Cerca

20230615 VM Silvio BerlusconiA reti unificati dall'ufficializzazione del trapasso di Silvio Berlusconi, si sente narrare delle sue straordinarie imprese. I successi avuti con il Milan anche in campo internazionale, orgoglio per l’Italia, omettendo che oggi questo simbolo del “made in Italy” e della grande Milano è in mano a un gruppo statunitense Elliott Management Corporation dopo che questi l’hanno rilevato dal cinese Li Yonghong cui proprio la Fininvest del defunto aveva ceduto. Mi hanno sorpreso gli spezzoni in cui Silvio attacca chi doveva discutere con lui dentro il partito (il PdL, la Casa delle Libertà) e non attaccarlo da Capo della Camera,

alludendo a Gianfranco Fini, che a memoria era stanco di discutere di come accorciare quella determinata Legge, che permetteva ad un unico imputato eccellente di uscire dal procedimento giudiziario mezzo prescrizione, ed allungare per contro i tempi di giudizio di un altro reato, per permettere sempre allo stesso eccellente imputato, di rimanere al Governo del paese. Naturalmente queste precisazioni nei vari servizi non sono ricordate, c'è solo il leader che arringa con impeto... 

Ma più di tutto mi ha sorpreso dopo aver cosparso di tanto miele l’uomo più potente della storia d’Italia democratica, informare i telespettatori che Donald Trump è indagato negli Stati Uniti per più di trenta capi d’accusa, tra cui la falsa testimonianza e l’intralcio alla giustizia. (rif. 1). Ecco, passare l'informazione del presidente americano mentre incensano il piccolo uomo di Arcore, (piccolo a giudicare le molte vignette satiriche che lo presentano come una sorta di nano) potrebbe indurre i telespettatori a sospettare che è normale, per chi è al potere, venir attaccato anche dalla magistratura. Però se lo spettatore capisce questo, allora gran parte dell’aurea mediatica di vittima che quegli stessi slinguazzanti giornalisti gli attribuiscono, viene meno! Sono questi aspetti che vanno corretti, a mio avviso per una propaganda fatta con la "P" maiuscola. Ops... ho usato qui il termine propaganda, ed allora devo ricordare (cosa non ascoltata in nessun servizio, che il pratogonista dei servizi era tesserato con la Propaganda 2 (tessera 1816) meglio nota come "P2". 

Correttamente questi servizi propagandistici non ricordano che il defunto era proprietario di metà delle reti nazionali, vedeva rispondevano a lui anche l’informazione pubblica diventata governativa e non più lotizzata tra le differenti aree politiche; da tale posizione di potere assoluto emanò il cosiddetto editto bulgaro che generò la cacciata di Michele Santoro, del comico Daniele Luttazzi e del prestigioso ed amato giornalista Enzo Biagi dalle reti nazionali; insomma, il paladino della libertà era libero di eliminare chi lo criticava, mentre chi lo criticava sapeva che poteva farlo dentro i bar o nel salotto di casa proprio, non dal tubo catodico dove milioni di italiani potevano ascoltare e addirittura condividere le sue critiche. Tornando a Trump e all’opportunità di certe informazioni, i media non più distributori di notizie, ma di propaganda, bene hanno fatto a non porre in correlazione i due ex presidenti; se Trump è accusato di falsa testimonianza e di ostacolare la giustizia, il "nostro eroe" si permetteva di portare i suoi avvocati in Parlamento per modificare le leggi che lo interessavano, e davanti ai giudici per testimoniare non si presentava proprio, togliendosi l'obbligo di dire la verità… 

A mio avviso i nostri mezzi di propaganda hanno fatto un buon lavoro, e sono solo pochi gli aspetti da correggere per una propaganda perfetta. Non è qui il momento di commentare da parte mia l’operato di chi più di altri ho contestato nella mia attività politica quand’era vivo (rif. 2) ed anche per questo non sto ora a verificare se è vera l'affermazione della vignetta virale di Antonio Cabras dove uno tra i magistrati Falcone e Borsellino chiede all’altro “A te lo fecero il funerale di Stato”? 

E non è il momento di ricordare che neppure ad Aldo Moro fecero i funerali di Stato… Non è il momento di notare come sempre il defunto sia stato presentato nei servizi televisivi di questi giorni con il titolo "il Presidente" e non con l'appellativo che usavano quand'era in vita "Cavaliere". Certo, è stato il Presidente del Consiglio più longevo di tutta la storia della Reppublica Italiana, ma se ogni presidente deve mantenere il titolo, si rischia di fare confusione... Gentiloni, Prodi, Letta, Renzi, Conte, Draghi... non è più finita. Diciamo che una TV di propaganda, giustamente può permettersi di usare un tale epiteto per evidenziare come "Lui" e non altri sia stato grande.

Ci penserà la storia a valutare la sua grandezza, contanto magari quanti posti di lavoro si sono creati durante i suoi governi. Magari tra un po' appariranno le statistiche che evidenzieranno di quanto è aumentato il risparmio medio delle famiglia italiane dalla sua scesa in politica al suo abbandono. I numeri diranno quanto le imprese e le industrie italiane hanno beneficiato dalla sua gestione politica e di quanto sono aumentate. Insomma la Storia ci dirà quanto è cresciuta la settima potenza industriale (questo si diceva dell’Italia ai tempi di Craxi, ovvero poco prima che il politico di Arcore prendesse il potere), grazie alle sue politiche, politiche poste in essere da un potere pressochè assoluto. Ah... ieri sono rimasto 40' al telefono per parlare con un computer di Roma (prema uno, prema due, prema tre...) per fissare un appuntamento a Treviso con l'agenzia delle entrate che dista 5' da dove abito: doveva eliminare la burocrazia, me ne stavo dimenticando... Ci penserà la storia a dire come è oggi più agevole la vita di ogni italiano senza dover sobbarcarsi di iter fastidiosi...

Mirco Venzo, Treviso 14/05/2023 #qzone.it

rif. 1 https://www.rainews.it/articoli/2023/06/donald-trump-senza-di-me-ci-sara-la-terza-guerra-mondiale-56ef7de1-34b2-4deb-9ecc-7bfdd4746455.html
rif. 2 http://www.qzone.it/index.php/q-themes/mirco-venzo/709-prendo-le-distanze

CookiesAccept

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo

Il presente sito web utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti. Proseguendo nella navigazione acconsentirai all'informativa sull'uso dei cookies.

Leggi di più