Il blog Qzone da quando è nato da spazio alla poesia e ogni settimana propone una delle poesie di Ma Rea (ovvero di Andrea Masiero). L’interesse verso Ma Rea non è solo artistico e poetico, ma è legato anche alla sua impronta filosofica, Andrea cerca di risvegliare l’amore per la poesia e lo fa con mezzi sorprendenti, quali inserire versi nella carta igienica di bagni ad accesso pubblico o nelle salviette con cui ci si pulisce la bocca dopo un croissant al bar. (Rif 1)
Il comune di Torino ha fatto pervenire al nostro poeta due multe. Ecco la motivazione di una di esse (Rif 2): "Nella località indicata collocava manifesti su beni pubblici. Apponeva su palo della segnaletica stradale un manifesto riproducente un segnale stradale e uno scritto poetico". L’articolo è il 7c, che vieta di "rimuovere, manomettere, imbrattare o fare uso improprio di sedili, panchine, fontanelle, attrezzi per giochi, barriere, segnaletica stradale, cartelli recanti indicazioni di pubblico interesse, dissuasori di traffico e sosta e altri elementi d’arredo".
La legge va rispettata e a prima vista i vigili di Torino paiono ligi al dovere. Art 1 Costituizione “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. Tasso di disoccupazione che gira attorno al 12% . E poi: “La sovranità appartiene al Popolo” e Gentiloni, Renzi, Letta e Monti son andati al potere senza che avessero una maggioranza alle spalle, ma per accordi avvenuto dopo il voto come permesso da una legge elettorale che la Corte Costituzionale ha ritenuto inadeguata. Guarda caso i governi presieduti da questi individui si son impegnati a far delle “riforme” dove a non essere riformata è proprio la legge elettorale che la Corte Costituzionale ha ritenuto incoerente con i principi fondanti del paese.
Art 36 “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità ed alla qualità del lavoro svolto, ed in ogni caso sufficiente ad assicurare a se e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”. Sono decine i post dove tratto il problema del lavoro e del reddito dove il tema è anche chi lavora oggi, si trova a non riuscire a far fronte alle esigenze della quotidianità. Oltre ad essere povero chi non lavora, si sta creando la situazione di chi è povero pur lavorando. Che fanno i vigili di Torino per fermare tutto ciò? Nulla. Non accade anche nella loro città tutto questo?
I vigili di Torino si sono comportati come dei burocrati, hanno applicato quanto prescritto dal regolamento, ignorando il contesto generale su cui si muovono loro e la loro città intendendo per città un organismo vivo fatto non solo da regole e monumenti ma anche di cittadini. Art 33 “L’arte e la scienza sono libere” e le poesie di Andrea sono senza ombra di dubbio opere espressione sia di libertà che di arte. Le liriche di Andrea sono riflessioni dove la forma con cui vengono proposte al lettore sono la vera novità proposta dall’artista.
"Non voglio fare ricorso, anche se potrei per una questione tecnica, perché non sono stato colto 'sul fatto'. Ma quello che mi interessa di più è sollevare una questione politica sulla libertà di espressione in strada in Italia", questo riferisce l’articolo indicato in calce.
Che dire, il nostro poeta ha centrato nel segno. Personalmente direi che è riuscito ad evidenziare come in questo Paese quando si parla di diritti, le autorità sono inermi, quando si parla di doveri, tassare, multare, la mia amica Lucia aggiungerebbe il verbo “manganellare”, l’efficienza regna sovrana. Lo spunto si potrebbe spostare su aspetti anche più strettamente legati alla partitocrazia. La città di Torino è governata dal partito che si autoproclama “il nuovo che avanza” le 5 Stelle, forza che a breve rischia di andare al Governo. Non mi pare il caso di aprire qui un dibattito che rimane sospeso; sarebbe un’azione fuori luogo e impropria. E però chi vi scrive un campanello stonato lo sente trillare. Speriamo non sia un suono d’allarme.
Mirco Venzo,
Treviso 23/06/2017 #qzone
Foto Mirco Venzo - L'artista Andrea Masiero è di spalle con la camicia color vinaccia
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