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20230620 VM tangenzialeSi è conclusa ieri 40 anni di Fotografia, la mostra fotografica aperta al pubblico presso il Centro Culturale Candiani di Mestre (VE) avente come protagonista lo storico circolo fotografico de La Tangenziale. Gli organizzatori hanno deciso di onorare i 40 anni di attività dell’associazione esponendo le foto dei loro soci attuali. Le immagini presentate dovevano essere, per ciascun autore, tutte di anni diversi, andando a ritroso sino al 2018. Questa scelta, mi spiega Gabriele Lucchetti, da un lato rende disomogenea la mostra, ma per contro ha il pregio di evidenziare, seppur con i limiti del caso, quale percorso artistico ha portato avanti il singolo autore o quali sfide narrative ha voluto accollarsi.

Giancarlo Keber, ad esempio, pare prediligere i dettagli, senza rinunciare ad un accurato rigore compositivo, mentre autori quali Giuseppe Innamorati o Paolo Zampieri si concentrano su foto di animali. Un’importante parentesi devo aprirla su Paolo, giacché un suo scatto rompe questo filone naturalistico a colori: un’anziana signora cammina lentamente un viale alberato, osservando due giovani che si baciano sedute sulle mura. Lo scatto in bianco e nero è uno di quelli che più ho apprezzato e ci dice che Zampieri ama sì, le foto ornitologiche, ma non disdegna anche altri filoni. 

Roberto Alberti è attratto dalle geometrie che propone in Bianco e Nero, mentre Michele Santagostino preferisce i paesaggi a colori, anche Alessandro Cazziolato espone paesaggi, con particolare interesse per situazione montane. Mara Zancanaro ama la spontaneità e propone immagini catturate d'istinto, mentre Monica Mugnato si concentra, nei suoi bianco e nero, su dettagli e giochi di luce. Ci sono poi autori che hanno presentato una singola foto, com’è il caso di Rita Vianello con Bontà di-stese, Marco Fornasa che propone Ricami, dove protagonista è un dettaglio architettonico o Nicoletta Ferronato che con la sua Leggerezza e libertà (2022) cattura un bimbo che gioca con l’acqua di una fontana. 

Generi e ricerche diverse quindi, anche all’interno di uno stesso autore. Tra essi voglio citare Gabriele Lucchetti che ha proposto opere molto diverse tra loro ma tutte molto interessanti e Melissa Masiero che con il suo scatto Urbex (2022) mi ha colpito nel profondo. Cosa ha fotografato Melissa? Un vecchio stabile dove tra i muri in decadenza una sorta di fantasma dipinto da chissachì, pare levarsi da una sedia a rotelle, anch'essa arrugginita ed abbandonata… “La nostra presenza qui è destinata a spostarsi altrove, lasciando del nostro passaggio solo ricordi destinati a sbiadire nel tempo” questa è la frase che questo lavoro mi suggerisce. Mi devo fermare qui con la presentazione delle opere: nel totale 133 distribuite su 35 autori, troppi per citarli tutti, anche se, saggiamente, un catalogo della mostra era disponibile a prezzo moderato: il mezzo migliore per conservare il ricordo di questo evento. 

Concludendo esprimo un plauso all’associazione La Tangenziale per essere ancora viva e dinamica dopo quarant’anni dalla sua nascita, le foto esposte non lasciano dubbi a riguardo, ma un plauso lo voglio esternare anche nei confronti delle autorità comunali che hanno messo a disposizione una spazio espositivo di primissimo livello, come le sale del Candiani, fantastiche per valorizzare i lavori dei vari autori.

Mirco Venzo, 19/06/2023 #qzone.it
Nella foto una visitatrice di fronte alle opere di Daniele Di Santo, anche questo singolo scorcio ben esprime la varietà di generi che l’autore ricerca.

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