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20170504 MF Lelio BassoDopo i Trampclinton, vorrei rivolgermi ai Renzicroniani, a quelli che: “sono di sinistra” è hanno votato per Renzicron e il job act, a quelli di sinistra che: “noi siamo quelli dell’€uro”. Quello che vi propongo non sono mie riflessioni, ma uno stralcio di un discorso tenuto lunedì 16 giugno 1952, cioè 65 anni fa, da un uomo di sinistra, in occasione della discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dei seguenti accordi internazionali firmati a Parigi il 18 Aprile 1951: a) Trattato che istituisce la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio... (omissis), cioè il primo passo verso l’UE. Sono parole importanti per chi rivendica una certa appartenenza, sono parole chiare e semplici, risulteranno incomprensibili, vecchie e datate per quelli dell’€uro.

 

“Unità europea e pace sarebbero due nobilissimi ideali; ma, allo stato attuale, si tratta di due menzogne convenzionali addotte a giustificazione di un piano che, invece, persegue fini diametralmente opposti. Credo che qui si stia ripetendo, a proposito della federazione europea, almeno per quanto concerne la terminologia, la truffa colossale che il fascismo, tra il 1921 e il 1926, consumò ai danni della buona fede del pubblico italiano quando, per giustificare se stesso, utilizzò la terminologia socialista e la terminologia di quelle correnti rivoluzionarie che criticavano il parlamentarismo per andare oltre il parlamentarismo. Alludo specialmente alla filosofia ed alla ideologia del Sorel, che furono largamente utilizzate dal fascismo per giustificare un movimento di reazione che aveva il solo scopo di sospingere indietro, e di secoli, la società italiana.”

Anche agli albori dell’Unione Europea esisteva una “narrazione” europeista degli “illuminati” “unità e pace”, che il nostro antenato anti-euro, in virtù della sua esperienza antifascista, aveva compreso e individuato. Prima di proseguire vorrei sottolineare la sottigliezza delle affermazioni. Il nostro eroe parla di truffa fascista tra il 1921 e il 1926, egli conosce bene la differenza tra il fascismo sansepolcrino del 1919 e quello successivo di “regime”. Questo dovrebbe aiutarci ad individuare gli antifascisti da salotto che non distinguono il nuovo fascismo dei giorni nostri da manifestazioni nostalgiche, per quanto becere e volgari, risolvibili con una sana vigilanza. Ma proseguiamo con il nostro antenato anti-euro: “Il piano Schuman (nel frattempo diventato €uro) sottopone l’Italia, in materia di politica economica, alla dominazione straniera; il piano Schuman affida in mani straniere lo strumento più potente ed efficace di cui l’Italia dispone, …... (omissis). È vero, vi è un articolo del trattato che stabilisce che l’Italia, nel pool del carbone e dell’acciaio, nella cosiddetta comunità europea, è a parità di condizioni con altri Stati; ma questa eguaglianza è puramente fittizia.”

Parole attualissime, basta prendere atto della diversità di trattamento tra le infrazioni Tedesche (surpluss partite correnti) e quelle italiano (deficit).

Proseguiamo. “E qui troviamo il fatto più assurdo e, se permettete, più immorale di questo piano. Ho ascoltato con attenzione l’onorevole Ambrosini, relatore per la maggioranza, quando ha difeso, col suo solito calore, il concetto della rinuncia ad una parte della sovranità nazionale per concorrere con altri paesi a realizzare la pace, la concordia e tante altre cose molto belle e molto elevate. Ma qui non si tratta di questo, onorevole Ambrosini, qui non si tratta di una lega di nazioni che assuma la tutela o la difesa di interessi pubblici di carattere collettivo di queste nazioni.

No: l’assurdo è l’immoralità di questo trattato sta nel fatto che si realizza una coalizione di Stati, di Governi, per garantire, per cristallizzare, per proteggere interessi privati; perché questi monopoli del carbone e dell’acciaio, tedeschi e francesi, non sono pubblici, non appartengono alla federazione europea, non appartengono ai vari Stati che ne fanno parte, ma appartengono a capitalisti privati, e il compito che gli Stati hanno è di proteggere il più possibile questi capitali privati investiti in questi trusts. E noi sappiamo quanto peso abbiano i grandi capitalisti, specialmente i grandi monopoli, nella formazione dei governi e nella direzione che i governi seguono!”

Niente di nuovo sotto il sole, allora come ora ci fanno credere di tutelare un interesse collettivo per proteggere interessi privati, siano essi della grande siderurgia del dopo guerra, come delle grandi multinazionali finanziarie e non, oggi. Ma la parte più paradossale ed attuale dell’intervento “del nostro” è la seguente: “Qui si tratta, dunque, di una coalizione di Stati che amministra interessi privati, non certo per subordinarli a quelli della collettività. Qui avviene il contrario: sono gli interessi e le esigenze di vita e di sviluppo della collettività che vengono subordinati agli interessi privati dei monopoli americani che si sono inseriti nei monopoli tedeschi e francesi.

Tutto ciò, naturalmente, fa dire a voi: ma finalmente avremo la liberalizzazione, ed in questo modo vi sarà il libero scambio e quindi grandi possibilità di sviluppo. Noi non ci crediamo, e non crediamo nemmeno alla liberalizzazione in senso assoluto come fattore di progresso. Adesso si dice: ma voi siete allora dei protezionisti. Questa è una polemica antica: protezionismo e liberismo. Noi siamo per lo sviluppo economico e civile massimo di tutte le nazioni, a cominciare dalla nostra. Se a questo scopo, in determinate condizioni storiche, politiche ed economiche, può servire il liberismo, siamo liberisti, se in determinate condizioni invece può servire una protezione ragionevole del caso per caso, siamo anche protezionisti; l’essenziale è stimolare al massimo il progresso economico e civile della nazione.”

Alcuni di voi avranno sicuramente capito che non si tratta del nonno politico di Salvini o di Di Battista, per gli altri, soprattutto per i sindacalisti pro euro, se vogliono conoscere il nome possono andare qui: “Camera dei Deputati, seduta di lunedì 16 giugno 1952, Atti Parlamentari, pagg. 38833 e ss.”

Marco Fascina, 02/05/2017

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