Cerca

20170512 VM ricorrenzeOggi è l’anniversario di due omicidi “pesanti” per il nostro Paese: Aldo Moro e Peppino Impastato. Del primo omicidio si sa molto, anche se oggi si rimuove, forse non a caso. Ci ricorda che in Italia eravamo all’avanguardia sul tema terroristico e le BR erano l’organizzazione più efficace del suo campo. Ci ricorda anche che un terrorista che vuole cambiare la società, non ammazza a caso, ma cerca di colpire in alcuni punti cruciali, come fecero appunto le BR andando a eliminare Aldo Moro, che era una figura cardine nella politica di allora, era un padre costituente, un innovatore.

Perché si parla poco di Moro oggi? Anzitutto perché le ultime evidenze aprono le porte per una complicità dei servizi segreti in tutta la faccenda, (Rif 1) ma anche perché al terrorismo rosso, che aveva obiettivi precisi (Moro, il Generale Dozier, più tardi l’economista Marco Biagi, e via discorrendo) si contrappose il terrorismo nero, di cui oggi sospettiamo i mandanti, furono i nostri alleati mezzo le loro agenzie specializzate. Questi, al pari dei terroristi attuali, quelli islamici che ci inquietano, hanno, guarda il caso, la stessa filosofia di base: colpiscono la gente comune, senza avere un apparente obiettivo specifico. La morte fine a se stessa, il caos generalizzato. E veniamo al secondo martire illustre, Peppino Impastato, la cui morte fu per anni oscurata proprio dal concomitante omicidio del famoso politico.

Impastato affermava “La mafia uccide, ma uccide anche il silenzio”. Ed allora parliamo di quest’organizzazione malavitosa che da un secolo e mezzo il nostro Paese non riesce a scardinare, e parliamo delle vittime illustri che ha falcidiato. Impastato lo affianco sempre a Falcone e a Borsellino, persone che sapevano avrebbero fatto una brutta fine, ma che non smisero di combattere per i propri valori, per i propri ideali, per la propria terra.

E vengo al punto, oggi chi combatte più per la propria terra? Oggi vige sovrana la retorica europeista, dove a parole si rema tutti a favore della pace, ma dove palesemente a tirare le fila di tutto il progetto continentale è l’interesse privato dei pochi a discapito dei molti. Il legame con la propria terra pare essere un valore ridicolo, un disvalore, ed ecco che chi emigra è aiutato, le navi si adoperano per far giungere questi esseri viventi sin nelle nostre coste, ma se c’è da fermare un conflitto, fonte di emigrazione, anziché essere d'ostacolo alla guerra, pezzi di questo essere informe e incompiuto che è l’Europa ne è la causa. L'esempio che mi sovviene è la Francia che bormbardò la Libia, senza aver discusso con nessuno. Pure la Siria è lasciata al suo destino. Così nel confine tra Ucraina e Russia alcuni mercenari, anche italiani, trovano lavoro e non si capisce (o non capisco io) pagati da chi. Questi eventi accadono mentre dall'Europa tutto tace, e le ONG (che lo ricordo sono organizzazioni non governative, quindi private) con la loro azione o il loro disinteresse influenzano questi processi.

Questo scenario incentiva la migrazione delle genti, delle masse, dei popoli. E così molti italiani vanno via dall’Italia, (rif 2) i greci scappano dalla Grecia, i turchi emigrano dalla Turchia sostituiti tutti da altre etnie, sradicate a loro volta dalle loro origini, in un via vai benedetto da alcune menti “illuminate” come quella della Boldrini, magicamente inserita in posizione di potere. Questo stato di cose viene osannato da molti intellettuali che ci parlano con soddisfazione di globalizzazione, di modernità, come se ci fosse qualcosa di moderno nella migrazione dei disperati in cerca di lavoro. Lo spostamento di queste folle ha un corollario importante, evita che persone di coraggio cerchino di combattere una battaglia per il proprio territorio, come fecero Falcone, Borsellino e Impastato, o per il proprio Paese, come fece Aldo Moro.

Lo spostare le genti da destra a manca, ha anche questa funzione, sradicare le persone di valore che potrebbero opporsi alle logiche economiche, ed ecco che le menti migliori italiane è bene vadano via di qui, e lo stesso è bene accada in Africa, ovunque, perché solo così, l’interesse dei pochi può perpetuarsi a danno dei molti, eliminando le voci critiche, chi ha il coraggio di combattere per le proprie idee e per il proprio territorio.

In questi giorni Macron ha rilanciato il progetto europeo. Domanda, ma in Europa a chi gliene frega qualcosa di Peppino Impastato o di Aldo Moro di cui oggi è l’anniversario? Io credo a nessuno, anche perché a me degli eroi sloveni, cecoslovacchi o lituani non è m’interessi tanto (per essere gentile). Manco li conosco, ed è logico e giusto che sia così. Io sono italiano ed è corretto conosca e ricordi chi sacrificò la vita per me e per il mio territorio, per il mio Paese, così come uno sloveno, un ceco o un lituano sarebbe ingrato, un vile, se dimenticasse i suoi di eroi.

Oggi è il 9 maggio e se tutto procede come Macron, Monti (rif 3) e Prodi vogliono, fra qualche anno nessuno si ricorderà più di Aldo Moro e Peppino Impastato, in Italia e di chi sa chi, altrove.
Io la penso così.

Mirco Venzo, Treviso, 09/05/2017 #qzone

Rif 1 http://qzone.it/index.php/q-themes/161-so...
Rif 2 http://qzone.it/index.php/q-arts/275-via-di...
Rif 3 http://www.huffingtonpost.it/2017/05/08/m...

CookiesAccept

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo

Il presente sito web utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti. Proseguendo nella navigazione acconsentirai all'informativa sull'uso dei cookies.

Leggi di più