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20220821 EM bari vecchia 1Iniziamo la nostra visita di Bari Vecchia dalla Basilica di San Nicola. La Basilica e’ luminosa con una facciata esterna in stile romanico pugliese con mattoni fatti di calce bianca. San Nicola è famoso in tutto il mondo ma il 60% delle sue reliquie sono gelosamente conservate nella cripta di questa basilica, ossa rubate da 62 marinai baresi nel 1080 nella città Turca di Myra e riportate a Bari per risollevarla economicamente. Bari vecchia ci affascina con i suoi vicoli stretti e sinuosi. Le case sono di circa 40-50 mq, all’interno di palazzi alti e rettangolari di fine Ottocento a tre piani, con terrazzine che si affacciano sulla piazza, chiamata il salotto della casa. E’ qui che i baresi trascorrono la maggior parte del loro tempo soprattutto in estate. Tutti si conoscono, vivono in armonia e condividono tutto: la porta di casa è sempre aperta per aiutarsi l’un l’altro come in una grande famiglia.

In Largo Albicocca che è una piazzetta tipica di Bari Vecchia, vi sono al centro due piante di olivo con panchine e tutto intorno al perimetro si ergono i palazzi vecchi la cui proprietà viene tramandata di padre in figlio. Si respira un’aria calda e umida ferma agli anni 50: le signore vestite di nero si affacciano dalle terrazzette e segretamente spiano noi turisti curiosi con gli occhi all’insù! Sono nascoste dietro alle tende in cotone a righe che riparano dagli sguardi indiscreti e dal cocente sole del Sud. Ci siamo intrufolati con lo sguardo da turisti dentro alle case aperte, soglie fiduciose e sempre spalancate al prossimo. La vita sociale si svolge nella piazza, ognuno ha una sedia fuori dal proprio uscio, c’è chi ha un barbecue in piazzetta, chi lo stendino, chi il ferro da stiro, chi il motorino, chi la bicicletta, chi gioca a carte, chi legge un giornale, chi riposa in una sedia all’ombra. Forse tutto è di tutti, forse tutto è di nessuno. Fatto sta che la sensazione è quella di entrare in un mondo a parte e sentirsi spettatori di una realtà che invece è vera, reale e affascinante.

20220821 EM bari vecchia 2Proseguiamo in Via delle Orecchiette e ci sorprendono alcune anziane signore che con le loro abili mani, creano le famose orecchiette, piccoli petali gialli di semola di grano duro, pasta famosa in tutto il mondo che va accompagnata da sugo di pomodoro o pancetta e rucola. Ognuna col suo tavolino, ognuna col suo canovaccio, ognuna con la sua arte e pazienza, lavorano e stendono la pasta per seccarla e poi venderla a 5€ al kilo. I ritmi di vita qui, dove l’età media è sui 60 anni, sono scanditi dalle preghiere a San Nicola e dalle campane a festa nei giorni del Signore. Sono forti da queste parti in taumaturgia: la religione cattolica e ortodossa convivono silenziose nella basilica. Ovunque per i vicoli scorgiamo piccoli capitelli, omaggi di fiori al Crocifisso, santini gelosamente appesi alle porte delle case e delle botteghe, mescolati a corone di Natale rinsecchite, laici babbi natale in plastica appesi alle balaustre che stonano con il clima fortemente credente. Un’atmosfera antica, popolare, che odora di olive, di sughi, di cipolle, di caffè serviti ai tavolini dei bar. 

Una veloce visita a Bari Vecchia merita di essere fatta se si vuole capire alcune parti del nostro sud Italia, conoscere usi e tradizioni baresi, ammirare il Teatro Petruzzelli e il lungomare con i pescivendoli che espongono il pesce fresco. La gita non poteva finire senza una degustazione tipica a base di taralli, olive, pane e pomodori secchi. Ad accoglierci nella sua casa/bottega, un simpatico signore insieme alla moglie con la tavola imbandita di bicchierini di vino rosso e orecchiette imbustate e pronte alla vendita per noi turisti mordi e fuggi! Alle pareti della stanza, numerose immagini sacre e ovviamente fotografie e poster delle bellezze pugliesi: da Alberobello con i suoi trulli, a Monopoli, le spiagge dorate e qualche santino che non porta mai male.

Benvenuti al Sud.
Keep calm & visit Bari Vecchia, ma ora è già tempo di riprendere il trenino e tornare alla nave.

Elena Miotto

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