Nel bailamme politico attuale ho notato un divertito scherzo del destino, tra i principali attori abbiamo Giorgia ed Enrico, Nomen Omen ci insegnavano una volta, ma non sempre è così. Se vale per la Giorgia, purtroppo per quelli di sinistra, non vale per l’Enrico. La prima può dirsi degna erede di Almirante, il secondo opaco usurpatore di Berlinguer. Giorgia ha proseguito l’opera di democratizzazione iniziata da Giorgio, non tutti ricordano un articolo del 2009 di Daniele Protti che rivelava i retroscena a microfono spento di una intervista del 1980, Almirante: «Non voglio
morire da fascista», a cui possiamo associare “Si è esaurita la spinta propulsiva della Rivoluzione d’Ottobre” di Berlinguer. Almirante e Berlinguer non hanno mai negato il passato, entrambi avevano capito la validità e l’importanza del sistema democratico e iniziarono nei rispettivi campi quel processo democratico ereditato e proseguito da Giorgia da una parte, sicuramente tradito con s...o a destra da Enrico e dai suoi predecessori dall’altra. Forse è questo l’attuale vantaggio culturale della destra di Giorgia sulla destra di Enrico. Avremo un parlamento di destra, destra sociale da una parte e destra finanziaria dall’altra, per uno di sinistra come me non è una bella prospettiva. Concludo osservando che anagrammando i nomi può capitare di scoprire il destino di chi li porta. Girolamo Savonarola si legge Arso rogo l’anima vola. Chissà cosa ci aspetta con Giorgia Meloni ed Enrico Letta. Cordialmente
Marco Fascina