dove posso. Rubo i portaombrelli o i cestini per le carte per avvolgerli con le mie odi. Nota come ci sia una provocazione, un doppio senso in tutto questo: spesso i portaombrelli sono impropriamente usati per gettare le cartacce, analogamente spesso sono i cestini delle carte ad essere usati come portaombrelli, se la situazione lo rende necessario. Ora ritengo sia necessario riportare in auge l’arte e a questo scopo io li uso".

"E non hai paura nell’epoca del copyright che ti rubino i versi"? - "Assolutamente no. Vedi chi si porta via i miei versi lo fa solo se è entrato in sintonia con essi, se li sente suoi. Chi non ha quel certo percepire, può anche “rubarli”, ma non saprà mai quando usarli e non comprenderà mai che cosa vogliano dire. Senza contare che ognuno che si prende un pezzo della mia poesia, di fatto sta portando con se un pezzo di me stesso e mi sta facendo rivivere ogni qual volta quel processo di comprensione va a buon fine".

Di questo poeta errante non si conoscono né l’età, né il nome, né la provenienza (anche se ha una pagina Facebook con nome fittizio: Lo Stendiversomio, dove si indica una città: Ferrara). Si sa, solamente, che si sta laureando in Scienza della Comunicazione e che la prima apparizione “pubblica” è stata fatta a Portogruaro, presso lo Spazio Arte Bejaflor, sempre insieme all'amico Ruggero Ruggieri e ad una designer, Serena Papait. Come da lui stesso affermato, preferisce agire all’improvviso, senza preparazioni ne presentazioni o interviste, agendo nel più assoluto anonimato". E torniamo ai giorni d'oggi quando Andrea dopo essersi laureato proponendo una tesi dove si parla di street art e poesia di strada collabora con Qzone postando poesie con cadenza settimanale. Personalmente ritengo molto interessante la proposta filosofica sottostante all'arte del Dott Masiero: nei tempi del "copy right", della mercificazione di tutto, comprese le idee e le espressioni artistiche, rilanciare la poesia e l'arte proponendola gratuitamente. Ritengo questo un gesto rivoluzionario che ha il pregio di esser pacifico. Sono grato ad Andrea Ruggeri ed a Giulia Del Cappellano per avermelo presentato. Chiudo con la poesia scritta nel reggiseno appeso dietro al poeta (vedi foto di presentazione da me realizzata), forse la miglior presentazione di quest'artista.

Sovente
socchiudo
il mio
silenzio
in parole

così
sporadicamente
parlo

Mirco Venzo, Treviso 09/09/2016 #qzone

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