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20230524 VM BachmutBachmut, in russo Artëmovsk, ma il nome ucraino o russo andrebbe scritto in cirillico, e quindi le versioni in caratteri latini sono molteplici, è un interessante spunto di riflessione sul pilastro della cultura occidentale, quella democratica: l’informazione. Quanto sotto riportato fa fede ad una unica fonte, per altro poco reclamizzata, Ottolina TV (rif. 1) dove la voce narrante è quella del simpatico Giuliano Marrucci che si vende come una persona documentata in ogni affermazione che propone. Sicuramente Marrucci è di cultura comunista, ma vale la pena ascoltare la sua versione dei fatti, anche perché, al contrario di me, lui (e il suo staff) pare archivino le affermazioni dei principali media italiani, per verificarne la veridicità e la coerenza nel tempo: i risultati sono sorprendenti! Il Giornale la scorsa settimana – “Bakhmut, L’Armata rossa perde altre posizioni. L’arma segreta è del 1986” precisava poi che si trattava “dell’obice semovente di fabbricazione sovietica 2S7Pion, che sta garantendo la riscossa ucraina a Bakhmut. E per la Russia le cose si stanno mettono male


Libero: “Russi sbaragliati da un arma del 1986: Carneficina a Bakhmut, dettagli choc”. Marta Serafini del Corriere della Sera: “Gli ucraini in queste ore possono rivendicare nuovi successi. La terza brigata d’assalto è avanzata per due kilometri di larghezza e settecento metri di profondità, creando così una testa di ponte ideale per una controffensiva”. Difficile pensare che la battaglia per Bakhmut possa finire presto. Per la prima volta in sette mesi gli ucraini guadagnano terreno”. Insomma, quest'obice del 1986 pare essere un arma formidabile e tutte le fonti sono concordi nel dire che a Bakhmut, per i russi si mette male...

Pare sia durata 224 giorni questo assedio, quando Zelensky da Hiroshima, dove i grandi dell’occidente si sono incontrati, lasciava intendere che questa battaglia non era poi così importante. Queste parole erano sicuramente favorite da una triste constatazione, contradicendo quanto la stampa italiana affermava pochi giorni fa, Bakhmut non era più sotto il controllo ucraino. (E meno male c'era il famoso obice 2S7Pion a tutelarla!!!). Io, nel mio piccolo ricordavo un'altra versione dei fatti circa l'importanza di questa località; proprio per Zelensky quella di Bakhmut era la battaglia simbolo per eccellenza, tanto da costringermi ad approfondire cosa avesse quel puntino geografico di così importante. Ma le mie ricerche di inizio gennaio 2023 le riassumerò più tardi, per ora proseguiamo nella falsariga di Ottolina riportando le affermazioni dei “media seri” non quelli che diffondono “fake news”. Anche per Daniele Raineri della Repubblica la perdita di Bakhmut è cosa di poco conto, contraddicendo quello che per tutti questi mesi aveva lasciato intendere Zelensky, si trattava di uomini e mezzi di terza categoria e i mezzi buoni “…si prepara ad usarli altrove, nella controffensiva che potrebbe partire da un giorno all’altro più a sud, in direzione Mariupol e Melitopol”. 

Quindi riassumiamo: la prima versione proposta per mesi era che Bakhmut non sarebbe crollata, ora che è crollata trattasi di una località priva di significato. Asia Times, ci ricorda Ottolina, le scorse settimane la vedeva in maniera un po’ differente, a giudizio di questa testata che aveva interpellato esperti militari statunitensi, in questa battaglia si erano fatti ammazzare il grosso dei militari ucraini, quelli meglio addestrati in questi lunghi dieci anni, il risultato è stato toglieva uomini e mezzi per la famosa controffensiva. Marrucci precisa che a vincere la battaglia di Bakhmut era la banda di mercenari della Wagner, e che il resto dell’esercito russo, nel mentre, si preoccupava di rafforzare le altre linee del fronte, rendendo più complicata una eventuale controffensiva da parte dell’esercito ucraino. Anche Pier Francesco Caracciolo su La Stampa, conferma questa chiave interpretativa: “Oggi i russi possono vantarsi di aver sconfitto un esercito armato dall’Occidente collettivo, con una compagnia di ventura”. E’ sempre Caracciolo a sostenere la linea interpretativa di Ottolina Tv aggiungendo: “Quando domani gli ucraini dovranno finalmente assemblare le truppe per la fin troppo annunciata controffensiva, mancheranno uomini, mezzi e munizioni spese per difendere una località minore, da loro stessi eretta a simbolo della resistenza contro l’invasore”. Il Financial Time fornisce (sempre a detta di Ottolina) le cifre chiavi per capire un po’ cosa stia succedendo: “…La Russia ha trascorso mesi a fortificare in modo significativo la linea del fronte di quasi 1000 km attraverso i 100.000 km quadrati di territorio ucraino che attualmente occupa”.

E finalmente posso tirare le fila del mio ragionamento. Da quando è iniziato il conflitto sento dire che l’Ucraina, grazie agli armamenti forniti dai colossi occidentali della democrazia, vincerà questa guerra, guerra, precisano da sempre, che va senza dubbio combattuta perché sono in ballo le libertà occidentali. Ricordo che Zelensky fu applaudito anche da tutto il nostro Parlamento, o quasi, nella visita verificatasi all’epoca del Governo Mario Draghi. Mentre l’occidente vinceva questa sorta di guerra santa, io seguitavo a cercare una cartina per capire che cosa stesse realmente succedendo nel fronte, aspettandomi di trovare miriadi di cartine geografiche: se si sta vincendo, cosa c’è di meglio che illustrare graficamente i bei risultati ottenuti? Ed invece niente! Non trovavo nulla, forse per mia incapacità, ma questa cosa mi destava sospetto. D’altra parte val la pena ricordare che Vladimir Putin era presentato come avente un esercito privo di armamenti, e le poche dotazioni di cui disponeva erano vecchie e inutilizzabili. A corollario di tutto ciò i media italiani presentavano il leader russo come, nell’ordine: malato fisicamente, turbato psicologicamente, e isolato politicamente! Non contente di ciò da più parti si sosteneva che congiure interne, prima o poi l'avrebbero fatto fuori: un matto a guida di una così grande nazione creava tensioni anche dentro il suo paese: la fine dello "zar" era dietro l'angolo...

Finalmente scopro i numeri racimolati da questo pazzo scatenato: 100.000 km quadrati di territorio sono oggi “Russia” e se va avanti così a scomparire sarà l’Ucraina del prode Zelensky, che per contro, sempre la stampa occidentale, presenta come un leader che sa fare il suo mestiere. Wikipedia afferma che nel 2021 gli abitanti sotto la bandiera Giallo Blu erano circa 43 milioni, e se è vero come afferma Limes (rif. 2) che circa 4,3 milioni di abitanti sono emigrati scappando dalle bombe, la politica di stracciare il trattato di Minsk ha fruttato al popolo ucraino una perdita del 10 per cento della loro popolazione, oltre che la già citata perdita di un sesto del loro territorio. Sulle  cifre dei rifugiati ho delle grandi perplessità perché a me risultava, ma naturalmente non posso mettere la mano sul fuoco, che più di un milione di ucraini era scappati a trovare riparo in Russia, a causa dei poco ricordati stermini posti in essere dai nazisti ucraini, prima dell’invasione Russa. L’articolo di Limes che riposto, indica in soli 350.000 unità il numero di russofoni che sono andati a trovare riparo da Putin. Non solo, avevo letto da qualche parte che si trattava di circa dieci milioni di ucraini, coloro che erano espatriati, a difesa del articolo di Limes va detto che il numero di persone scappato cambia la data da cui iniziare il conteggio. Un dato appare certo ad oggi: il lungimirante ed abile Zelensky, assecondando le esigenze occidentali, quelle riunite ad Hiroshima, evitando di rattificare il trattato di Minsk, ha sacrificato un sensibile pezzo di territorio al momento non più "Ucraina", ha sacrificato moltissimi giovani sul fronte, e ha fatto scappare milioni di ucraini dalla loro "amata" patria. Il matto di Putin, per contro ha guadagnato territorio e per ora il fondamentale territorio attorno ai mari meridionali è sotto il suo controllo. 

Che Bakhmut fosse destinata alla sconfitta lo so da inizio anno, giacché seguo con sufficiente regolarità quanto afferma Nicolai Lilin nel suo canale Telegram, e la sua era stata una sentenza chiara: “ottima difesa del territorio da parte degli ucraini che con eroismo ed abnegazione stanno proteggendo quella posizione strategica, ma la loro sorte è segnata nonostante stiano irrorando del loro sangue quella postazione. La conquista di quella località comporterà l’avanzata per kilometri da parte dell’armata russa dentro il territorio ucraino perché poi non ci saranno le condizioni per erigere una solida linea di fronte nei territori adiacenti”. Questa è con parole mie la sintesi di quanto letto in tempi non sospetti, quando tutti i principali media parlavano di quella cittadina come la roccaforte ucraina. Oggi risulta che tutti i principali media italiani erano nel torto e, magari per un colpo di fortuna, ad averci azzeccato è stato Lilin…

La mia visione della realtà vede nella combriccola di Hiroshima dei leader succubi al colonizzatore anglo americano, che si riempiono la bocca con le parole democrazia e libertà, mentre stanno sacrificando non solo il popolo ucraino alle loro fantasie, ma anche l’intera Europa che si sta impantanando in modo evidente. D’altra parte come si fa a parlare di democrazia dove non esiste informazione? E' mai possibile che chi, come me, digiuno di cose militari, possa prevedere quanto è accaduto a Bakhmut? Fossero vere le affermazioni che Ottolina ha riassunto, Corriere della Sera, La Stampa, Il Giornale, Libero e una moltitudine di programmi televisivi a tutte le ore, di quel che accade in Ucraina, non ne stanno azzeccando una. E' questa l'informazione che può reggere un paese democratico? Ricordo, tra le altre cose, che le sanzioni dovevano affossare la Russia e Putin, quando ormai appare chiaro anche ai più sprovveduti che queste hanno affossato l’Europa, a solo beneficio degli Stati Uniti. Bakhmut alla fine è un'ulteriore dimostrazione di come la crisi di tutto l’occidente abbia l’epicentro negli Stati Uniti, ma si serva di strumenti che sono l’Unione Europea e media mainstream italiani che più che informazione, rappresentano mezzi di disinformazione e alimentano la confusione. In tale contesto l'azione che portano avanti i vari Lilin, Ottolina, Mazzucco, Radio Radio, Byoblu ed altri ...diventa preziosa. Ultima considerazione, non occore essere uno storico per ricordare che I nazisti erano arrivati a pochi kilometri da Mosca, nel secondo conflitto mondiale, e che poi però furono i russi a riprendersi tutto il territorio perso, con gli interessi. Arrivarono sin dentro il campo di Auschwitz (e non solo). Ciò che voglio dire è che la guerra è in corso e nulla esclude che i territori al momento sotto controllo russo, un domani non torneranno sotto il controllo ucraino. Questo non posso saperlo. L'unica cosa certa è che i media occidentali, ad oggi, han fatto disinformazione, e difendere in questo modo i "valori occidentali della pace e della democrazia" pare a chi Vi scrive,  impossibile!

Mirco Venzo, Treviso 24/05/2023 #qzone.it
Rif. 1 https://www.youtube.com/watch?v=HVH0ggH7ssc
Rif. 2 https://www.limesonline.com/rubrica/guerra-ucraina-migranti-russia-polonia-unione-europea

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