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20230820 VM Silvana De MariLa rassegna stampa del 5 Agosto 2023 della ex dottoressa Silvana De Mari, prende spunto dai recenti fatti di cronaca dove alcune minorenni facevano le prostitute, avendo come clienti importanti persone della Roma bene. Esordisce con la frase “Si raccoglie quel che si è seminato e…gli alberi si riconoscono dai frutti”. Cercherò ora di riassumere con parole mie quanto narrato dalla pensatrice in questo monologo che dura circa 15’ - trovate l’originale nel rif. 1 - Un inizio è il 2004 quando su indicazione dell’OMS si modifica l’’educazione sessuale nelle scuole, imponendo qualcosa di mostruoso! Si raccoglie quanto seminato nei congressi quali quello del 1994 a Pechino, 

madre natura non gioca a dadi e segue da sempre un percorso ben preciso: la donna si deve far carico della maternità, sono le donne che rimangono incinte e sono le donne che si fanno carico della gravidanza e sono sempre le donne che partoriscono e, una volta partorito, noi donne ci troviamo per le mani un neonato delizioso che però è del tutto dipendente da… ecco il punto su cui punta la dottoressa. Per vivere su chi deve poter contare la piccola creatura? Sulla madre, è la prima risposta.

In effetti il piccolo sa fare una sola cosa, sa piangere per esprimere le sue necessità, che fondamentalmente è una sola, ricevere una mammella (da cui la parola mamma) da succhiare e con la quale appagare la sua necessità primaria: alimentarsi. Qui inserisce il concetto di famiglia la De Mari: nella notte dei tempi la donna che ha partorito da chi può essere protetta dalle bestie feroci? Chi procura lei del cibo per sfamarla e per difenderla dalla “tigre con i denti a sciabola”? L’uomo che lei si è scelta come compagno, quello che i secoli a venire verrà, a seguito di una cerimonia sacra, designato come “il marito” di fronte a tutta la comunità. E’ già, aggiungo io, perchè questa cosa privata della nascita del bambino, se vista da un altro punto di vista, quello del gruppo cui fa parte la coppia di copulatori, ha una sua estrema importanza: il gruppo ha futuro se i suoi membri si moltiplicano e hanno abbastanza forza natale per sostituire le numerose perdite che quella società di cacciatori deve giocoforza sostenere.

La risposta alla donanda sopra posta, su chi può contare il neonato per sopravivere ha una riposta duplice, la madre, in primis, ma altrettanto importante è la figura del padre! In una parola ecco il vocabolo che oggi si va a contestare: il neonato per crescere deve poter contare sulla coppia! Ecco perché la coppia deve ufficializzare di fronte al mondo che i due sono legati l’un con l’altro, e le ragioni per cui è importante questa ufficializzazione si trovano tra le righe del ragionamento seguente, dove è sempre la De Mari a esternarlo: La sessualità genera figli! Madre natura ha creato una relazione tra la sessualità dei maschi, quella delle femmine, e la continuità del gruppo. Questa relazione è strettamente collegata alla filiazione ed al problema del nutrire il bambino che hanno le madri. Un maschio è strutturato per avere molti rapporti sessuali, per essere promiscuo. L’equazione che si viene a creare è semplice: più rapporti hai, più figli puoi avere e quindi hai maggiore probabilità di perpetuare la tua specie. Chi ha tanti figli in natura vince, vale per tutti gli animali, e, a quel che ci dice la De Mari, vale questo principio anche per l’uomo. Alla base di questo comportamento c’è un ormone: il testosterone che muove questa scimmia senza peli… 

Quando l’uomo ha questo istinto ad accoppiarsi è disposto, anche ai giorni nostri, a pagare per soddisfare questa esigenza. Wikipedia ci dice che il testosterone (rif. 2) oltre a stimolare sessualmente l’uomo, è alla base della sua aggressività, delle sue funzioni motorie (resistenza, velocità e via discorrendo, tutte quelle doti utili alla caccia). Il coraggio e l’impavidità che è tipica dei maschi è una conseguenza di questo ormone. Le donne hanno gli estroprogestinici che riducono la libido della donna… una donna normale pensa al sesso tre volte al giorno quando ha vent’anni, due volte al giorno quando ha trent’anni e dai cinquant’anni in poi una volta su due la donna ha “mal di testa”! (A contrario dell’uomo che infatti va a pagare per “ventirsi vivo”. L’uomo pensa al sesso dieci volte all’ora- il testo sacro dice all’uomo “non desiderare la donna d’altri” proprio perchè sa che è nell’uomo la forte spinta a sgretolare l’altrui famiglia, più che nella donna - sempre De Mari ndr) ! 

Al contrario di quel che incentivano i libri con il bollino del OMS, la donna non prova piacere a darla a "chicchessia in ogni momento”. Il cervello della donna è strutturato in modo tale che si eccita solo di fronte al maschio che ci da prova di dedizione, che dimostra che per noi è disposto ad affrontare la famosa tigre con denti a sciabola… insomma, siamo strutturate (è la De mari che parla) per concederci a chi ci da garanzie di essere generoso verso di noi. Non a caso la donna apprezza chi la ricopre di regali, “di cose”… dei surrogati di ciò che nei tempi antichi erano la carne e le pelli con cui proteggere se stessa e il suo cucciolo dalla fame e dal freddo. Se una donna va con un uomo che il giorno dopo averla scopata manco le dedica una telefonata, la donna si sente sminuita, il suo ego cade… l’uomo, al contrario vede il suo ego crescere: oggi me ne son fatta una bionda, domani ho nel mirino quella mora… le strutture mentali sono diverse tra uomo e donna. 

Un buon surrogato a questa “incuranza” dell’uomo sono gli oggetti materiali: l’anello prezioso, la cena in un ristorante raffinato, e il lusso che tanto piace alle donne, ha origine da questo principio, “io mi eccito di fronte a chi per me è disposto a dare la vita”, e, ecco l’interferenza sociale, oggi il tempo può essere quantificato in denaro. La donna sa che il valore economico degli oggetti ha una correlazione in tempo: quell'anello per essere messo li di fronte, a me ha bisogno di un mese di lavoro per essere comprato, Il mio maschio non ha rischiato la vita come il cacciatore degli origini, ma un mese di vita l’ha comunque “perso per me". Se quell'uomo mi porta in un ristorante 5 stelle, beh un po’ di tempo, quello necessario per pagare quel lussuoso locale, lui l'ha investito su di me, non sarà la sua vita, ma un pezzo di una qualche consistenza si… 

Alla domanda del libretto “Cos’è il sesso?” la risposta giusta per la De Mari è: “...il modo per produrre nuova vita”! e la donna si diverte solo se c’è affettività e maturità, altrimenti la donna non prova piacere.

Il libro in questione risponde affermando che si può fare sesso in molti modi…  Il libretto parla del modo tradizionale dove un pene eretto entra in una vagina, oppure c’è il sesso orale quando si stimola con la bocca l’organo genitale. Un'altra attività sessuale, sempre a detta del libretto bollato AMA, è quando un pene entra nel ano… Questo libro, nella versione femminile, dove sono illustrate le tre modalità di pratiche sessuali, non spiega perché la giovane donna debba fare quanto scritto, non c’è la parola amore, non c’è la parola affetto, non c’è la parola piacere, non c’è neppure la parola orgasmo… Al contrario della versione per i maschi dove la parola orgasmo appare. 

Da medico la De Mari ricorda che il sesso anale può favorire l’incontinenza fecale, sia negli uomini che nelle donne, ma nelle donna è più facile perchè la muscolatura è più delicata… Il libretto parla dell’uso dei contraccettivi per combattere la gravidanza indesiderata, senza spiegare che questi farmaci possono creare depressione, favoriscono trombosi, dannegiano le vene delle gambe… insomma, per la De Mari il sesso libero favorito dagli strumenti della farmaceutica moderna, non è poi così bello e non è poi così salubre. Immagino sia coerente con precetti religiosi e cristiani che vede la sessualità inserita in un progetto di coppia finalizzato a far figli, quello che ci riconduce alle prime comunità di cacciatori. In bella sostanza questi libri sono il presupposto perfetto per rendere le vostre figlie delle prostitute

C’è l’attività sportiva: pallacanestro, pallavolo, atletica leggera. L’attività scolastica: matematica, grammatica storia e geografia. L’attività sessuale: orale, anale o tradizionale! Ecco come la scuola oggi giorno organizza il programma scolastico. Che schifo! Con questi presupposti le ragazzine lo fanno perché non possono dire di “no!”, se dicono di “no” fanno pure la figura delle stronze, delle retrograde, delle sfigate… Ci si trova così di fronte ad una realtà dove se la ragazzina non la da via viene derisa, e però se la da via a chi capita, non prova piacere per quanto sopra ricordato… come trovare un equilibrio tra queste opposte istanze? Il denaro! E quello chiude il cerchio in questa società del mercato.

Se quello che viene con me, anche se non c’è affettività, anche se non c’è quella relazione che tanto piace alla donna, mi da in cambio 500 euro… bhe, non è vero che io donna non valgo niente… 500 euro… una borsa, delle scarpe, un vestito firmato… proprio niente non è! Non è vero quindi che le ragazzine si prostituivano per avere del denaro in più come strumento per vivere, magari anche sì, ma sotto sotto c’è la necessità di avere quella gratificazione che ti da autostima! Il discorso della De Mari è quindi il seguente: devo darla via per non essere derisa, darla via così per dare è comunque una cosa che non mi da poi tutto questo piacere, (altrimenti lo farebbe gratis, dico io, e c'è infatti chi questo fa! ndr) se però la contropartita sono dei biglietti da 50, meglio da 100 o più… allora il mio ego di ragazzina adolescente, che ha bisogno di essere gratificato, qualcosa in cambio lo trova… Gli ingredienti chimici per favorire la prostituzione ci sono tutti.

Ora che ho terminato di presentare il ragionamento della ex dottoressa De Mari posso commentarlo saltando in qui e in li con il discorso. Anzitutto pur se radiata dall’albo dei medici per le sue posizioni No Vax la De Mari.qualcosa ha studiato di medicina, e, se come lei sostiene ha anche salvato persone con le sue cure anche dal famoso covid 19, forse ha studiato con profitto… Non a caso lei si vanta di essere stata radiata da chi ha imposto la vaccinazione obbligatoria, e quindi la sua critica nei confronti delle istituzioni nazionali e sovranazionali quali l’OMS, l'AMA ha radici profonde. (rif. 3). Tornando al suo ragionamento dell’uomo cacciatore e della sua sessualità, e della donna che ha una sessualità diversa, questa sua visione del mondo mi ha colpito perchè sposa perfettamente il ragionamento del sociologo Desmond Morris che ho incontrato cercando di capire perché il gioco del calcio è così seguito (rif. 4). E questo è un primo elemento di grande interesse, a mio modo di vedere.

Non è l’unico, la visione della De Mari che parla di come “la natura non gioca a dadi” inserendo la sessualità maschile e quella femminile in un discorso di una certa complessità, che vede coinvolgere non solo il frutto dell’attività sessuale. il figlio, ma anche la società… Propone chiavi di giudizio sul fatto che oggi sia il bambino a scegliere se si sente maschio o femmina. Sapete che nei questionari adesso è chi scrive che sceglie dove collocarsi indicamndo il genere di cui si sente parte… Questa “libertà” si scontra con la visione della dottoressa (e con la tradizione umana). Se tu puoi partorire sei donna, se tu puoi fecondare sei uomo! Fine… non scegli nulla, caro bambino… o puoi fare l’una cosa o puoi fare l’altra cosa, o sei inutile per il gruppo che deve potersi preservare dalle perdite che uomini e donne hanno nel duro mondo della tigre dai denti a sciabola! Non c'è un "genere" che tu ti scegli... questo nella tradizione!  

Certo, oggi che la tigre è estinta e che la medicina, la tecnologia, la scienza può far crescere delle belle tette agli uomini, o può evirarli senza che questi muoiano dissanguati (come capitava a tanti schiavi negri castrati dai colonizzatori occidentali agli inizi del 1800), possiamo “produrre” incroci interessanti, però… Ecco, la De Mari ci dice "...ci sono dei però"! Immagino che la dottoressa Silvana sia inserita in una visione del mondo cristiana, e devo precisare che io non appartengo a quel mondo; pur tuttavia devo riconoscere che i nostri giovani sono confusi e mi lascia perplesso il fatto che nelle scuole la sessualità sia spiegata con due distinti libretti: uno rosa Gioco da ragazze e uno azzurro Gioco da ragazzi - sono rintracciabili anche su Amazon ed è ben specificato che sono approvati dall’AMA ('American Medical Association). La geografia è una, a scuola, ed è la stessa per ragazzi e ragazze, la matematica è una a scuola, ed è la stessa per ragazzi e ragazze… perché la spiegazione della sessualità deve essere biforcata, una azzurra per i ragazzi e una rosa per le ragazze? La De Mari sarà pure cristiana al contrario di chi vi scrive, ma i precetti religiosi sono gli stessi per uomini e donne, o almeno così era quando andavo a catechismo...!!!

Chiudo dicendo che la lettura di Debito di David Graeber ripercorreva in modo circa analogo il percorso che spiega la De Mari verso la prostituzione… l’avvento dell’economia di mercato, quella che fa scomparire l’uomo cacciatore vecchio di milioni di anni a favore dell’agricoltore, quello che ha l'ha sostituito da poco più di diecimila anni, cambia gli aspetti valoriali e con valori diversi alcune figure sociali appaiono: tra esse quella della prostituta che a seconda dei casi è vista come una sacerdotessa, rispettata e riverita, o come donna di malaffare denigrata e lapidata. Anche nella articolata ricostruzione sociale di questo sociologo e antropologo l'evoluzione da una società di cacciatori verso quella di agricoltori (e quindi di commercianti) crea mutazioni che sono significative. In sintesi la chiave interpretativa proposta da Silvana De Mari risulta interessante e da conoscere. Ultimo appunto spero di aver ben riassunto il pensiero di questa dottoressa, l’invito è sempre quello di ascoltare il video.

Mirco venzo, Treviso 16/08/2023 #qzone.it

rif. 1 https://www.facebook.com/brigataperladifesadellovvio/videos/717498306878616
rif. 2 https://it.wikipedia.org/wiki/Testosterone
rif. 3 https://www.youtube.com/shorts/V5K-_Y32l_U
rif. 4 http://www.qzone.it/index.php/q-arts/mirco-venzo/596-desmond-morris-spiega-il-calcio

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