La cosa che più m'ha sorpreso qui ad Agadir, è la varietà della proposta gastronomica. In particolare uno s'immagina di mangiare cose molto diverse da quelle italiane per venire parzialmente sorpreso. Ad esempio nella colazione del B & B dove alloggiamo, quotidianamente ci viene servita una frittata con delle olive, pane ed olio. Può sembrare a noi strano pasteggiare di prima mattina a pane, olive ed olio (sempre d'oliva, naturalmente), ma certo non si può dire si tratti di alimenti a noi sconosciuti. Le olive sono una specialità mediterranea e qui sono presentate come antipasto in ogni locale, come appena scritto, vengono proposte persino a colazione. Vi è poi una gran varietà di pesce, un terzo dell'economia locale si basa proprio sulla pesca, (un terzo sul turismo e un terzo sull'agricoltura). Il pesce è servito grigliato o fritto e pure questo alimento non si può dire ci sia sconosciuto. In particolare il re dei pesci locali: la sardina. Onestamente non sono molto informato sui prezzi e sulla varietà dei piatti perché dopo aver trovato un ristorante marocchino che ci sembrasse tipico ed economico, non abbiamo fatto molti esperimenti accollandoci altrettanti rischi. Inutile nasconderlo, il pericolo di infezioni intestinali per un europeo qui sono elevate quindi abbiamo voluto evitare di sfidare la sorte provando differenti locali.
Un'idea di prezzo? Un euro e mezzo per una ciotola di zuppa di pesce (mista a legumi e altri vegetali) e 6 euro per una grigliata mista. Per chi non volesse andare al risparmio come abbiamo fatto noi, va precisato che l'offerta di ristorazione è estremamente variegata in città, le pizzerie e i ristoranti italiani, i locali e francesi e anche spagnoli sono molteplici. Tornando a parlare delle proposte locali parlo ora delle differenze. Da Tifarnout, in pieno boulevard Hassan II, si possono degustare tortini salati dal sapore unico. Il mio preferito contiene miele, mandorle, pollo e vegetali (più altri ingredienti che non son riuscito ad identificare), tutto inserito in pasta foglia. Costo del tortino sui 3 euro, ma mangiarne due è difficile anche per chi è affamato. Ecco allora che il consiglio è di far seguire al suddetto tortino salato un po' di pasticceria che pure qui è strepitosa. Non proprio economica, ma molto nutriente.
Ho il sospetto che l'influenza francese sia forte, ma questa è una mia idea dettata dalla presenza anche di specialità alla crema. Un croissant o una ciambella con le uvette e la marmellata costa 0,50 - 0.60 euro. Sono questi prezzi di prodotti da pannetteria e non di pasticceria pregiata. qui eccellente, che si compra a prezzi più europei. Per il resto sottolineo l'assenza del maiale che per un veneto è importante, al pari degli alcolici (che pure si possono trovare in molti locali ma per i quali noi non abbiamo voluto andare contro la tradizione locale). In bella sintesi posso assicurare che la varietà dei cibi di qui non fa rimpiangere la nostra cucina italiana. Per dare una ulteriore indicazione sui prezzi possiamo dire che una media popolare sta sui 10 euro a persona. Propongo un menù che comprende un leggero antipasto con salsa piccante, olive e pane, zuppa di legumi, piatto principale couscous o tajin con carne e vegetali e un dessert composto da un paio di datteri e dolcetti locali con la caratteristica pasta al miele. Il tea alla menta ci è stato offerto dal nostro cameriere di fiducia. Il prezzo proposto non includeva le bibite. Prezzo finale 5 euro e 50 centesimi! Ultima avvertenza, sconsiglio l'acqua o bevande ghiacciate, qui raramente consumate, giusto per risparmiare sulla carta igienica.
Mirco Venzo, Agadir 20/06/2016
Foto Franco Dal Col