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20230518 VM tv5stelleSi sono concluse le elezioni comunali a Treviso dove il rappresentante del Movimento 5 Stelle, Maurizio Mestriner, non è riuscito ad entrare nel palazzo comunale racimolando solo il misero 2,3% dei consensi. Può sembrare un dato insignificante se non fosse che chi, come me, ha una certa memoria storica sull'argomento per aver seguito le vicende degli "Amici di Beppe Grillo" sin dalle elezioni del 2008, con l’entrata di David Borrelli nel comune di Treviso. Evento questo che determinò l'inizio dell’ascesa del movimento 5 stelle anche a livello Nazionale. E da qui credo sia utile iniziare una riflessione. Com’è possibile che la terra che vide nascere questa forza politica che, lo ricordiamo, alle penultime elezioni nazionali, era la più rappresentata in Parlamento, tanto da decidere le sorti dei due governi Conte e del governo Draghi, sia oggi sparita dal territorio dove fece il suo esordio?


La risposta, da ex attivista, è semplice: il suo elettorato l'ha mandata a quel paese, conscio che le promesse fatte sono state del tutto disattese. Erano critici verso i vaccini, e hanno imposto il greenpass rendendo obbligatorio direttamente o indirettamente la vaccinazione a tutti, a costo dell’esclusione dal mondo del lavoro. Erano critici verso l’Unione Europea, ed hanno sorretto Mario Draghi che dell’Europa dei banchieri è tutt’oggi il simbolo più brillante, erano quelli lontani dalle logiche di poltrona, e però, a parere di molti loro elettori, hanno tenuto in vita governi impopolari per non perdere il lauto stipendio. La gente, il popolo, a quanto pare ha memoria, e presenta il conto.

A Treviso questo “virus” (come lo definivano alcuni loro antagonisti), pare essere stato debellato e tutto il ciclo iniziato 15 anni or sono, pare terminato. Tutto bene allora?

Non tanto, a parere di chi vi scrive. Se nel 2008 da Treviso partiva una voce di protesta contro una certa politica, dopo tre lustri, questa voce è stata zittita, senza tuttavia risolvere i problemi che questi primi coraggiosi elettori cercavano di sollevare. I salari bassi, la deindustrializzazione, la medicina sempre più legata agli interessi delle case farmaceutiche a danno dei malati e dei cittadini, l’ambiente che si sta degradando sotto i colpi di alluvioni e mala gestione del territorio, un territorio sempre meno dotato di risorse per risolvere i problemi, risorse che però saltano fuori facilmente se c’è da armare l’Ucraina... solo per citare alcuni punti. Anche a Treviso, lì dove tutto era nato, si è dissolto il verbo delle 5 Stelle, e così, altra considerazione, possiamo scegliere di votare per un centrodestra favorevole all’Europa, alla guerra in Ucraina, filo N.A.T.O. o un centrosinistra, favorevole all’Europa, alla guerra in Ucraina, filo N.A.T.O…. 

Non c’è che dire. Bene facciamo ed esportare questa sorta di “democrazia” in giro per il mondo utilizzando le bombe, anche perchè, spiegarlo a parole, risulterebbe molto difficile da far comprendere a chi fosse sano di mente! Voglio precisare, non è che un sindaco da Treviso abbia voce per interferire su questi temi così importanti, ma, evidentemente, gli elettori, ovvero la massa pensante di questo sistema sociale, hanno perfettamente compreso che amministrare il territorio quando i fili sono tirati da Bruxelles, o forse direttamente da Washington, diventa esercizio patetico. Ed ecco che anche così possiamo spiegare la ragione della bassa affluenza alle urne: quasi un elettore su due, qui a Treviso, è rimasto consapevolmente e responsabilmente a casa. 

Mirco Venzo, Treviso 18/05/2023 #qzone.

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