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20230615 VM moglienudaesicilianaIeri sera su Cina 34 per il ciclo Le bellissime vedo iniziare il film a regia Andrea Bianchi Moglie nuda e siciliana, (rif. 1) con protagonista Christiana Borghi. Non avevo mai visto il film, non conoscevo il regista e non avevo mai incontrato la protagonista… abbandono la pellicola del canale concorrente e mi dico: "Vediamo che mi rifilano, mal che vada recensisco per il blog”! - Così è stato. Anzitutto precisiamo che il soggetto e la sceneggiatura sono a firma di Adriano Lazzaro e che nel 1977, anno di uscita del film, il regista non era alle prime. Partirei ricordando alcune recensioni presenti sul sito Davinotti, (rif. 2) luogo dove mi piace attingere ispirazione e dove si trovano opinioni tra le più disparate, spesso frutto però di conoscitori del cinema nostrano.

B. Legnani, Ronax: “Gravemente insufficiente!
Fauno “Davvero notevole”!
Sircharles, Herrkinski :”Mediocre, ma con un suo perché
Come vedete c’è già scritto tutto ed il suo contrario… qualche argomentazione più articolata:
Daidae: “Davvero niente male. Abbastanza simpatico come film e certamente al di sopra di tante squallide commedie sexy di serie C. Bene il cast, soprattutto quello femminile con la bella Christiana Borghi nei panni di una siciliana casta e pura (fino a un certo punto...) davvero di bell'aspetto. Consigliato.
Sircharles: “Nonostante l'evidente povertà di mezzi, un filmetto con una sua dignità, che non sfigura fra i tanti soft-erotici dell'epoca. Si fa leva su certe arretratezze della mentalità meridionale in tema di amore e sesso, esagerandole ad arte con effetti non disprezzabili. Nudità numerose ma senza eccessi volgari e persino qualche siparietto che riesce a strappare sorrisi. Nel filone si è visto decisamente di peggio. E' anche uno spaccato ironico sul mondo dei fotoromanzi, che al tempo viveva ancora una fase di discreto boom.
B. Legnani: “Insalvabile commediaccia erotica che inizia male (camionista milanese, che parla inspiegabilmente romagnolo, si sposa con ragazza siciliana che neppure conosce e che, vergine, posa per le riviste sexy) e prosegue sullo stesso livello. Maria Pia Conte (non esattamente la Hepburn) nell’imperante cagneria sembra la Hepburn. Flauto è simpatico, ma viene presto a noia. Unica trovata riuscita: Vincenzo De Toma (l’uomo del "Pennello Cinghiale") fa il vigile urbano milanese”.

Quale delle variegate opinioni andrò a sottoscrivere?

La trama

Il film del 1977 inizia con un camion che da solo va via zigzagando per la strada, neppure fosse guidato da un ubriaco, il paesaggio circostante è degradato, una visione decadente della campagna italiana, all’epoca ancora assai diffusa, presto scopriremo che l’autista che si lamenta delle strade che sta percorrendo è in Sicilia. (Non l’avesse precisato mai dal paesaggio l’avrei capito, ma questo forse è per carenze mie…). Dopo ciò il camionista scende dal veicolo per cercare acqua utile al radiatore in grave difficoltà, ma appena entrato in una sorta di cascina viene travolto da una giovane che vuole copulare con lui. La ragazza crede si tratti del suo amato e non permette al camionista di parlare, così, nel buio della baracca, il tapino non si ritrae dall'abbraccio della giovane… Il biblico accoppiamento però non si concretizza causa i parenti di lei (due fratelli e la madre con tanto di occhio strabico) che entrano nella stamberga e ritengono le evidenze parlino da sole, senza ascoltare le spiegazioni dei protagonisti. Essendo in Sicilia c’è un solo modo per salvare l’onore della ragazza ormai compromesso, ed è un matrimonio riparatore, anche se la prima a prendere le distanze dalla cerimonia è la stessa Rosalia Ciubardi (interpretata da Christiana Borghi).

Anche il milanese (che parla romagnolo) Nino Bertini (interpretato da Lucio Como) è contrario al legame a vita, ma di fronte la minaccia della lupara deve scendere a compromessi e così un certo numero di paesani è velocemente radunato nella Chiesa del paese per testimoniare ed applaudire il fatidico “Sì”! Segnalo al termine della cerimonia l’unica situazione simpatica che a mio gusto caratterizza il film: la foto ricordo di fronte alla Chiesa con tutti i presenti; è qualcosa di notevole, uno più triste dell’altro, e molti anche decisamente grotteschi; poco prima (anche questo dettaglio mi ha colpito) la madre della sposa, aveva asserito di fronte alla comunità: “...Matrimonio d’amore fu!” 

Arrivo velocemente al sodo, Rosalia che non si era accoppiata con Nino, ed è quindi ancora vergine, anche se tutti i familiari ritengono il contrario, è costretta a seguire il marito al nord, dove si rifiuta di concedersi carnalmente allo sposo: vuole preservarsi illibata per l’uomo di cui è realmente innamorato, anche lui al nord per espletare il servizio militare. Per preservare la sua purezza non esita a fuggire di casa, trovando rifugio presso la disinvolta Sandra (interpretata da Maria Pia Conte), sua collega di lavoro. Sandra, smaliziata nei confronti dell’altro sesso (ma scopriremo pronta a compromessi anche con il proprio), sarà una sorta di nave scuola per la giovane siciliana che per campare finisce a fare l’attrice di fotoromanzi sotto la guida del regista Mercuri (interpretato da Lucio Flauto). Alla fine la passionale Rosalia riuscirà a rimanere vergine per quasi tutto il film, resistendo alle varie avances che in molti le fanno, non ultima la bella e seducente Bianca (interpretata da Mariangela Giordano) riuscendo persino a raggiungere una discreta agiatezza economica, anche se il prezzo da pagare è il doversi spogliare. Il mondo dei fotoromanzi dove è finita vende se nelle riviste ci sono tette, culi e cosce scoperte. Direi che posso fermarmi qui, per ora, con la trama per entrare nei dettagli.

La forlinese Christiana Borghi all’epoca delle registrazioni aveva 19 anni e devo dire rientra senza ombra alcuna nella categoria delle “Bellissime” cui è inserito questo lavoro, detto ciò l’attrice in tutta la pellicola ha sempre un'aria seria e cruciata. A me la sua interpretazione non è piaciuta, ma ritengo essere questo il ruolo che le ha assegnato il regista. In verità ci sono momenti in cui abbandona quell’aria truce risultando ammiccante ed è nelle foto che la ritraggono, la sorgente di molti disguidi, foto che girano tra le mani (o vengono occultate alla loro vista) dei protagonisti durante il film… insomma, nel film l’attrice è sempre ombrosa, ma nelle foto che le danno poi l'agiatezza economica, appare conturbante. Il suo travaglio di siciliana in crisi sentimentale (e famigliare) pare venga abbandonato quando si pone di fronte all'obiettivo fotografico, almeno a giudicare dai risultati che velocemente fanno capolino durante lo scorrere della pellicola . 

Iniziamo con il dire che il film non parla della Sicilia, terra che viene avvolta da consumati e discutibile stereotipi e se mai ci fosse bisogno di una conferma vado a segnalare che uno dei fratelli di Rosalia è interpretato dal lombardo Massimo Buscemi, famoso ai miei occhi non tanto come attore, quanto perché nel programma Quelli che il calcio, si proponeva (o se preferite veniva interpellato) per descrivere con accuratezza di dettagli le schede dei vari giocatori terminando ogni sua dotta elencazione con la frase/tormentone “…tutto questo per la precisione”! Dicevo, non è una descrizione della Sicilia, ma non lo è neppure del nord o del problema dell’immigrazione, allora tema concreto in quell’Italia. Non è un film che parla delle relazioni uomo e donna e non è un film dove si dettaglia l’ambiente dei fotoromanzi, allora fenomeno in auge. Alla fine gli scatti del regista Mercuri sono un pretesto per far vedere seni scoperti, cosce al vento, un bel po’ di pelo (da notare che la pellicola era vietata solo ai minori di 14 anni, ma il pelo non manca!). 

Non c’è una trama degna di tale nome e può solo esservi un accenno di critica al mondo dei figli dei fiori, ed al mondo dei drogati (che fumano le sigarette Alfa perché mancano i soldi per droghe più serie!). Abbondanti sono le situazioni grottesche, come il canotto che galleggia nella piscina dell’imprenditore circondato (sempre dentro l’acqua) di svariati telefoni. Tra i dettagli stravaganti c’è anche l’appartamento di Bianca che pare la camera di una tredicenne… in questa camera la siciliana andrà a disporre le foto dei parenti defunti, accendendo un cero in loro memoria. Come dicevo Bianca nel film risulta essere una donna smaliziata e la cameretta da adolescente le si addice molto poco. Situazioni assurde che vorrebbero essere divertenti, come l’inseguimento delle auto stile film comici americani sulla falsariga di Buster Keaton. 

Alla fine un solo concetto credo si possa salvare da questo film, anche se probabilmente è scappato inavvertitamente a chi ha orchestrato questa trama decisamente scadente: la donna per emanciparsi e raggiungere una certa agiatezza economica deve puntare sulla propria immagine, e saperla vendere al “pollo” giusto. Non un gran concetto nel periodo in cui le donne cercavano di emanciparsi e di porsi allo stesso livello dell'uomo. A proposito di uomini, nel film nessuno, tra quelli proposti, fa una figura decente, è una carrellata di "pirloni", chi per una ragione, chi per l’altra. In tale contesto cosa deve fare una ragazza che scopre di essere avvenente? Approfittarne! Questo è, tra le righe, il messaggio che il regista e lo sceneggiatore lanciano al pubblico, certo, facendo vedere anche un po’ di nudità, tutta di buon livello, che poi è il vero motivo che ha visto nascere questo lavoro destinato ai cinema zeppi di militari. Non ho molto da dire sulla recitazione, posso però affermare che tutte le donne proposte sono avvenenti, e questo non dispiace a quel tipo di spettatore.. 

Sono in dirittura d’arrivo con la recensione, non è un film che parla del costume italiano, non l’ho trovato un film sexy, non mi è risultato un film divertente e non salvo nessuna interpretazione di nessun attore. “Insalvabile commediaccia erotica che inizia male… [...]e prosegue sullo stesso livello” è il commento di B. Legnani che condivido. Che delusione! Resta la curiosità che taluni dei critici di Davinotti, come avete letto, salvano però questo filmetto, evidentemente i miei parametri di valutazioni non collimano con i loro... 

Merita però la citazione di un altro opinionista di Davinotti, ed è a firma Fauno: “Finora non avevo visto altri film nei quali lo stupro sembrasse "auspicabile", anziché deprecabile, ma qui, per il corso degli eventi, a dir poco grottesco-stravagante, condurrà a una liberazione totale”. La protagonista, infatti, si è negata per tutto il film a chiunque, rendendosi conto però che l’uomo che la sorte gli aveva dato come legittimo compagno, oltre ad essere un bell’uomo, si rivela come una persona rispettosa e tutto sommato è un bravo ragazzo, particolarmente accondiscendente. L’orgoglio siculo che le scorre nel sangue le impedisce di cedere al richiamo della carne (altro stereotipo: i siciliani "orgogliosi"). Per fortuna ci penserà lui a rompere gli indugi portandola nel retro del camion ed esercitando il diritto del marito, soddisfacendo le necessità sue, della bella Rosalia, e degli spettatori che volevano il finale del “vissero tutti felici e contenti”, questo si compirà con un accoppiamento che inizia contro la volontà della ragazza, ma finisce… in gloria. Insomma, come scritto da Fauno, uno stupro benefico per tutti! Christiana Borghi è una bella ragazza, e qui è particolarmente fresca, ma per i miei gusti questa è una pellicola da evitare.

Mirco Venzo, Mestre 10/06/2023 #qzone.it

rif. 1 https://it.wikipedia.org/wiki/Moglie_nuda_e_siciliana
rif. 2 https://www.davinotti.com/film/moglie-nuda-e-siciliana/12317

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