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20170919 MF ahinoiDai vip ai padri nobili, dai migranti a Cernobbio, alle recenti critiche per le regole delle primarie. Sui cinque stelle è stato detto tutto e il contrario di tutto. Premetto che condivido la scelta di andare a Cernobbio, perché in politica bisogna confrontarsi con tutti. Inoltre non condivido i malumori nei confronti delle nuove regole per la scelta del candidato premier. Non entro nel merito delle regole, primo, perché sono in conflitto di interessi dove il primo punto mi ha penalizzato impedendo di candidarmi, secondo, perché condivido la regola “pro Di Maio”, una manifestazione di assoluto buon senso.Chi critica il cambiamento di posizione del Movimento su migranti, jus soli, Euro o le regole “ad personam” per la scelta del candidato premier, probabilmente non ha capito l’essenza della novità a cinque stelle, una forza innovativa e quindi difficilmente inquadrabile. Mi ci sono volute molte letture, esperienze personali dentro il movimento e molto tempo per comprendere questa realtà.

Ho individuato nel Principio di Legittimità del Garante il principio regolatore delle scelte politiche e strategiche dei cinque stelle, cioè della vita interna del movimento. E’ assolutamente una perdita di tempo contestare ai cinque stelle la mancanza del principio di legittimità democratica come regola interna, primo perché non è l’unico principio di legittimità, secondo perché è un principio in decadenza sostanziale anche se in forte ascesa formale, terzo non è previsto dall’articolo 49 della Costituzione. I principi di legittimità sono entità incorporee ma allo stesso tempo sostanziali, paragonabili ai semidei della cultura pagana o agli arcangeli della cultura cattolica, intermediari tra l’uomo e la divinità regolano sia l’esercizio del potere sia la sua successione. In particolare un principio di legittimità disciplina la trasmissione del potere in modo non violento.

Ai tempi di Alessandro Magno non esistevano principi di legittimità, la sua ascesa al potere è iniziata con una serie di omicidi familiari. Una approfondita e dettagliata spiegazione sui principi di legittimità lo potete trovare nel libro “Potere” di Guglielmo Ferrero, una succinta spiegazione la potete trovare nell’e-book “El mona sa tutto” di Omero Ciacola (che sono io). Il Potere è la più diseguale tra le relazioni umane, perché pone un soggetto in una situazione di superiorità rispetto agli altri, il principio di legittimità regola questo rapporto diseguale, si esplica dal basso verso l’alto nel suo contenuto legittimante (governati verso governante), dall’alto verso il basso nell’esercizio del potere (Governante verso Governati), quindi deve essere accettato dai governati, che lo considerano giusto in base a comuni ideali, principi, convinzioni religiose e culturali. I principi di legittimità non sono giusti o sbagliati in assoluto, non hanno omogeneità storica ne territoriale, la loro validità dipende dal momento, dalle convinzioni politiche e dai concetti culturali dominanti. I principi di legittimità di base sono quattro:

  • il principioo aristo-monarchico, elitario
  • il principio ereditario
  • il principio elettivo
  • Il principio democratico.

Esiste anche il Principio Originario, tipico dei fondatori, ma non è un principio di legittimità, perché non disciplina la successione al potere da un soggetto all’altro, ma solo il suo esercizio. E’ un principio straordinario e si applica solamente in casi eccezionali, Romolo era capo di Roma in qualità di fondatore, Berlusconi e Grillo in qualità di fondatori di Forza Italia e 5 Stelle. Quindi il principio originario può essere costitutivo di potere ma non è un principio di legittimità. Alcuni esempi ci permetteranno di capire meglio il concetto. Il Vaticano e la Cina, sono regolati dai principi di legittimità aristo-elitario ed elettivo è completamente assente il principio democratico. Nessuno si sognerebbe mai di contestare l’autorità di Papa Francesco a governare la Chiesa perché non è stato eletto democraticamente con il voto di tutti i preti e le suore, inoltre, la designazione dei partecipanti al Conclave non avviene in modo democratico, ma elitario, mentre il papa è eletto in base al principio elettivo. Come nessuno contesta la legittimità di Xi Jinping, anche se la sua candidatura e proposta da un solo partito, ratificata dal voto popolare.Questo perché i due principi di legittimità sono considerati giusti dalla collettività (cattolica e cinese) e accettati, quasi sempre, in modo sincero e convinto.

Quando manca la sincerità e la convinzione si possono manifestare episodi di ribellione. Ma questo è un altro discorso. La stessa Repubblica di Venezia era regolata dai principi aristocratico, ereditario ed elettivo. Il doge veniva eletto tra i rappresentanti delle 400 famiglie iscritte nel Libro d’Oro della Repubblica (principio aristocratico). La successione dei componenti nel Libro d’Oro avveniva in base al principio ereditario, il Doge veniva designato in base al principio elettivo, nessun cittadino veneziano non iscritto nel Libro d’Oro avrebbe mai pensato di contestare la legittimità del doge perché non elettore. I principi di legittimità hanno una componente umana: nascono, crescono, mutano e possono anche cessare. Ad esempio il principio di legittimità monarchico non è più in vigore in Italia. Lo stesso principio democratico inizialmente era inteso in modo elitario e censitario, successivamente sessista, e solo nel dopoguerra è diventato universale ed egalitario, almeno formalmente.

Anche il principio di legittimità del Garante ha avuto le fasi di nascita, crescita e consolidamento. La sua prima manifestazione si è avuta nell’ottobre del 2008 a Treviso, la sua formulazione si è concretizzata con il “non statuto”, la sua prima manifestazione concreta è del marzo del 2010. Il principio di legittimità del Garante è il principio regolatore dei rapporti interni del Movimento, perché è accettato sinceramente e convintamente da tutti gli attivisti e iscritti 5 Stelle. Non ha senso parlare di giusto o ingiusto, esso rappresenta l’identità culturale, etica e storica della comunità. Mugugni e malumori sono fisiologici e rientrano nella normalità, ma chi ha messo in discussione il principio è stato escluso per salvaguardare la comunità, oppure si è allontanato spontaneamente. Ma quali sono gli elementi costitutivi del principio di legittimità del Garante. Esso trova il suo fondamento nel Principio Originario (Grillo e Gianroberto Casaleggio) a cui si aggiungono tre tipi di principi di legittimità: quello Ereditario, quello Elettivo e quello Elitario. Il principio di legittimità Ereditario si è manifestato e consolidato con la successione di Davide Casaleggio al padre. Questa successione è stata percepita ed accettata come giusta dal popolo a 5 stelle, altrimenti Davide non avrebbe nessuna legittimazione, è assolutamente fuori luogo contestarne l’autorità da chi è esterno al movimento.

Il principio di legittimità Elettivo è quello che disciplina la scelta dei candidati a livello comunale. Una combinazione del principio Elettivo ed Elitario disciplina la scelta dei candidati alle istituzioni di rappresentanza regionali e nazionali. Attualmente, salvo modifiche, ci sono due livelli Elitari: quello per concorrere al parlamento, è sufficiente aver fatto parte di una lista civica; quello per candidarsi a Premier, è necessario essere stati almeno una volta eletti. Individuati i candidati con il principio elitario si ritorna al principio elettivo. Lo stesso principio elettivo è subordinato al principio originario del Garante. Il cerchio si chiude. Chiarito il contesto dei principi che regolano i 5 stelle, appaiono decisamente stonate sia le critiche di Imposimato che le provocazioni di Saviano.

In questo contesto però, si inserisce un’anomalia al principio di legittimità del garante, cioè il candidato premier Gianmarco Novi. In base alle dichiarazioni di Di Maio a Cernobbio, non mi riferisco all’accantonamento del referendum sull’euro, cosa di assoluto buon senso, ma alla disambiguazione della posizione sulla moneta unica, dove si è passati da un’eventuale contrapposizione all’idea europeista alla sua accettazione, prospettando una fantomatica e fantasmagorica riforma dell’Europa. Il candidato premier Novi ha dichiarato, che tra i suoi obiettivi ci sono: "riportare in Italia la sovranità monetaria, istituire il bilancio partecipativo statale" e i referendum "sul modello svizzero". La sovranità monetaria è in distonia con la svolta di Cernobbio, approvata dal salvatore Mario Monti. Come iscritto, elettore e sostenitore della Costituzione Italiana mi chiedo: la “benedizione” di “quel ramo del lago di Como” è il coronamento dell’impegno di molti attivisti? La svolta di Cernobbio è sotto l’egida del principio di legittimità del Garante? E’ sintomo di un cambiamento reale o di una Rivoluzione Cosmetica? Naturalmente Gianmarco Novi avrà il mio voto, spero che il sostegno di un jurassico grillino non lo danneggi, ma, supererà la prova del Principio di Legittimità del Garante? “Ubi (Di) Maior minor cessat”.

Marco Fascina

 

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