AI è l'ormai sempre più sdoganato acronimo nel campo dell'Innovazione per indicare l' “Artificial Intelligence” ovvero l' “Intelligenza Artificiale”. Ma che cosa si intende quando si parla di "Intelligenza"? .. e può essere questa "Artificiale"?
Dal vocabolario "Treccani" leggiamo che:
intelligènza (ant. intelligènzia) s. f. [dal lat. intelligentia, der. di intelligĕre «intendere»]. – 1. a. Complesso di facoltà psichiche e mentali che consentono all’uomo di pensare, comprendere o spiegare i fatti o le
azioni, elaborare modelli astratti della realtà, intendere e farsi intendere dagli altri, giudicare, e lo rendono insieme capace di adattarsi a situazioni nuove e di modificare la situazione stessa quando questa presenta ostacoli all’adattamento; propria dell’uomo, in cui si sviluppa gradualmente a partire dall’infanzia e in cui è accompagnata dalla consapevolezza e dall’auto consapevolezza, è riconosciuta anche, entro certi limiti ...
dal "SAPERE.IT" leggiamo che:
Con il termine intelligenza, in senso psicologico generale, si intende quel processo mentale che permette di acquisire nuove idee e capacità che consentono di elaborare concetti e i dati dell'esperienza per risolvere in modo efficace diversi tipi di problemi. Tuttavia, il concetto è molto ampio, sicché non esiste una definizione univoca e accettata universalmente; ogni spiegazione risente sempre dell'orientamento di pensiero di chi la formula.
ed infine da WIKIPEDIA leggiamo che:
Benché i ricercatori nel campo non ne abbiano ancora dato una definizione ufficiale (considerabile come universalmente condivisa dalla comunità scientifica), alcuni identificano l'intelligenza (in questo caso l'intelligenza pratica) come la capacità di un agente di affrontare e risolvere con successo situazioni e problemi nuovi o sconosciuti; nel caso dell'uomo e degli animali, l'intelligenza pare inoltre identificabile anche come il complesso di tutte quelle facoltà di tipo cognitivo o emotivo che concorrono o concorrerebbero a tale capacità. Per alcune scuole di pensiero, soprattutto antiche, la sede dell'intelligenza non è il cervello e la si identifica come la qualità, esclusivamente umana, di capire un fenomeno e le sue relazioni con tutti gli aspetti non apparenti che interagiscono con tale fenomeno, la capacità quindi di leggervi dentro...
Come si può notare, si passa da una definizione strettamente assegnata all'Uomo (Treccani) ad un più generico "processo" (Sapere) fino ad arrivare ad una sostanziale incapacità di definizione del termine (Wikipedia). A questo punto .. è logico e corretto definire una macchina o un software dotati di Intelligenza ? Una macchina che sappia in brevissimo tempo calcolare miliardi di possibilità e definire a priori le mosse opportune per vincere una partita a scacchi .. si può definire intelligente al pari di un talentuoso giocatore?
Un macchina che riesca da sola a compiere evoluzioni aeree incredibili andando a bersaglio attraverso l'elaborazione di miliardi di variabili, può definirsi "Intelligente" al pari di un addestrato pilota militare? Una macchina che riesca a fare delle diagnosi mediche approfondite grazie ad enormi Database (Big Data) è da considerarsi intelligente al pari di un medico di provata esperienza? Può pertanto considerarsi la capacità, la velocità o la quantità di calcolo, Intelligenza?
Se tutto questo non avesse nulla a che fare con l'antico concetto di "intelligenza" umana allora, cosa potrebbe essere di così sorprendente e così riproducibile in modo "artificiale" da bypassarci sempre più sistematicamente nello svolgimento di alcune nostre funzioni? Intelligenza è probabilmente uno di quei termini ai quali forse un tempo era più semplice dare una definizione ma oggi, e sempre di più lo sarà in futuro, questa definizione non sarà più così scontata. Il solo fatto che le maggiori fonti oggi più consultate siano in divergenza una con l'altra sta a dimostrare che il concetto stesso di Intelligenza oggi è sempre più in discussione.
Definire invece fino ad oggi che cosa ancora governi in gran parte la maggioranza delle "macchine" o dei sistemi informatici al di la del Software o degli algoritmi sottostanti è al momento molto più semplice (.. almeno fino ad ora). Chiunque abbia fatto un minimo di programmazione informatica lo sa, si chiamava "Logica Booleana", oggi trasformata in "Logica Fuzzy". Logica...non Intelligenza!! E la Logica Booleana ha la sua sintassi, la sua struttura, i suoi input ed i suoi output. Parlare quindi di "Intelligenza Artificiale", al momento, per quanto la si stia ampiamente spingendo nel mainstream, è da considerasi quantomeno fuorviante anche se di accattivante effetto mediatico.
E mentre l'intelligenza sembra pertanto rimanere, ancora per il momento, una caratteristica prettamente umana, l'elaborazione logica dei dati da parte della macchina sta abbattendo giorno dopo giorno continui traguardi. Assistiamo così ad una beffarda asimmetria dove, mentre le macchine sorte inizialmente da quelle che potremmo definire come le “ultime scintille” di intelligenza umana stanno progredendo a spron battuto verso la via dell'illuminazione, l'intelligenza umana che ha portato l'Homo Sapiens, da cavernicolo a curioso passeggiatore sul suolo lunare, oggi risulta di fatto sopita per permettere allo stesso uomo di poter comunicare con la macchina che lui stesso ha creato. Il giorno in cui la macchina riuscirà davvero a sviluppare una sua anche se primitiva forma di intelligenza, questa SI artificiale o para-artificiale come quella che un tempo era ricordata essere facoltà prettamente umana, sarà allora il momento in cui l'essere umano, o sarà pronto a cambiare la sua specie o ... (a voi la conclusione)….ed ad occhio, non dovremo aspettare molto.
Franco Dal Col
https://treccani.it/vocabolario/intelligenza/
