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20230905 VM casta e puraSalvatore Samperi mi era piaciuto in due precedenti film: Malizia (rif. 2) e Peccato veniale, (rif. 3) la Antonelli era presente, e così mi son detto perchè non visionare questa pellicola del 1981? (rif. 1). Detto, fatto …e ora anche recensito! Già la prima scena osservata (ho individuato il canale con ritardo rispetto ai titoli di testa) il film mi aveva sorpreso con sentore di sospetto: durante la celebrazione del matrimonio due sposi dopo il “sì” anziche il consueto bacio di rito avevano iniziato a pomiciare a piena bocca (con tanto di trullo di lingua), costringendo il celebrante a

staccarli usando la forza. Protagonisti della scena erano il fratello di Rosa Di Maggio (interpretato da Diego Cappuccio) con Lisetta (Interpretata dall’americana Gabrielle Lazure). Avevo quindi già dalla prima scena compreso che si trattava di un film grottesco, ed il grottesco con la seduzione e soprattutto con l’erotismo che poi dovrebbe essere la caratteristica della pellicola (a leggere le categorizzazione trovata in rete), a mio avviso hanno poco a che fare… però, dopo aver visto su wikipedia gli attori (rif. 1 c’erano anche Massimo Ranieri, e Christian De Sica, mi son detto: “vediamo che succede”.

La Trama

Rosa di Maggio (Laura Antonelli) è costretta su pressione del padre Antonio (Fernando Rey) a far voto di fronte alla madre di rimanere pura (vergine) ed in tal modo il patrimonio della moribonda sarebbe rimasto in sua gestione. Rosa cresce diventando una ragazza avvenente (da notare che all’epoca della pellicola la Antonelli aveva 40 anni, ossia non era più giovanissima, inutile dire che li portava benissimo) ma il voto di castità le crea delle turbe che si manifestano in reazioni isteriche. La necessità di avere esperienze carnali esplode durante la notte quando la ragazza è libera di sfogare le sue fantasie, che però sono sempre seguite da un forte senso di colpa una volta sveglia, tutto ciò la spingono a confessarsi in Chiesa per preservare la sua anima. 

Rosa tiene duro fino a quando Fernando (Massimo Ranieri), bisognoso di denaro, non cerca una qualche sorta di dialogo prima con chi gestisce il patrimonio:  Antonio, e, scoperto che questo però appartiene a Rosa, cerca di ragionare con lei, avendo come risposta atteggiamenti sconsiderati; la bella ragazza è stimolata sessualmente da Fernando che ora nei suoi sogni alle sue fattezze associa la figura del diavolo, il diavolo Fernando mina la sua purezza. 

Il richiamo della carne si fa sempre più insistente, e le crisi di Rosa rasentano la pazzia che stenta a distinguere i sogni dalla realtà, lasciando esterrefatto chi la circonda, ma creando problemi soprattutto a Fernando che non ha la possibilità di risolvere i suoi problemi di denaro.
Mentre la ragazza combatte la sua battaglia per preservare la sua castità, l'entourage che le gravita attorno è un manuale di perversioni sessuali, e tutta questa promiscuità contribuiscono a disturbare la ragazza che cerca sollievo e spiegazioni dal parroco, Don Bottazzi (interpretato da Enzo Cannavale). 

Alla fine la purezza della ragazza viene scalfita nel modo più subdolo, complice le persone che più dovevano avere a cuore Rosa, il padre e Fernando che durante una sorta di festa mascherata porteranno più persone a violare Rosa, tra esse anche Carletto Morosini (Christian De Sica); l’idea è che se a deflorare Rosa fosse solo una persona, la cultura meridionale obbligherebbe l’uomo ad un matrimonio riparatore, ma se la virtù della ragazza fosse compromessa da più uomini nessuno avrebbe l’onere del matrimonio, la ragazza sarebbe da tutti considerata priva di morale, e, ecco l’intrigo ordito dal padre, sarebbe anche legalmente privata della gestione del capitale della madre. Questo complotto finisce con un colpo di scena, la scoperta della sessualità farà uscire dal torpore Rosa che finalmente metterà a fuoco la realtà che la circonda e tratterà come si meritano tutti coloro che si aprofittavano della sua bontà.

Questa contorta storia, che ho cercato di semplificare, risulta scritto da Michel Gast di cui non sono riuscito a raccogliere informazioni, ma temo (non ne ho la certezza) nasconda una penna italiana giacchè all’epoca per darsi un tono, un nome inglese faceva buon gioco (si pensi a Bob Robertson con cui si firmò un certo Sergio Leone, o a Bud Spencer…: resta il beneficio del dubbio). La sceneggiatura è di Ottavio Jemma e questa porcata immane, mi scusi il lettore se ora prendo finalmente posizione, è il frutto di una produzione Italia, Francia, Spagna, nazioni dove la bella Antonelli aveva nome (e mercato). La sintesi della pellicola è che non c’è nulla da salvare perché proprio il racconto è tale da rendere patetica la Antonelli ed insignificanti tutti gli altri personaggi. 

La scena chiave, dove Rosa viene violata, si realizza durante un temporale (e questo indizio ci dice che anche Samperi qualche grossa responsabilità ce l’ha in questo lavoro: gli amanti dei suoi film ricorderanno che anche in Malizia la sena culmine si realizza durante un fortunale) dove la sventurata Rosa è anche legata per impedirle di ribellarsi, creando in una sorta di situazione BDSM in versione molto soft (in fondo la ragazza voleva “diventare adulta”), a rendere teatrale l'amplesso  c'è da dire che i violentatori erano vestiti da barbari con tanto di corna in testa, la trama del film riconduce gli abusatori a satiri pagani o a soggetti demoniaci. 

Grottesco, dicevo, è il genere dove personalmente colloco questo lavoro e. aimhe, non lo ritengo certo erotico, anche se sia la Antonelli, che la bella Gabrielle Lazure, potrebbero alietare con i loro corpi gli spettatori. La realtà è che questa pellicola non ha una storia credibile, non ha una bozza di analisi sociologica, storica o territoriale. Il luogo che fa da teatro a questa storia è il Veneto, terra di origine del regista per altro, essendo questi padovano di nascita; tuttavia gran parte dei protagonisti sono meridionali. La famiglia Di Maggio è meridionale, ma di quando in quando appare qualche figura che avrebbe la pretesa di ricordare la mia regione, penso alla stessa Lisetta, o al medico del paese, interpretato dallo svizzero Jean-Marc Bory

Un pastone dove si mette in pentola di tutto e dove il risultato è una poltiglia informe. Alla fine la pellicola non esprime nessun concetto e mi dispiace per gli interpreti, anche bravi, cito un giovane Christian De Sica che aveva un ruolo in linea con le sue qualità recitative, cito Massimo Ranieri, cito Enzo Cannavale o lo stesso Fernando Rey… La Antonelli pare mal sfruttata in questo ruolo anche se, come già ricordato, il fisico per interpretare la “femme fatal” ce l'ha eccome! In sintesi questa trama sconclusionata ha penalizzato tutto e tutti in una parola è una grande delusione e solo la volontà di recensirlo mi ha obbligato ad arrivare alla scritta “fine” dei titoli di coda.

Chiudo con una delle opinioni raccolte dal sito Davinotti, rif. 4 dove mi piace confrontarmi per affiancare alla mia visione anche quella di qualcun altro: “ Brutto oltre le scarse aspettative. Lo spirito antiborghese e antitradizionale di Samperi cerca il grottesco ma trova il grossolano (si pensi al bacio dopo il matrimonio). Curiosamente la vicenda narrata da un antireligioso mette sul piatto positivo quasi esclusivamente il sacerdote, reso con simpatica freschezza da Enzo Cannavale, ma è forse l'unica vera originalità del film. Cast sprecatissimo, con terribili tentativi, qua e là, di commedia, perfino con padellate in faccia. Callipigia Valeria Fabrizi. Evitabile senza problemi (con profitto?).” di B. Legnani. Preciso che la mia idea sul film è abbozzata prima di leggere questa recensione che mi pare in linea con la mia posizione.

Ultima considerazione, l'anno di produzione è il 1981, siamo quindi agli inizi degli anni ottanta, quelli dove spopoleranno i Vanzina e la commedia erotica italiana finirà per essere "politicamente corretta", meno graffiante, meno audace e meno erotica! In tal senso un merito a questa pellicola lo devo riconoscere, c'è dal coraggio nel tentare di proporre una simile storia, coraggio che verrà sempre meno con il passare del tempo nel cinema nostrano, dove Pierini e cinepanettoni la faranno da padroni. Questo è un brutto film, ma altri che gli seguiranno, risulteranno esser anche peggio!

Mirco Venzo, Treviso 2/9/2023 #qzone.it

rif. 1 https://it.wikipedia.org/wiki/Casta_e_pura
rif. 2 http://www.qzone.it/index.php/q-movies/706-malizia-di-samperi
rif. 3 http://www.qzone.it/index.php/q-movies/877-peccato-veniale-di-samperi
Rif. 4 https://www.davinotti.com/film/casta-e-pura/1898

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