Cerca

20170309 VM DonneAnche l’otto marzo se n’è andato via con il suo carico di mimose e d’inni alla donna e alle donne, sfruttate, bistrattate, tradite e chi più ne ha, più ne mette. Oggi, che non è l’otto marzo posso quindi fare un ragionamento che, tanto per cambiare, va controcorrente, e parte da un dato statistico che ho avuto molta difficoltà a raccogliere. (Avete mai provato a raccogliere dati ISTAT dalla rete? Quel che chiedi, semplicemente non te lo danno. O sono impedito io, e la cosa è possibile, o le informazioni sono rese di difficile accesso, e riguardando un ente statale, la cosa m’infastidisce parecchio).

Ogni 93,7 italiani ci sono 100 donne, (rif 1) statistica che se si considerano i soli aventi diritto al voto carica di maggiori responsabilità l'lelettorato femminile. E' noto che le donne son più longeve quindi se togliamo gli italiani sotto i 18 anni la percentuale femminile aumenta. Diciamo quindi che potenzialmente le donne pesano all'interno della cabina elettorale un buon 10% in più rispetto agli uomini. Ora, caso vuole che l’Italia sia, almeno formalmente, una Repubblica Democratica, quindi a governare e a fare le leggi è chi riceve mandato dagli elettori, nel nostro caso, per la maggioranza, elettrici. Care donne, se siamo mal governati, se le leggi vi discriminano, se il Paese sta sprofondando nella… peggiore delle situazioni, la responsabilità è soprattutto vostra, almeno a giudicare da quel che dicono i numeri.

Mi posi il problema donne/politica quando da poco entrato a far politica nell’IDV dovevamo stilare la lista per le elezioni e volevamo inserire, non lo nego per bieche ragioni d'immagine e di "appeal", una o due donne. Cercammo disperatamente tra le nostre amicizie femminili e tra tutti gli attivisti qualche gonnellina, anche profana di politica, da inserire nella lista del nostro piccolo partito. Non potevamo far passare il messaggio che noi le donne le bistrattavamo, ma il vero problema non era la nostra considerazione verso l'altro sesso, quanto il constatare che donne che si interessano alla politica, semplicemente, da noi non ce n’erano. Allora decisi che le quote rosa. tema all'epoca dibattuto, sono semplicemente una cavolata. Scusate, perché “per legge” devo inserire dentro la macchina politica chi di politica si disinteressa? E pagarlo pure lautamente, perché oggi le remunerazioni dei politici italiani sono decisamente superiori a quanto combinano.

Articoli come quelli che scrivo io,  trattanti temi politici ed economici, lo so bene non incontrano i gusti femminili; me lo dicono tutte (sono ingiusto, quasi tutte) le mie amiche ogni qual volta il discorso cade li dentro. Rimane il fatto che poi anche le donne si trovano ad esser vincolate, in bene o in male, da quanto è deciso nel Palazzo, Palazzo che quando c’è da sporcarsi le mani per entrarvi il 99,9 per cento dell’elettorato femminile ha altro da fare. Le poche attiviste che si interessano di politica entrerebbero di fatto nelle liste elettorali proprio in virtù della necessità che avevamo noi allora, necessità condivisa ancor oggi da chiunque rediga una lista per una qualsivoglia elezione. L’esito di queste “quote rosa”, legge mai approvata per gli organi politici, ma che nei fatti proprio per rispondere alle esigenze da me incontrate vede tra i volti "nuovi" degli ultimi anni, personalità del calibro di Laura Boldrini, Mara Carfagna, la splendida ex igienista dentale Nicole Minetti e la riformatrice della Costituzione Maria Elena Boschi.

Vorrei comparare lo spessore politico delle ultime citate con Tina Anselmi o la Nilde Iotti, donne che si fecero spazio non grazie alle “quote rosa” ma grazie ad un impegno, una competenza ed una passione vera, cristallina. Il messaggio l‘ho lanciato, se le cose in Italia vanno così male è anche, e soprattutto, a causa delle scelte dell’elettorato e del loro disinteresse per le questioni che personalmente ritengo importanti. Con questo non nego che molti nuovi volti femminili si stiano proponendo, soprattutto dentro partiti che erano ai margini del potere. Virginia Raggi, Chiara Appendino, l’anti eurista Giorgia Meloni, (la lista serebbe molto più lunga) hanno raggiunto posizioni importanti non per la loro avvenenza o i loro calendari, ma per le doti che avevo riconosciuto alle partigiane sopra citate. Anche e soprattutto in loro ripongo le mie speranze di cambiamento pur se sono espressione di forze ed idee diverse dalle mie. Se sono estremamente critico con il marasma politico del mio Paese, lo sono verso il mondo maschile che da sempre ne tira le fila.

Gli spazi e la necessità di volti e idee nuove (o vecchie, da ripristinare) in politica ci sono, anche per le donne. Donne che in altri settori della società han saputo farsi apprezzare per le doti di competenze e preparazione. Penso a Margherita Hack o a Rita Levi Montalcini che son riuscite a farsi spazio nel competitivo e terribile mondo della scienza, un mondo dove non esistono scorciatoie. E quindi sono forse proprio le donne che potrebbero innescare il tanto auspicato cambiamento politico/economico a condizione che diminuiscano le considerazioni attorno a "Dolce e Gabbana" o "Missoni" per  approfondire nomi quali Marx o Keynes. Se la scelta del profumo o delle scarpe è prioritaria alla Riforma Costituzionale a breve la maggior parte di esse non dovrà più occuparsi di dove trascorrere le vacanze, ma di come curare la salute dei loro figli ammalati psicologicamente (rif 2 / 3 / 4 ) e fisicamente. Care donne, se non ve l’ha detto nessuno la Sanità pubblica per ragioni di pareggio di Bilancio è destinata a ridimensionarsi ulteriormente, a prescindere dal disegno e dal punto in cui vi siete stampigliate l'ultimo tatuaggio. L'8 marzo è la festa della donna, alla luce delle considerazioni sopra esposte dobbiamo osannarla o meno? A voi lettori la replica.

Mirco Venzo, Treviso 09/03/2017 #qzone
Foto Mirco Venzo 16/03/2014 h 11,47 pm - Ca Savio - Model Laura Guzzo, una donna che suo malgrado si è dovuta occupare delle mie idee revisionado grammaticalmente diversi miei scritti. Colgo l'occasione per ringraziarla.


Rif 1 http://qn.quotidiano.net/cronaca/2012/12...
Rif 2 http://www.qzone.it/index.php/q-themes...
Rif 3 http://qzone.it/index.php/q-themes/mirc...
Rif 4http://qzone.it/index.php/q-themes/mirc...

 

CookiesAccept

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo

Il presente sito web utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti. Proseguendo nella navigazione acconsentirai all'informativa sull'uso dei cookies.

Leggi di più