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20230705 VM il laureatoIl laureato (in inglese The Graduate) è un film di Mike Nichols del 1967 basato sull'omonimo romanzo di Charles Webb, sceneggiatura di Calder Willingham (inserito tra gli sceneggiatori a seguito di una battaglia legale; la sceneggiatura passo per più mani e capisco che i nomi che appaiono sulle didascalie sono il risultato di un compromesso) e Buck Henry. (rif. 1). Come da mia consuetudine inizio con le critiche recuperate nel sito Davinotti, (rif. 2) e da qui articolo la mia recensione. 

B. Legnani : “Un buon film, senz'altro, la cui fama è però superiore, stringi stringi, al vero valore. Molto discutibile il finale melodrammatico (con immagine che richiama quella parimenti conclusiva di Les amants, di Malle), che però non toglie nulla al divertimento procurato. Eccezionale la Bancroft (doppiata dalla Miserocchi), deliziosa Katharine Ross, giustamente celebri e celebrate le canzoni eseguite da Simon e (dalla voce celestiale di) Garfunkel”. Cotola: “Discreto film, la cui fama è però spropositata rispetto al suo vero valore, nonostante presenti ottimi ingredienti: la storia, infatti, scorre via gradevole e senza intoppi, la regia di Nichols è già sicura ed equilibrata, gli interpreti sono molto bravi, specie Hoffman e la Bancroft, e la colonna sonora di Simon e Garfunkel è stupenda). Tuttavia manca qualcosa perché questa pellicola possa assurgere al rango di capolavoro. Inoltre i quarant'anni di distanza dalla sua uscita cominciano a farsi sentire”.

Questi estratti presentano la pellicola come sopravvalutata anche se contraddicono l'American Film Institute che la classificò settima nella classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi (1998), e dieci anni dopo, ovvero dopo centinaia di nuove produzioni a stelle e strisce, la riclassificò diciassettesima! Inizio la mia recensione!

La trama
Un neo laureato, Benjamin "Ben" Braddock (interpretato da Dustin Hoffman) si sente schiacciato dalle aspettative familiari (e sociali), ha una vita da vivere e non sa bene che strada debba percorrere. E’ in un momento di confusione quando un amica di famiglia, più precisamente la moglie del socio di suo padre, la Sig.ra Robinson (interpretata da Anne Bancroft) decide che se lo vuole portare a letto, riuscendo nell’intento.

Inizierei subito a dettagliare questi primi punti, anche se, anticipo al lettore, la trama ha delle evoluzioni che riprenderò in seguito. Iniziamo col dire che la famiglia Braddock è una famiglia agiata, non a caso può permettere al figlio di studiare alll’università e di girare con un'auto sportiva, pur in questo contesto favorevole, il giovane pare a disagio, si capisce che ha i suoi problemi e il benessere che lo circonda non è sufficente per garantirgli serenità. La scena che meglio rappresenta questa situazione è quella dove lui è atteso da genitori e amici di famiglia che lo costringeranno a uscire vestito da subacqueo, con maschera e pinne addosso, tra gli applausi dei presenti. E' una scena grottesca che attesta come il giovane si senta una marionetta dove sono "gli adulti" a tirare le fila; solo nel silenzio dell’acqua (The sound of silence, non a caso) una volta immerso nella piscina, pare a me trovi una sorta di pace, o quanto meno lì si sente isolato dalla società che non lo comprende ed è finalmente solo con i suoi problemi..

Evidenzio questa scena perchè è una delle perle che rende un capolavoro questo film. Non è l’unica degna di nota: anche la ripetute provocazioni, neppure troppo velate, che Mrs Robinson pone in essere sono momenti di grande cinema (anche perchè conseguenti ad altrettanti grandi pezzi di recitazione), come pure, sorprendenti e ironiche, sono le repliche imbarazzate del giovane Ben, pure strepitosamente interpretato da Hoffman. In particolare la disinvoltura della Signora Robinson nel mettere in un piatto d'argento la sua piccante offerta è tale da collocare questa figura di donna nell'immaginario erotico della sua generazione in modo analogo a quanto, anni dopo, accadrà in Italia con Laura Antonelli con la sua Malizia...

Due ulteriori appunti sulla Signora Robinson. Anche lei è scontenta della sua vita, altrimenti non si spiegherebbe perché (per sua ammissione) è un’alcolizzata, sospetto che tale insoddisfazione sia generata dalla  noia. Anche chi ha tutto può essere infelice. Questo secondo disagio già presenta una fotografia originale del "bel mondo" americano: degli agiati borghesi, che abitano case lussuose e che sono proprietari di oggetti di ogni tipo (fin anche una costosa tuta per fare subacquea) non impediscono al giovane di essere confuso e non impediscono ad una donna nel pieno della sua maturità, sposata con “un buon partito”, madre di una bella ragazza, oltrettutto avvenente (cosa che per una donna non è mai secondaria), che veste capi di qualità, di essere annoiata e scontenta. 

Insomma, il 68’ è alle porte e questo regista e questa trama già anticipa il cavallo di battaglia di quel movimento: la società che ci vogliono imporre non è quel paradiso terrestre che ci vogliono far credere! Il ‘68 è però anche caratterizzato dalla rivoluzione sessuale e dall’emancipazione della donna, ed ecco che ancora la pellicola coglie (anticipa) queste istanze con la figura della Signora Robinson! Questa donna non è la massaia che sta a casa e stira per il marito, è una donna non più giovane (ma, sia chiaro neppure vecchia, ed è decisamente attraente) che decide di fare del sesso e si sceglie con chi farlo. Il comportamente della Signora Robinson, tra l’altro, rompe un altro mito: è lei, di anni più vecchia, che sceglie il giovane rampollo con cui farsi "spupazzare", invertendo il noto rapporto che attribuiva agli uomini la facoltà di tradire puntando sulle ragazzine fresche e giovani! 

La Signora Robinson ci stia lanciando un ulteriore messaggio: anche una donna sulla quarantina non deve sentirsi un rottame e non deve farsi relegare in un angolo. Anche dopo aver terminato il ruolo di fattrice, una donna, ha il diritto di appagare le sue emozioni, di assecondare i suoi istinti anche sessuali e, in una parola, ha il diritto di vivere.
Non da ultimo è lei a gestire il rapporto, è lei a cacciare la preda e porla nella sua personale bacheca, insomma si comporta come nella tradizione fanno sempre i maschi e quindi è un prototipo di "parità" tra uomo e donna. 

Certo, nella storia ci sono sempre state donne di carattere che han saputo appagare le proprie voglie, ma questo film sta proponendo al grande pubblico un modello che è diametralmente opposto a quello dalla casalinga fedele che attende a casa in silenzio il marito; parafrasando Sergio Leone, Mrs Robinson non rimane a guardare nella finestra aspettando che il suo cawboy rientri... lei mentre lui lavora, trova il modo di divertirsi e... mi ripeto, di vivere!.

La trama del film è appena iniziata, ma già abbiamo capito che questa pellicola sta anticipando non pochi elementi sociali di assoluto interesse. E’ questo il momento di evidenziare un altro elemento interessante, il fatto che il giovane Ben è vergine. Oggi siamo travolti da film nei quali si vedono universitari americani (uomini e donne) che "trombano" come ricci, mentre qui abbiamo come protagonista un laureato del tutto avulso dalle cose amorose e decisamente imbranato! La scena dove lui si rapporta con la Signora Robinson narra dei problemi che hanno i giovani per entrare nel mondo dell’età adulta. Ancora una precisazione: da sottolineare anche l’età del protagonista… Se in Malizia - rif. 3 (e in tutta una serie di pellicola italiane) i protagonisti sono adolescenti di tredici / quindici anni… (adolescenti) qui ad esplorare il mondo della sessualità è un adulto (e per giunta affatto stupido, essendo laureato) a ribadire che questo aspetto viene affrontato da tutti e che l’essere eruditi non è poi di grande aiuto nel affrontare questo... vogliamo chiamarlo esame?

A questo punto devo evidenziare una delle caratteristiche del film, che sono i cambi di ritmo che investono i protagonisti: Ben, impacciato nelle prime scene, dopo aver copulato pare più sicuro, anche se i problemi di cosa fare della sua vita in futuro rimangono sul tavolo: ozia, scopa regolarmente, ma chi guarda il film comprende che comunque il giovane è ben lontano dal raggiungere il suo equilibrio. “Scopa” … può sembrare un verbo forte, ma, altro elemento abbastanza originale, la relazione che la Signora Robinson ha posto in essere con il giovane da lei scelto come amante è di solo sesso. Tra i due non c’è dialogo ed ancora, forse stiamo godendo di un ulteriore messaggio che il regista ci vuole dare: esistono delle difficoltà di comunicazione generazionale; a tal riguardo durante tutta la pellicola i giovani sono chiamati per nome, mentre gli adulti sono chiamati con i cognomi (Mrs Robinson) come a ribadire una distanza tra gli uni e gli altri.

E' giunto il momento di procedere con la trama del film dove sia per effetto delle pressioni dei suoi familiari, (il padre interpretato da William Daniels e la madre - Elizabeth Welter Wilson) sia soprattutto per assecondare le richieste del Sig. Robinson, (il cornuto - interpretato da Murray Hamilton) Benjamin deve uscire con la figlia dei Robinson, Elaine (Katharine Ross) andando contro l’espresso volere della sua amante, la madre della giovane. Non mi è chiaro se l’anatema che la Signora Robinson andrà a scagliare contro il giovane nell’ipotesi di frequentazione con la figlia sia dettato dalla volontà di non essere messa in competizione con una rivale più giovane, o se, come sospetta Ben, sia perchè lui è considerato da chi se lo scopa un “cattivo partito per la figlia”, sta di fatto che le minacce della Signora Robinson sono talmente chiare da convincere il ragazzo a ostacolare la relazione con Elaine. Esce con la ragazza per zittire chi lo circonda, ma nel contempo vuole mettere un muro tra se e la giovane per assecondare il volere della sua amante. Per centrare questo obiettivo porta Elaine in un locale per adulti dove gli streep tease e l'atteggiamento del suo accompagnatore induce al pianto la bella ragazza. Nel consolarla il giovane laureato se ne innamora e scopre che con lei c’è quel dialogo che con la madre della stessa, e con tutti gli altri adulti, non ha.

L’amore è il faro da seguire (altro messaggio sessantottino) e nel prosieguo della storia diventa chiaro per Ben cosa deve fare: deve a tutti i costi ricucire la relazione con l’amata Elaine, lacerata in modo importante allorché ha dovuto confessare che la donna che si stava portando a letto è la madre. La vita per il ragazzo ha senso solo se al suo fianco c’è la più giovane delle due Robinson. Varie vicissitudini accellerano il ritmo del film e ci portano alla scena finale dove Elaine è davanti all’altare con un altro uomo Carl Smith (interpretato da Brian Avery) e con lui si sposa. Il laureato pare essere arrivato in ritardo, ma incurante del sacro vincolo del matrimonio appena terminato, convince la sposa a scappare con lui dopo aver preso una croce ed averla brandita contro tutti coloro che si opponevano alla fuga con la sua amata, i due fuggono utilizzando un autobus di linea con tanto di normali passeggeri. 

L’amore non ha bisogno del contratto matrimoniale per sbocciare, anzi, i due capiscono di amarsi quando la ragazza è ancora in chiesa e si è da pochissimo sposata con un altro uomo, così come il ratto della sposa, avvenuto dentro il sacro edificio dove si è celebrato il matrimonio, è un gesto dal sapore sacrilego, tanto più posto in essere, come già ricordato, utilizzando una croce per "spazzare" via chi voleva interporsi tra i due innamorati, quegli "adulti" con cui i giovani hanno difficoltà a relazionarsi e che non li comprendono. Istituzioni e religione sono stati calpestati dai due giovani che però, negli ultimi fotogrammi del film, evidenziano dai loro sguardi, perplessità! La vita procede e il futuro è tutto da decidere, pare ci vogliano dire. Raggiungeranno la felicità? Il "vissero felici e contenti" tanto caro a Hollywood qui non c’è, e già per questa cosa, a mio avviso, questa pellicola merita di essere ricordata.

Ulteriori curiosità

Il regista del film era alle prime armi con i lungometraggi, e un unico film appare nella sua filmografia prima di questo lavoro, si trattava di Chi ha paura di Virginia Woolf? (1966) che valse due premi oscar rispettivamente a Elizabeth Taylor (miglior attrice protagonista) e Sandy Dennis (miglior attrice non protagonista). L’esperienza come regista Mike Nichols se l’era fatta in teatro, mondo da cui prelevò Dustin Hoffman, pure lui con praticamente nessuna esperienza cinematografica alle spalle, anche se nel suo curriculum si annotano ruoli televisivi. Lo sconosciuto Hoffman aveva trent'anni quando girò il laureato, non molti meno di Anne Bancroft 6 anni più anziana di lui. 

Se Hoffman aveva il giusto aspetto per interpretare un laureato, chi guarda la pellicola mai penserebbe che il protagonista è un attore trentenne, la Bancroft dovettero manipolarla con il trucco per renderla più anziana, il suo aspetto infatti era troppo giovanile per il ruolo che doveva interpretare. Nel ruolo della signora Robinson si era pensato a nomi di assoluto prestigio, quali quello di Doris Day, che rifiutò, la quale si sarebbe dovuta affiancare a Ronald Reagan nelle vesti del marito - il cornuto. Pare che anche Ava Gardner declinò l'offerta per questo ruolo che alla fine venne magistralmente interpretato dalla newyorkese Anne Bancroft che ricevette una nomination all'Oscar per questa sua interpretazione; a toglierle questa gioia sarà Katharine Hepburn per Indovina chi viene a cena? 

Il ruolo di Ben invece fu assegnato a Hoffman per espresso volere del regista che proprio perché vedeva imbranato l'attore nelle scene amorose con un reale disagio nel mondo cinematografico all'epoca nuovo per lui, risultava perfetto per quel ruolo. Per le ragioni opposte Nichols si oppose con forza ad altre candidature tra le quali merita citare quella di Robert Redford. I produttori temevano che lanciare un debutante in un ruolo primario poteva essere un rischio per l’intera opera. Posso quindi affermare che è, forse, grazie alla cocciutaggine di questo regista che il mondo del cinema ha scoperto un attore che segnerà poi la storia di quest'arte e a Mike Nichols siamo tutti debitori. Interessante è sapere che il contratto proposto a Dustin Hoffman per questo film fu talmente basso (circa 4.000 dollari al netto delle tasse - rif. 4) che al termine delle riprese lo stesso attore, che riceverà la nomination all'Oscar per questo ruolo, (che fu consegnato a a Rod Steiger per La calda notte dell'ispettore Tibbs) fu costretto a chiedere allo stato un sussidio per mantenersi. 

Per inciso la pellicola fu un sorprendente successo di botteghino. Sempre relativamente a Dustin Hoffman val la pena ricordare che una delle sue successive pellicole più acclamate, sarà Il maratoneta (anche qui riceverà una candidatura all'Oscar); bene: le prime scene dove si vedono correre a piedi Hoffman sono legate a questa pellicola e in particolare la scena finale, quella in cui deve affrettarsi perché la sua auto ha terminato la benzina, e c’è il matrimonio dell’amata da interrompere, venne  realizzata con un caldo terribile, fu ripetuta parecchie volte, tante al punto tale che l’attore dovette sopportare un malore che l'ha obbligato a prendere dell’ossigeno al termine delle riprese.

Relativamente a questa scena val la pena evidenziare che per il regista gli ultimi minuti del film sono i migliori di tutta la pellicola (per chi volesse vederli ecco il link, sino a che you tube non lo cancella: https://www.youtube.com/watch?v=S7qxuatc5YM ). Ancora: la scelta di inserire le musiche di Paul Simon autore e compositore delle tracce che poi resero famosa la coppia, è stata determinata dall'ossessivo ascolto che il regista aveva per quel tipo di musica durante le riprese, e quindi si rivolse al musicista per affidargli l’incarico. Inutile dire che anche la colonna sonora è una delle ragioni per le quali questa pellicola ha fatto la storia, in particolare la traccia Mrs Robinson era stata scritta da Paul Simon per Eleanor Roosevelt, e solo a seguito della pellicola venne rinominata. 

Ancora sulla figura di Mrs Robinson; a chi ama il cinema questa figura ricorda per certi aspetti quella di Charlotte Haze, madre di Dolores, chiamata Lolita. Si sta parlando del film cinque anni antecedenti la pellicola che sto recensendo, il capolavoro di Stanley Kubrick è del 1962 e verte sul romanzo dello scrittore russo Vladimir Vladimirovič Nabokov. Anche in quella storia, come nella pellicola di cui scrivo, un uomo crea scandalosa  contesa tra madre e figlia. La curiosità è che lo scrittore russo Nabokov era amico del padre di Mike Nichols, anch’esso russo di origine ebraiche scappato dalla Germania per le note problematiche che nel periodo nazista avversavano gli ebrei; in sintesi Nabokov era amico di famiglia dei Nichols.

Conclusioni e chiosa finale

Devo, per quanto sopra scritto, prendere le distanze dalle critiche che appaiono su Davinotti, a mio avviso qui si sta parlando di una grande pellicola, certo meno leggera di quel che sembra, ma quanto mai interessante per fotografare un periodo, quello del sessantotto, che avrebbe segnato la storia. Parlando di storia val la pena segnalare che l'auto che usa Benjamin Braddock per scorrazzare a destra e a manca le due donne della famiglia Robinson è un'Alfa Romeo Spider "Duetto". All'epoca le auto italiane erano numerose e molto apprezzate, cito a caso Ferrari, Lamborghini, (rif. 5) Maserati, ma anche la Lancia aveva i suoi modelli coupé... oggi l'unica casa che produce auto nel mio paese non è manco più italiana: la Stellantis N.V. (ex F.I.A.T.) infatti è olandese.

Mirco Venzo, 01/08/2023 #qzone.it

Note: Nell'articolo ho affermato che Elaine era già sposata quando è stata rapita da Ben. Alcune recensioni negano questa cosa, io però do credito alle parole della Signora Robinson che dice al marito con aria soddisfatta “E’ arrivato tardi!" lasciando intendere che la cerimonia sia conclusa, e, d'altra parte, si vedono i due sposi baciarsi davanti il celebrante, cosa che notoriamente avviene dopo che i due si sono sposati.

RIf. 1 https://it.wikipedia.org/wiki/Il_laureato
Rif. 2 https://www.davinotti.com/film/il-laureato/680
Rif. 3 http://www.qzone.it/index.php/q-movies/706-malizia-di-samperi
Rif. 4 https://www.youtube.com/watch?v=DpvvEtEguBU
Rif. 5 http://www.qzone.it/index.php/q-themes/mirco-venzo/568-due-imprenditori-del-passato

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