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20170404 VM mascheraCon l’aperitivo artistico a titolo La maschera dei sentimenti si è aperta alla Trattoria l’OCA BIANCA la mostra di Camillo Campobasso e Arianna Bidoli, un’esposizione in pieno centro Treviso (Via La torre 7). Se due sono gli autori dell’esposizione, i protagonisti del vernissage sono almeno quattro. Il primo è il fotografo Camillo Campobasso. Sue sono le immagini esposte dove il tema ricorrente è “la maschera”;

tra queste una è pure stata premiata ad un importante concorso. Non so dirvi se per modestia o per esigenze di altra natura questo scatto, per altro manco il preferito dall’autore, ha dimensioni ridotte rispetto ad altri presenti nella sala. La seconda protagonista è la poetessa Arianna Bidoli. Tra una foto e l’altra ad interagire con le stesse, ci sono le liriche di Arianna che anche a livello filosofico è stata, mi confessava Camillo, di stimolo per l’intero progetto.
La terza protagonista è Claudia Franco che ci ha declamato una poesia particolarmente ficcante della Bidoli. Claudia ormai è una presenza costante negli eventi artistici della coppia e sempre la sua interpretazione riesce a suscitare entusiasmo tra il pubblico che ascolta le sue parole. Il tema della poesia presentata sono i vizi/peccati umani e come questi possano trasformarsi nel loro opposto, consentendo all’essere umano di evolvere. Riassumere il concetto di una poesia non sempre è cosa saggia, l’invito è di andare in trattoria e leggerla di persona, posso garantire che i versi meritano la tappa.
E veniamo al significato dell’esposizione ideata da Camillo e Arianna. La maschera da sempre è vista come strumento per nascondere la propria personalità. Camillo mi confessava come a suo avviso dietro le maschere esponiamo sovente la nostra “più vera" personalità. (Non ha usato questa frase l'artista, è una mia licenza narrativa). Le maschere ci consentono di esternare quel “noi stessi” che in tutto, o in parte, per esigenze sociali, lavorative, di pudore o forse anche morali, sovente teniamo nascosto. In bella sostanza la maschera non è un mezzo per nascondere, ma al contrario è uno strumento di verità.
 
Non sono concetti banali, ma il pubblico del duo artistico ormai questo se lo aspetta. Fotografia, poesia e che altro all’Oca bianca? Eco gastronomia! L’avvenente signora Federica ci ricordava che da anni la trattoria cerca di abbinare le emozioni del palato con quelle delle opere d’arte, convinta che il godere dei piaceri, estetici, sensoriali o visivi, siano uno di stimolo per l’altro. Inutile rammentare che la nota trattoria ha come specialità l’oca cucinata in varie modi, anche se chi non ama il pennuto può godere di variegate alternative. Il prosecco offerto, di qualità superiore alla media, parla anche di una cantina all’altezza della situazione.
Ed è chi ha ospitato la mostra ad essere la quarta protagonista dell’evento, un evento dove molti erano gli artisti presenti, Gianna Piovesan, che ha realizzato Missione Sorriso (rif 1) Ettore Piovesan, fotografo di provata esperienza ed intellettuale che Qzone spera di intervistare a breve, Cristina Pillan, fotografa e pittrice, Giorgio Grassato, da poco pubblicato nel catalogo di Arte Scalza, catalogo dove tra i protagonisti ci sono anche lo stesso Camillo, l’Arianna e il pittore Presazzi Giampietro, pure presente all’inaugurazione.
Di proposte artistiche ve ne sono molte nel territorio trevigiano, la domanda è, c’è anche chi le sa apprezzare? La risposta è sì, ad ognuno di questi eventi il pubblico non manca, pur se cerca di non farsi notare. Forse, se avesse una maschera idonea, sarebbe più numeroso.

Mirco Venzo, treviso 04/04/2017 #qzone
Nella foto gentilmente concesssa da Gianna Piovesan l'interprete della poesia: Claudia Franco.

Rif 1 http://qzone.it/index.php/q-books/...

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