La giornalista Silvia Madiotto ci spiegava venerdì all’incontro Media e Verità che la notizia è sempre vera, mentre l’informazione può essere vera, verosimile o falsa. (rif 1). Ieri parlando con uno sconosciuto vengo a scoprire che costui ha fatto il soldato mercenario, si faceva pagare per andare a portare “l’ordine” all’estero. Il suo miglior contratto? In Nigeria (sì, proprio al centro del territorio africano, da dove partono abbastanza migranti in cerca di fortuna), la paga 10.000 $ al mese. L'incarico era controllare che i carichi di petrolio non fossero attaccati dai ribelli locali. E’ un’informazione, non l’ho verificata, quindi, non so se sia una notizia.
E’ però, com’è che si va a pagare così tanto uno straniero (l’italiano in Nigeria è uno straniero) quando molti nigeriani, presumo, farebbero lo stesso lavoro per un ventesimo di quella cifra? Forse i principi economici da quelle parti non funzionano? Mi son dato questa risposta, uno non può armare un nigeriano e metterlo contro altri nigeriani, metti che per puro caso questi decida di sposare la causa dei ribelli, ti troveresti in un bel pasticcio. Vi è chi sostiene sia la cosa capitata con l’ISIS, questi guerriglieri erano stati addestrati per realizzare attentati contro il nemico di chi li ha istruiti e questi invece, una volta armati e preparati, han deciso di loro iniziativa chi dovessero attaccare, stabilendo in piena autonomia chi fosse il loro nemico. Un po’ come Frankenstein che si ribellò al suo creatore.
Sta di fatto che quest’uomo, disposto a farsi uccidere per soldi, e soprattutto ad ammazzare per gli stessi, oggi è a casa “Ho una compagna e lei non appoggia questo tipo di vita. Se voglio tenere in piedi la relazione, e io ci tengo, devo lasciar perdere questi lavori”. Già, perché il lavoro è fare qualcosa che è remunerato, come controllare che i carichi di petrolio estratto dalla Nigeria non sia attaccato, mica scrivere gratis di queste cose come faccio io nel blog...
Mi chiedo: ma sarei io disposto per 10.000 dollari al mese uccidere degli sconosciuti? Risposta: “Oggi come oggi certamente, ho una fame di soldi estrema!” Purtroppo ora non ho la preparazione militare, né l’età, né tanto meno i contatti, per svolgere questo lavoro. Quella che vi do è quindi una seconda informazione (non una notizia): la carriera militare fornisce buone prospettive economico/lavorative, a condizione si riesca a trovare il giusto sentiero. E vi è una terza informazione, non è vero che sono solo gli italiani ad accogliere i migranti stranieri, avviene anche il contrario, accade che la Nigeria accolga lavoratori italiani, pagandoli pure molto bene. A dire il vero, la Nigeria non accoglie solo i lavoratori italiani, ma anche i capitali stranieri, la proprietà delle compagnie petrolifere è sempre americana o nord europea. (Non ho verificato se anche l’ENI abbia a che fare con quei pozzi… ma mi pare superfluo stabilirlo ai fini di questo articolo).
La frase di mio gradimento “Ognuno a casa sua!” forse non è di moda in questi tempi di globalizzazione, dove la parola d’ordine è libertà. Libertà di spostarsi se si è forza lavoro e soprattutto libertà d'investire i capitali dove sono meglio remunerati. E' il liberismo.
Da studente iniziai a interessarmi agli indiani e mi piacquero più dei cow boys, così decisi che chi combatte e rischia la vita (i ribelli nigeriani) senza aver bisogno di guadagnare 10.000 dollari al mese per una causa che sposano, ha, forse, argomentazioni (che per altro non conosco e non posso giudicare) più profonde di quelle di chi si fa pagare lautamente per rischiare la propria vita. Quanto al beneficio portato dal capitale straniero in Centro Africa, decantato dei liberisti, la sensazione è che quanto vien portato via sia superiore a quando dato. Altrimenti non si capisce perchè pagare tanto dei soldati stranieri. Senza contare che la cosa pare sgradita ai centro africani, come denota la presenza di ribelli e la necessità di proteggere militarmente questi fantomatici convogli. Facessero veramente gli interessi della Nigeria non ci sarebbe chi, all'opposto del mio sconosciuto, rischia la vita gratis. "Ognuno a casa sua" dove ognuno non è solo gli africani in Africa e i militari italiani in Italia, ma anche i capitali che muovono uomini e mezzi, e di conseguenza decidono le politiche e mutano l'assetto dei territori, (anche fisicamente ed ecologicamente). Se proprio i capitali devono spostari ci dev'essere sempre uno Stato forte che li controlla, nell'interesse degli abitanti dove questi denari pensano di far profitto.
Resta un fatto, che in questo libero mercato dove tutti paiono liberi di far tutto, io non riesco a trovare nessuno che mi dia 10.000 dollari per sparare a qualcuno, o per farmi sparare, e togliermi per sempre il disagio che mi devasta da lustri a questa parte, e precisamente da quando mi fu comunicato il licenziamento da parte del titolare della ditta dove lavoravo. Il lettore penserà, “Ma allora sei incoerente! Tifi per i ribelli ma poi sei pronto a venderti!” Forse! Forse hai ragione caro lettore, anche se in me prevale il dubbio che più incoerente sia continuare a sostenere l'dea del libero mercato ritenendola come la panacea per il benessere di tutti, quando sempre più gente sta male.
Di tutto questo racconto forse l’aspetto più romantico è la rinuncia ad altri tre mesi di contratto ottimamente rettribuiti che il mio informatore ha scartato per non turbare la sua compagna. Pare, quasi, un gesto d’amore.
Mirco Venzo, Treviso, 27/03/2017 #qzone
Foto del alpino Venzo in atteggiamento tattico - 4 scaglione 1983 - a quei tempi su 21 proiettili, 18 centravano l'obiettivo: tanta abilità sprecata di fronte ad una tastiera di PC. Devo aver sbagliato amici di calcetto.
Rif 1 http://qzone.it/index.php/q...