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20170930 MF CetaMentre siamo tutti appassionatamente coinvolti nelle fondamentali dispute politiche tra la Foglia di Fico e l’Ombelico di Di Maio, per non parlare della competizione celodurista tra Salvini e Berlusconi e del deserto culturale a sinistra, quatta, quatta la Carota Canadese (CETA) è entrata provvisoriamente in vigore il 21 settembre, mentre in Germania l’AfD si afferma come terzo partito e pochi collegano questo risultato alle dissennate politiche liberiste. La storia ha più fantasia degli uomini, e ci ha regalato come capo dei sedicenti nazisti di Alternative Für Deutschland, l’intelligente lesbica con due figli, Alice Weidel. Chissà se in un futuro incontro tra le estreme destre europee parleranno di matrimoni gay. Intanto, la Carota Canadese, adesso che è entrata in vigore, si sta lentamente spostando dalla parte anteriore a quella posteriore, purtroppo gli effetti nefasti del CETA li vedremo tra qualche anno, quando la carota sarà definitivamente allineata con il coccige.

Ho sempre sostenuto che osservare gli eventi dal buco della serratura impedisce quella visione globale che dovrebbe essere patrimonio e impegno di ogni cittadino, politici esclusi naturalmente. Il filo conduttore che lega questi eventi è la disumanizzazione della società e l’annichilimento del senso critico sociale. Prendo in prestito le osservazioni dell’economista tedesco Karl William Kapp per esemplificare i concetti espressi: “Se, al posto di ventimila operai, vi fossero ventimila capi di bestiame esposti a morte sicura dovuta a una malattia epidemica e ricorrente, si determinerebbe un incentivo agevolmente calcolabile ad adottare le necessarie misure preventive. Per il fatto di non costituire un valore in linea capitale, il fattore umano della produzione viene invece a trovarsi, in un’economia di mercato, in condizioni meno favorevoli dei mezzi non umani del processo produttivo.”, e aggiunge, “l’economia attuale, fondata sui meccanismi di mercato concorrenziali, non può che condurre per sua natura ad un sistematico e sostanziale degrado dell’ambiente fisico e sociale”.

Queste affermazioni descrivano con semplicità e immediatezza cristallina la natura degradante del CETA e la disumana costruzione euro centrica. Inoltre vorrei capire quali sono i vantaggi di questo CETA. Il Canada è un paese con 36 milioni di abitanti e un PIL di 1.500 milioni, mentre l’Unione Europea ha 500 milioni di abitanti e un PIL di 16.000 milioni, ogni azienda europea avrà a disposizione 36 milioni di clienti potenziali, ogni azienda canadese avrà a disposizione 500 milioni di potenziali clienti, secondo voi ci guadagnano più i Canadesi o gli Europei? Quanti punti di PIL potenziale possono rappresentare i canadesi, misteri del libero mercato.

La speranza che la carotesca deriva disumana sia frenata dai nostri politici è una pia illusione. Non lo faranno certamente Renzi e Berlusconi, accomunati dalla narrazione della felix Europa libero scambista, ma anche Di Maio e Salvini, dopo le loro apparizioni a Cernobbio, sembrano non essere in grado di resistere all’avvenente figlia di Agenore, proprio come il loro pari Zeus. I nostri politici sono impegnati a tal punto nella corsa al potere, che non si occupano sistematicamente dei problemi del paese e dell’incombente invasione di carote e cetrioli esteri. Per esempio, il vetero problema dell’immigrazione è trattato per i suoi effetti elettorali, non per le sue cause strutturali, cioè come risultato dell’impostazione economica libero scambista globale, di cui il CETA è un fulgido esempio. Naturalmente per fare queste connessioni bisognerebbe avere il tempo di leggere un libro come “Cattivi Sammaritani” dell’economista coreano Ha-Joon Chang, ma penso che la politica del Twitter abbia la preminenza sull’analisi e lo studio dei problemi.

Paradossalmente la svolta di Cernobbio di Luigi e Matteo apre una insperata opportunità alla sinistra. A sinistra ci sono politici come D’Attorre e Fassina che hanno la consapevolezza del reale significato politico dell’euro e dell’ideologia libero scambista. Però, non basta chiedere scusa per l’euro, occorre assumersene la responsabilità e correggere gli errori fatti. Bisogna riportare l’Italia nell’alveo costituzionale dove: “l’economia deve essere al servizio della società, non sono i valori di una collettività a dover essere assoggettati ad astratti vincoli economici”, Kapp. Ma avranno i nostri eroi il coraggio di abbandonare il comodo velleitarismo di sinistra per diventare una vera sinistra progressista? A proposito sono pertinenti le parole di un grande uomo di sinistra: “Il convincimento che ho cercato di trasmettere, con ferma umiltà, è di non attendersi che i grandi processi di unificazione mondiale portino di per sé alla centralità dell’uomo. La società umana di cui parlavo all’inizio può essere soltanto il risultato di un nostro impegno, fatto di volontà, di consapevolezza delle insidie cui conduce l’arbitrio dei forti mascherato da libertà del mercato”. Federico Caffè.

Marco Fascina

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