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230230715 VM coraggioSu facebook trovo questo post:

“Domanda: qual’è stata la tua più grande delusione? -
Risposta: “Apprendere che anche le persone intelligenti possono essere vigliacche e che il coraggio è un attributo molto più raro dell’intelligenza”!
Julian Assange.

Non so se questa affermazione sia realmente da attribuire a uno dei pochi eroi dei miei tempi, (diffido sempre di questi post che appaiono come per miracolo in facebook), certo è che la questione del coraggio che pone la frase mi ha indotto a ragionare…


Difendere le proprie idee, i propri valori, è per me naturalmente un'operazione che richiede coraggio, non intelligenza. Non mi interessavo di politica all’epoca, ma ho vissuto gli anni di piombo, il periodo delle Brigate Rosse, e del terrorismo nero;  ho visto le manifestazioni sindacali dove centinaia di persone andavano in piazza (ed io giovane e un po’ scemo pensavo: che ci va a fare tutta sta gente a protestare con le bandiere che pare si stiano anche divertendo?). Scoprirò più tardi che andare in piazza all’epoca poteva voler dire essere colpiti dai celerini, essere oggetto di bombe come avvenne a Brescia (rif. 1) in Piazza della Loggia, o, più recentemente, come avvenne a Genova nel G 8

Il coraggio di difendere le proprie idee… Se rifletto anche recentemente molti miei conoscenti hanno preso posizione contro la vaccinazione che lo Stato ha imposto a tutti gli italiani, il rifiuto a punturarsi, con conseguente tamponatura ogni due giorni per lavorare, il mangiare fuori dai locali quando gli altri mangiavano dentro i locali, va considerata una scelta intelligente, o un gesto di coraggio? Probabilmente le due cose assieme, e questo però dimostra che il coraggio cui si riferisce Julian Assange c’è ancora, almeno qui in Italia, anche se sono gesti che risultano "slegati", che non hanno peso “politico”. Preciso meglio questo punto, i milioni di italiani che sono contrari al green pass (ribadisco, sono milioni) non hanno oggi nessuna rappresentanza in Parlamento. Detto in altri termini è come se non esistessero, politicamente parlando. Tornando a loro so che fecero manifestazioni in piazza, han trovato un loro rappresentante che ha dato voce a molti: Stefano Puzzer, il quale con il suo umile banchetto si è visto dare il daspo da più città e ha dovuto subire un miriade di problemi. E' stato accusato di esibizionismo per aver fatto tutto ciò... 

Molte manifestazioni sono state represse, mi è stato detto, dalle forze dell’ordine con gli idranti, quando analoghe manifestazioni per il clima o per la vittoria di alcune squadre di calcio, non sono state minimamente ostacolate nelle stesse settimane. I miei pensieri vanno ora ai tempi delle Brigate Rosse quando venivano colpiti a morte, come fu il caso di Walter Tobagi, (rif. 2) o gambizzati, come il caso di Indro Montanelli (rif. 3) parecchi giornalisti. E qui forse il cerchio si chiude… perché i gesti di coraggio, le posizioni coraggiose ci sono, forse anche ai giorni nostri, ma se nessuno le racconta, sono lacrime che si confondono tra le gocce di pioggia, e una volta al suolo perdono del tutto il loro significato, parafrasando le parole del androide Roy Batty in Blade Runner e trovando una giustificazione alla mancata voce di questi “dissidenti” nel nostro parlamento. 

La domanda che giro al lettore è: “Dove sono i giornalisti che diedero spazio ai vari Luc Montagner, Stefano Montanari, Massimo Citro…?” Io ricordo spazi settimanali proposti da Fabio Fazio a Roberto Burioni, che a distanza di mesi regolarmente smentiva le previsioni e le affermazioni da lui stesso proferite, ma comunque sempre a milioni di italiani poteva presentare il suo verbo. Ricordo Matteo Bassetti, altrettanto ascoltato, che, ecco una notizia meno nota, (rif. 4) dovrà risarcire gli eredi di Montagner, evidentemente le sue affermazioni non erano poi così attendibili; la realtà è, e qui chiudo, che forse i gesti di coraggio per aver seguito, devono trovare il modo di essere diffusi anche tra la folla, ed allora si comprende perché, lo stesso Assange, si trova ingiustamente incriminato, il silenzio o quasi che lo circonda è una delle pre-condizioni della sua incriminazione, ma sopratutto comprendo che l'accusa, il reato da lui compiuto è aver dato voce a dei fatti, a delle situazioni che “il potere” non voleva fossero diffusi. 

E così mi trovo a riflettere in che misura sia un problema di coraggio, di intelligenza, o di informazione, e che relazione ci sia tra le tre cose. Un ultima chiosa: il coraggio e l’intelligenza sono due virtù non necessariamente slegate… tra le persone più coraggiose e più intelligenti della mia storia di italiano devo necessariamente citare Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, italiani estremamente intelligenti che, proprio in virtù del loro intelletto e capacità di analisi, sapevano perfettamente che le loro indagini li avrebbero portati a morte certa, questo non impedì loro di proseguire per la loro strada. Fine, o se preferiti inizio, delle mie perplessità!

Mirco Venzo, 15/07/2023 #qzone.it

rif. 1 http://www.qzone.it/index.php/q-themes/mirco-venzo/386-pensieri-post-video
rif.2 https://it.wikipedia.org/wiki/Walter_Tobagi
rif. 3 https://it.wikipedia.org/wiki/Indro_Montanelli
rif. 4 https://www.open.online/2023/04/06/covid-19-genova-bassetti-risarcimento-eredi-montagnier-insulto-dibattito-sgarbi/

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