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20230809 VM K.GunOfficial Secrets - Segreto di stato è un film del 2019 diretto da Gavin Hood. (rif. 1). Questo film fa un po’ il verso a quello recensito recentemente, Muro di gomma (rif. 2) nel senso che si tratta di una pellicola divulgativa, anche se in questo caso ci sono delle basilari differenze su cui riflette e le andrò a esternare più avanti. L’intera pellicola trae origine dal libro di Marcia e Thomas Mitchell i quali narrano le vicende giudiziarie di Katharine Gun che è la vera protagonista di questa pellicola ed è nel contempo una delle eroine dei nostri tempi. Chi è Katharine (interpretata dalla londinese Keira Knightley)? E’ una traduttrice di nazionalità inglese che opera all’interno dei servizi segreti britannici, la quale confessò di aver fatto uscire informazioni riservate (segreti di stato, appunto) divulgando all’opinione pubblica una mail inerente alla futura guerra in Iraq, (la seconda) quella che portò alla fine

di Saddam Hussein e che contribuì a destabilizzare quell’area che a tutt’oggi vive periodi di estrema difficoltà.

Come nel caso di Muro di gomma, non sto ad analizzare il film nei suoi dettagli: le interpretazioni, la fotografia ed altri aspetti artistici; qui c’è l’informazione che viene diffusa da approfondire e comprendere. La protagonista è andata a processo per aver dato alla stampa un’informazione segreta, e comunque "vera". Che cosa disturbò Katharine Gun da far trapelare la notizia fuori dalle stanze in cui lavorava per darla in pasto ai media, nello specifico al periodico The Observer? Sapere che il governo britannico, in collaborazione con “forze” americane, stava cercando appigli per giustificare un futuro, quanto imminente, conflitto in Iraq. Katharine aveva compreso che non si trattava di investigare per scoprire che tipo di pericoli potessero dall’estero colpire la gran Bretagna, al contrario al suo staff era chiesto di investigare per poter individuare un pretesto utile ad avviare una guerra che avrebbe prodotto un certo numero di morti, anche tra i sudditi della corona. In altre parole la guerra era già stata pianificata anche se non ce n'erano i presupposti! 

Questo per lei risultò inaccettabile e mise a repentaglio la sua carriera, la sua libertà e la stabilità della propria famiglia, per una questione morale; se vogliamo per fedeltà verso i propri ideali. L’aspetto che voglio evidenziare è che questa testimonianza palesa al di fuori di ogni ragionevole dubbio che prima che ci fosse l’invasione dell’Iraq, già era uscita l’informazione che si trattava di un conflitto costruito a tavolino dai poteri anglo americani. Si fosse riflettuto con tempestività su tutto ciò, forse, l'intero conflitto (è una affermazione ardita, lo riconosco) si sarebbe evitato. Non dettaglio il soggetto che muoveva i fili, ed in tal senso la visione del film è di grande aiuto per capire la difficoltà di individuare nomi e cognomi, furono inglesi e americani; alcuni di essi vollero questa guerra e  macchinarono manipolando i loro apparati statali e tradirono di fatto i rispettivi elettori. 

Questo prima di veder sventolare la provetta contenente prove false relative alle famose “armi di distruzione di massa” dal segretario di Stato degli Stati Uniti d’America Colin Powell a tutto il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (era il 5 febbraio 2003) e con quel gesto si andò a giustificare l’invasione armata dell’Iraq e l’uccisione di Saddam Hussein; val la pena qui ricordare che uno dei gesti più significativi compiuti dall'ex dittatore iracheno fu la nazionalizzazione della Iraq Petroleum Company, che aveva la sede a Londra.

E' una mia personale idea, ma quel gesto (la privatizzazione) ha molto a che fare con i numerosi morti che ci furono nelle due guerra che l'occidente andrà a fare in quei territori. Val la pena ricordare che anche grazie alle risorse recuperate da tale operazione il dittatore eliminato dall’occidente, (senza che l’ONU obbiettasse nulla) favorirà “... lo sviluppo dell'economia irachena e per programmi di stato sociale: avvenne una modernizzazione dell'agricoltura sostenuta da una massiccia meccanizzazione agricola e da un'ampia distribuzione di terre ai contadini, furono modernizzate le industrie energetiche, consentendo l'introduzione dell'elettricità in tutto il Paese, fu promosso lo sviluppo dei servizi pubblici, dei trasporti, della sanità pubblica gratuita e dell'istruzione obbligatoria e gratuita. L'analfabetismo fu ridotto da oltre il 77% a meno del 20%...” - rif. 3 - Wikipedia, non qualche sito complottista!).
Sia chiaro che nessuno qui nega lo status di dittatore di Saddam Hussein e nello specifico l’assasinio di un esagerato numero di curdi, ma proprio il film in questione evidenzia come la stessa Katharine Gun tutte queste cose le conosceva, sia perchè lei era di origine turca, pur avendo cittadinanza inglese, sia perché il suo compagno era curdo. Ma proprio la conoscenza di quella complessa realtà la portò a preoccuparsi per una seconda invasione dell’Iraq che andò a generare tra i 150.000 ed il milione di morti tra gli iracheni, (rif. 4) ed oltre 100.000 morti tra i civili. Da notare che tra i video diffusi da wikileaks, per i quali Juliane Assange è tuttora recluso, particolarmente famoso è quello in cui si vedono assassinare iracheni civili inermi e disarmati dai militari americani.

Meno chiari sono i morti degli occidentali anche se, paradossalmente, questi furono superiori dopo il crollo del regime di Saddam, l’instabilità del nuovo regime favorirà attentati terroristici che andranno a mietere vittime anche “tra i vincitori”, ma soprattutto risultano superiori ai tre milioni gli sfollati locali. Le preoccupazioni che avevano spinto la Gun a parlare troveranno tutte ampia conferma nei fatti! Una parentesi per i morti italiani che mi risulta siano in tutto 56, dei quali ricordiamo i 19 deceduti nell’attentato di Nassiriya. Tutto ciò si sarebbe evitato se solo si fosse data maggior attenzione a quanto fece trapelare la corragiosa Katharine Gun!

Queste sono le informazioni che ho recuperato a seguito della visione della pellicola e da questo punto di vista devo riconoscere che questo film ha avuto su di me un impatto devastante. Volutamente non entro nella trama per non togliere al lettore la curiosità di vedere come si articola questo fatto di storia. E però questo è il momento di evidenziare una sostanziale differenza tra questa pellicola e Muro di gomma che pure aveva lo scopo di divulgare segreti di stato. Qui ci sono nomi e cognomi e fatti sono “sicuri” o quanto meno hanno alle spalle chi li sottoscrive, nella pellicola di Marco Risi al contrario, il protagonista è una figura di fantasia e gli elementi di riflessione sono per lo più indirizzi proposti al pubblico senza che lo stesso possa sapere da dove arrivano, quali sono le fonti. 

La conclusione è che se avevo apprezzato il lavoro dove Andrea Purgatori fu protagonista che contribuì a non lasciare soli nella ricerca della verità le vittime di Ustica, nel film che sto commentando abbiamo a che fare con un pezzo di storia, e la visione di questo documento è un elemento di importanti spunti di riflessioni. Una tra i tanti possibili: stiamo combattendo una guerra in Ucraina contro i russi che accusano gli europei di essere succubi del volere anglo americano. Ci accusano di manovrare Volodymyr Zelenskyj come una marionetta. Le accuse che muovono siamo sicuri siano infondate alla luce dei fatti sopra riportati? Possiamo noi “occidentali” dare lezioni di democrazia in giro per il mondo? Ed ancora, quando alcuni pensatori parlano di complotti, vengono tacciati dal termine negativo di "complottisti"... alla luce di questi fatti, i complotti si devono sempre escludere a priori?

Ultima chiosa

In un mio articolo (rif. 5) criticavo le donne, più numerose degli uomini in base alle statistiche, di come fossero avulse dai fatti politici, sociali e intellettuali del mondo, concentrate come spesso accade nello shopping e negli appuntamenti dall'estetista. Mi fa piacere constatare che in questa pellicola le protagoniste sono tutte donne, non solo colei che con coraggio ha messo in subbuglio la sua vita per informare il mondo della truffa che si stava preparando a giustificazione di una possibile guerra, Katharine Gun, ma altre due figure femminili risultano determinanti in questa vicenda, l’attivista pacifista, di cui non riesco a recuperare il nome, e Elizabeth Wilmshurst, una giurista che si dimise da un incarico prestigioso, per dissenso con le politiche poste in essere dal suo superiore (la Wilmshurst è interpretata da Tamsin M. Greig).

Fa piacere constatare che ci sono donne attive per il benessere sociale e nel caso in questione posso considerarle delle vere e proprie eroine. Questo va evidenziato perchè se non riconosciamo i meriti quando ci sono non lamentiamoci poi se il gentil sesso si dedica ad altro! In conclusione questo film si è ricavato un posto importante tra quelli che ho visto, e, ripeto, ciò non tanto per ragioni cinematografiche, quanto per essere un pezzo di storia che ha smosso idee e visioni del mondo in cui vivo. Della serie quando l’arte è utile: grazie Gavin Hood e il suo staff.

Mirco Venzo, Treviso 08/08/2023 #qzone.it

Nella foto la vera Katharine Gun (non l'attrice che la interpreta, per esser chiaro)

Nota, nel cercare notizie relative a Collin Powell scopro che: copio e incollo da wikipedia: "...Nel 1968, dopo il Massacro di My Lai, venne incaricato delle investigazioni sull'accaduto. Powell scrisse che le relazioni tra soldati americani e civili vietnamiti erano eccellenti, anche se la strage costò la vita a 347 civili vietnamiti. Nel 1970 fu promosso tenente colonnello". Della serie la carriera dei bastardi è molto più facile di quella degli eroi. Sulla strage di My Lay pagine interessanti sono scritte da Oriana Fallaci nel suo Niente e così sia. (ed. Rizzoli - 1969)

rif. 1 https://it.wikipedia.org/wiki/Official_Secrets_-_Segreto_di_stato
rif. 2 http://www.qzone.it/index.php/q-movies/931-muro-di-gomma-1991-m-risi
rif. 3 https://it.wikipedia.org/wiki/Saddam_Hussein
rif. 4 https://www.rainews.it/photogallery/2023/03/20-anni-fa-linizio-della-guerra-in-iraq-d2b2af7d-80c3-4985-bc50-8f88e225f909.html
rif. 5 http://www.qzone.it/index.php/q-themes/mirco-venzo/236-w-le-donne-o-anche-no

 

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