E Giacomino, un bagnino con cui lavoro, ce l’ha fatta: ha imbastito la sua storia d’amore. Provo, lo confesso una sorta d’invidia nei suoi confronti. Lo sento preoccuparsi, ad esempio per la situazione del traffico. Ieri doveva arrivare a Padova, e poteva trovare code lungo la tratta che lo porta da Jesolo alla città del Santo. Ed è proprio da quella sua tensione che è nata la mia invidia. Capivo ascoltandolo che quel viaggio era per lui importante: voleva a tutti i costi vedere, sentire, parlare, legarsi in un qualche modo, a quella ragazza di cui io conosco solo il nome, che naturalmente non andrò a svelare, non fosse altro per rispetto di chi mi ha onorato delle sue confidenze.

Onestamente qualcos’altro lo so! La ragazza in questione è sicuramente una bellissima ragazza. Conosco i gusti del mio giovane amico giacché, spesso, abbiamo commentato le caratteristiche fisiche delle bagnanti che ci sfilavano davanti e ci siamo trovati concordi praticamente su tutto. La conclusione è che se per lui la sua amica è una bella ragazza, sicuramente lo è anche per me, almeno esteticamente. E però quando si tratta di questioni di cuore a un certo punto il fisico diventa secondario, diventa importante l’affinità, la capacità di comunicare, di relazionarsi. E ancora una volta invidio Giacomino che ha degli spazi su cui muoversi e che s’impegna con metodo, attenzione e passione ad occupare.

Lo invidio perché anch’io quest’estate ho cercato di riallacciare una qualche sorta di relazione con una mia ex che il tempo ha decretato essere una figura importante. Gli appigli che mi ha offerto sono stati quelli che si possono trovare su uno specchio: nulli! Per contro gli ostacoli infiniti e reiterati che mi ha presentato ad un possibile dialogo sono stati insormontabili. Risultato, Giacomino sta cercando di occupare degli spazi, e la cosa da lui energia e serenità, mentre io mi trovo murato, inerme e la mia estate è senza significato. A ricordarmelo è proprio lo sguardo del bagnino, i suoi occhi e le sue parole decretano che per lui lo scorrere del tempo ha un grande significato perché ha delle cose importanti da fare, al contrario io stancamente aspetto arrivi sera. La realtà è che il mio tempo ha un valore diverso del suo, e non dipende da me o da lui, dipende dalle relazioni che abbiamo in cantiere.

Auguro a Giacomo che la sua storia vada bene. Vederlo allegro da energia anche a me. Spostandomi dal tema, seppur di poco, rifletto sul detto “Dagli errori s’impara”; io penso che in amore a furia di scottarsi con l’acqua calda, si finisce per aver paura anche della fredda e i troppi colpi non ti fanno più rialzare, ma ti relegano a rimaner steso a terra, quando è da ritti che si vede il cielo; altro che "imparare dagli errori...".

Nel mio caso, sentimentalmente parlando, il risultato è constatare come la presente stagione sia da classificarsi negativa, come il mio compagno di lavoro, un moldavo, contribuisce involontariamente a farmi notare ad ogni bella ragazza che incontriamo in spiaggia, (e sono centinaia), quando mi pone sempre la stessa domanda: “E che dici di quella”? - Ed io ogni volta me lo chiede penso alle ultime due ragazze, a coloro che mi han voluto bene e che per questo non scambio con nessuna delle molte avvenenti presenze del lido. Le mie due fiamme non son riuscito a trattenere, e ora in questa torrida estate mi ritrovo con il cuore freddo. A cinquantaquattro anni la bellezza non dipende più dal tipo di curve che armonizza il corpo di una fanciulla, ma da come costei riesce ad arricchire o impoverire la tua giornata con la sua presenza o assenza.

Giacomino vedo sta dando un valore enorme a questi ultimi giorni, quanto a me non rimane che pensare a chi frequentavo un estate fa, cercando di godere dei ricordi. E ancora m’interrogo, i ricordi, ci fanno godere o non ci fanno piuttosto soffrire? 

Mirco Venzo, Treviso, 16/08/2017 qzone

Foto fornita dal protagonista del racconto.