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20230515 VM PassengerLo sceneggiatore newyorkese Jonathan S. Spaihts nel 2007 scrive la prima sceneggiatura di questo lavoro che venne proposto anche a Gabriele Muccino e doveva vedere come protagonista Keanu Reeves… non se ne fece nulla e alla fine, dopo varie peripezie, a dirigere quest'opera sarà il norvegese Morten Tyldum che, sempre in base alle informazioni pervenute da wikipedia (rif. 1), dichiarò avrebbe dato la priorità alle relazioni tra i personaggi piuttosto che sulle questioni tecnologiche “futuristiche”/tecniche tipiche di un film di fantascienza. Ci riuscirà perfettamente ed è per questo che inizio a recensire questa pellicola che esce nelle sale sotto Natale del 2016, venendo accolto dal pubblico in modo favorevole, ma ricevendo critiche tendenzialmente negative.

La trama

Un’astronave super tecnologica, Avalon, (Avalon è un'isola leggendaria, facente parte del ciclo letterario legato al mito di re Artù) deve trasferire 5000 coloni in un nuovo pianeta. Il mezzo agisce in perfetta autonomia, e tutti i passeggeri oltre ai 258 membri dell’equipaggio sono ibernati, le loro capsule li riporteranno in vita poco prima dell’arrivo. Tra essi c’è anche l'ingegnere meccanico Jim Preston (interpretato dall’attore Christopher Michael Pratt - Chris Pratt) che, a causa di un disguido, si sveglierà con 90 anni d’anticipo rispetto alla data prevista. La situazione che Jim andrà a focalizzare di lì a breve è la seguente: comunicare con la terra è impossibile visto che il tempo tra invio del messaggio e risposta è di 55 anni; ritornare ad ibernarsi non è previsto dalla macchina e l’unica soluzione è rimanere isolato all’interno del chilometro della struttura tecnologica, mentre tutto il resto del gruppo dorme. Quando si gli altri passeggeri sveglieranno lo troveranno morto da qualche parte, dopo una vita trascorsa in assoluta solitudine tra le pareti d'acciaio della Avalon.

E’ questo primo punto assai interessante da valutare perché Jim in questa fase di assoluta solitudine, che dura circa un anno, scopre che può godere di tutti i vantaggi che la tecnologia mette lui a disposizione, cibi, sport, divertimento tecnologico che sfrutta gli ologrammi, e ogni tipo di "corbelleria virtuale" per intrattenerlo. In altre parole Jim si trova in una sorta di Eden tecnologico dove ha tutto il ben di Dio a sua disposizione… ma gli manca Eva. Se mi permettete di proseguire in questa similitudine biblica, Jim trova anche un amico, che come il serpente dell’antico testamento lo tradirà: questo amico è il barista androide Arthur (interpretato dal britannico Michael Sheen). 

Inizierei anche a descrivere la prima cosa che mi ha stupito di questo film ed è la relazione tra Jim e la macchina, l’androide, servizievole, è programmato per dare sempre le risposte “giuste”, è educato, da consigli sensati… mi ricorda un po’ certe telefoniste che mi chiamano contro la mia volontà: sono perfette nel lessico e nel presentarsi, ma nel contempo mancano di qualcosa… sono “finte”... 

Resta il fatto che l’androide per un lungo tempo resta l’unico “amico” di Jim il quale dopo aver tenuto duro un anno inizia a considerare l’ipotesi del suicidio. E’ questo un secondo messaggio forte della sceneggiatura, l’uomo che pure ha tutto, un po’ come i topi del famoso esperimento del 1962 Universe 25 del sociologo John B. Calhoun - rif 2 con nota) perde la sua voglia di vivere. Cosa fare per ritornare a dare senso alla sua esistenza? L’idea che gli balena in mente è portare in vita un'altra delle persone addormentate, una donna, e cercare di vivere la sua vita in quella sorta di Eden, (che al momento gli sembra un inferno), con una sua Eva, una donna con cui trascorrere il viaggio (che poi è la sua vita) sino alla fine dei suoi giorni.

Studia tutte le possibili opzioni così come si può scegliere un abito o un film consultando il nostro PC, decidendo che la bella Aurora Lane, una scrittrice, è la donna che fa al caso suo. (L'attrice che interpreta questo ruolo è Jennifer Shrader Lawrence). Sveglierà lei! Biblica è l’analogia che mi suggerisce Jim, una più laica è richiamata da Aurora: nel film di Walt Disney del 1959 La bella addormentata nel bosco (Sleeping Beauty) è proprio Aurora il nome della protagonista! Torniamo alla trama dove c’è tutta una serie di problemi che tale azione, il risveglio imposto ad Aurora, va a generare, uno lo considera in anticipo Jim: svegliare la ragazza significa privarla della vita che lei avrebbe voluto. Come tutti gli altri passeggeri la bella bionda si è imbarcata con lo scopo di raggiungere il nuovo pianeta, portarla in vita prima dell'arrivo significa privarla per sempre della prospettiva che si era scelta.

E’ un gesto di assoluto egoismo da parte di Jim, "io pur di non rimaner solo sveglio te affinchè tu sia la mia compagna. La tua presenza accanto a me allevierà la mia solitudine, ma è nel contempo la tua condanna: io tolgo a te il tuo futuro e ti imporrò di vagare, con me, in questo chilometro di astronave con tutto ciò che si può desiderare, ma senza che ciò sia stato scelto da te. Quello che tu avevi scelto io ho arbitrariamente deciso che tu non lo potrai realizzare"! Questo è in sintesi il pensiero del protagonista, riassunto brevemente a beneficio di voi che mi leggete. Da notare che questo gesto di assoluto egoismo può, d’altro lato, anche essere considerato amore; Jim tra 5000 persone ha scelto lei, e l’ha scelta dopo aver letto gli articoli che questa scrittrice ha redatto, dopo aver analizzato la sua vita, e dopo esserle stato accanto per ore mentre lei, inconsapevole di ciò, era addormentata dentro la sua capsula. 

Un'altra riflessione suscita questa pellicola, ed è la seguente: se una persona ha il potere di raggiungere i propri scopi, di ottenere la propria felicità, a condizione di annullare o più in generale di modificare radicalmente la vita di qualcun altro, alla fine lo farà perchè questa è la natura umana. 

Tant’è: dopo molti dubbi Aurora viene portata in vita e pure lei tenta l’impossibile per tornare a dormire sotto ghiaccio, finendo dopo un po' di tempo con l'accettare la situazione (altro messaggio: l'uomo si abitua a tutto) e andando a creare con Jim un legame prima di complicità e poi affettivo e fisico. In bella sostanza si crea una coppia nel senso biblico del termine, sennonchè, l’androide Arthur rivelerà ad Aurora (ecco il tradimento) che Jim ha svegliato di proposito! La reazione della ragazza sarà rabbiosa: lei che si era innamorata dell'ingegnere scopre che è lui ad averle rubato il futuro e in definitiva ad averla privata dell'intera vita, segregandola a quella sorta di ergastolo neppure troppo dorato. 

Toglierà lui la parola e vivranno da separati, mangeranno ognuno da solo sino a che un ulteriore evento ravviva la loro vita: un terzo passeggero si sveglia ed è il capotecnico Gus Mancuso (interpretato da Laurence John Fishburne già pratico di film fantascientifici avendo impersonato Morpheus nei primi tre film della saga di Matrix). La presenza di Gus modifica quello stallo di odio mettendo sul tavolo nuovi elementi: la capsula di Jim e la sua, hanno riportato in vita i loro custoditi perché un'avaria ha contaminato la Avalon e se gli unici che possono far qualcosa non interverranno prontamente, e con abilità, l'intero loro mondo scomparirà, o detto diversamente, l’imbarcazione si distruggerà gettando nel cosmo non solo le loro vite, ma anche quelle di tutti gli altri passeggeri. "Siamo passeggeri in una nave che affonda" è l'affermazione che la scrittrice fa per sintetizzare correttamnte la situazione. 

La relazione tra Jim e Aurora muta per la terza volta, la ragazza capisce che ha bisogno dell’aiuto del suo ex amante e sa che lui potrebbe rifiutarlo quell’aiuto. D’altra parte lei aveva persino considerato di ucciderlo senza che lui avesse opposto resistenza, per lui la vita senza amore ed in solitudine era un calvario. Quel aiuto però ci sarà, Jim con generosità si prodigherà per salvare tutto quel mondo (e qui un po’ di spirito americano lo riconosciamo nella trama, quando mai un Yanke da solo non salva l’intero mondo? Ogni film che si rispetti deve avere questa “pillola”...) non esitando a sacrificare la sua vita per il benessere del gruppo. In quel momento, quarto cambiamento tra Jim e Aurora, la ragazza capisce che Jim l’ha amata di un amore folle, e che la sua vita senza di quell'uomo non avrebbe senso. Si può trascorrere un’intera esistenza cercando qualcuno che ci capisca e che ci faccia compagnia, pur in mezzo alla folla, lei, a ben guardare, ha avuto la fortuna di aver trovato quella persona anche se in una sorta di deserto, e rinunciare sarebbe una cosa stupida. 

Il film termina con Aurora che sceglie di non venir re-ibernata per raggiungere il pianeta, Jim ha trovato il modo per riportarla dentro la capsula che permetterebbe lei di proseguire il progetto originario, basta solo il di lei assenso, ma la ragazza ha scoperto l’amore e vivere in quel chilometro con colui che l’ama, da senso e ricchezza alla sua vita. D’altra parte l’alternativa è di risvegliarsi quando lui sarà già morto per trascorrere gli anni a venire in un pianeta che magari potrà offrirle ogni cosa, ma dove la presenza di chi le ha saputo dare tutto, non ci sarà più, rimanendo solo un ricordo. Come vivere senza godere più della presenza, dell'umanità, del coraggio, della generosità e del sentimento di Jim? Scelta improponibile.

Ed ecco il messaggio che mi pare di aver compreso da questa pellicola: dentro il freddo acciaio di quell'astronave, impregnata di super tecnologia e di modernità, a dar senso alla vita è il sentimento, l’amore, che già i primi testi quali la Bibbia, cercavano di narrare. Non solo: la trama del film induce a pensare che l’amore nasce per vie imperscrutabili ed imprevedibili, ma che ha senso se si compie per scelta libera, senza imposizioni, e non seguendo logiche egoistiche. L’amore, quello vero, è generosità!

Devo così affermare che sorprendentemente Passengers è un film romantico, una pellicola che parla dell’amore. Il regista norvegese devo dire che ha centrato con maestria il suo proposito, quello di valorizzare le relazioni umane. Non solo ha trattato dell’amore, ma anche dell’amicizia, nel breve tratto in cui il capotecnico Gus Mancuso si è rapportato con gli altri due passeggeri è sorto anche quel sentimento, e commovente risulta il ricordo che questi fanno dell’amico dopo il suo trapasso. Permettetemi un paio di altri richiami che sono presenti in questa pellicola. Il primo, ricordato da wikipedia, ci dice che Arthur, il barista androide, è un omaggio alla figura del barman presente in Shining di S. Kubrick. La struttura del bar e l'abbigliamento dell'androide, in effetti, sono del tutto simili a quelli del mitico Danny Torrance (interpretato da Danny Danny Lloyd).

Il secondo riferimento che traspare ad un certo punto del film vede i due protagonisti godere di immagini inconcepibili per tutti gli altri umani, allorquando l’astronave si avvicina ad un pianeta infuocato. In quel momento, ho ripensato alle parole del androide Roy Batty (interpretato da Rutger Hauer) ed al suo famoso monologo (rif. 3) “... ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. (solo che qui sono i due innamorati a vedere quelle “cose”...[...] E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo …

E’ giunto il momento di chiudere l’articolo affermando che se da un lato c’è il finale “felice”; i due amanti staranno insieme finché morte non li separerà, va detto che questa idea di felicità: soli nello spazio mentre il resto della compagnia è ibernata, è quantomeno originale. Detto ciò riconosco al regista ed all'ideatore del testo di aver saputo trasmettere con chiarezza il loro messaggio, rendendo questo lavoro un’opera d’arte! Nell’era in cui la tecnologia e la modernità sta per prendere il sopravvento Jonathan S. Spaihts ed il regista Morten Tyldum trovano il modo (una volta in più, certo non è un concetto proposto per la prima volta nel cinema e nell’arte) di ricordarci che è l’Amore dar senso all’umanità. L’ho trovato un bel film, con buona cura dei particolari, con delle belle luci e, a suo modo, originale; anche perchè non è facile intrattenere gli spettatori per 116’ con soli 4 attori, dove la figura femminile appare solo circa a metà pellicola e dove Laurence John Fishburne (Gus Mancuso) recita per 5’ o forse meno… In rete, tra i commenti, c'è chi l'ha paragonato a Titanic di James Cameron; non condivido affatto, il colossal basato su di una accurata ricerca storica, caratterizzato da centinaia di comparse non ha nulla che lo riconduce a questa trama se non una storia d'amore sviluppata, per altro, con modalità differenti.  

Mirco Venzo, Treviso 12/05/2023 #qzone.it

 

Rif. 1 https://it.wikipedia.org/wiki/Passengers_(film_2016)
Rif. 2 http://www.qzone.it/index.php/q-themes/mirco-venzo/94-universe-25-parliamone

Nota - Una sostanziale differenza va rilevata tra la trama del film e l’esperimento di Universe 25: nel film il protagonista che da di matto ha tutto, ma è solo, mentre i topi vivono in collettività, hanno possibilità di accoppiarsi e di “mettere su famiglia”, cosa che fanno seguendo il loro istinto ed proprio quello che li porterà immancabilmente all’autodistruzione.
Rif. 3 http://www.qzone.it/index.php/q-movies/841-blade-runner-di-ridley-scott

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