Bachmut, in russo Artëmovsk, ma il nome ucraino o russo andrebbe scritto in cirillico, e quindi le versioni in caratteri latini sono molteplici, è un interessante spunto di riflessione sul pilastro della cultura occidentale, quella democratica: l’informazione. Quanto sotto riportato fa fede ad una unica fonte, per altro poco reclamizzata, Ottolina TV (rif. 1) dove la voce narrante è quella del simpatico Giuliano Marrucci che si vende come una persona documentata in ogni affermazione che propone. Sicuramente Marrucci è di cultura comunista, ma vale la pena ascoltare la sua versione dei fatti, anche perché, al contrario di me, lui (e il suo staff) pare archivino le affermazioni dei principali media italiani, per verificarne la veridicità e la coerenza nel tempo: i risultati sono sorprendenti! Il Giornale la scorsa settimana – “Bakhmut, L’Armata rossa perde altre posizioni. L’arma segreta è del 1986” precisava poi che si trattava “dell’obice semovente di fabbricazione sovietica 2S7Pion, che sta garantendo la riscossa ucraina a Bakhmut. E per la Russia le cose si stanno mettono male”
Si sono concluse le elezioni comunali a Treviso dove il rappresentante del Movimento 5 Stelle, Maurizio Mestriner, non è riuscito ad entrare nel palazzo comunale racimolando solo il misero 2,3% dei consensi. Può sembrare un dato insignificante se non fosse che chi, come me, ha una certa memoria storica sull'argomento per aver seguito le vicende degli "Amici di Beppe Grillo" sin dalle elezioni del 2008, con l’entrata di David Borrelli nel comune di Treviso. Evento questo che determinò l'inizio dell’ascesa del movimento 5 stelle anche a livello Nazionale. E da qui credo sia utile iniziare una riflessione. Com’è possibile che la terra che vide nascere questa forza politica che, lo ricordiamo, alle penultime elezioni nazionali, era la più rappresentata in Parlamento, tanto da decidere le sorti dei due governi Conte e del governo Draghi, sia oggi sparita dal territorio dove fece il suo esordio?
Lo sceneggiatore newyorkese Jonathan S. Spaihts nel 2007 scrive la prima sceneggiatura di questo lavoro che venne proposto anche a Gabriele Muccino e doveva vedere come protagonista Keanu Reeves… non se ne fece nulla e alla fine, dopo varie peripezie, a dirigere quest'opera sarà il norvegese Morten Tyldum che, sempre in base alle informazioni pervenute da wikipedia (rif. 1), dichiarò avrebbe dato la priorità alle relazioni tra i personaggi piuttosto che sulle questioni tecnologiche “futuristiche”/tecniche tipiche di un film di fantascienza. Ci riuscirà perfettamente ed è per questo che inizio a recensire questa pellicola che esce nelle sale sotto Natale del 2016, venendo accolto dal pubblico in modo favorevole, ma ricevendo critiche tendenzialmente negative.
Tre piani è un film di Nanni Moretti che, ci dice Wikipedia, per la prima volta non trae spunto da un soggetto originale, bensì si basa sul romanzo dello scrittore israeliano Eshkol Nevo. (rif. 1) Non andrò a citare tutti i numerosi attori che si alternano nella scena che ruota attorno ad un'unica palazzina borghese di Roma dove, nei tre piani della struttura, famiglie e vissuti personali si intrecciano e si dipanano nello scorrere del tempo. Sono più storie che vengono sviscerate dal regista toccando più argomenti, e lungo mi sarebbe citarle tutte, ma dove appaiono temi quali la giustizia o, forse è più corretto dire, si cerca di capire “cosa sia giusto”. Anche lo scottante
“Cosa c'è in un nome? Ciò che chiamiamo rosa anche con un altro nome conserva sempre il suo profumo”. Questo concetto è ripreso dal Romeo e Giulietta - atto II, scena II di William Shakespeare. E’ un concetto importante e espresso in modo particolarmente romantico dall’autore inglese, sostanzialmente dice che una cosa puoi chiamarla come vuoi, ma il nome che gli dai non modifica la sua essenza e le sue caratteristiche. Questa affermazione può anche essere ribaltata, tu chiami in un certo modo una cosa perchè vuoi comunicare a chi ti ascolta che stai parlando di un oggetto che ha delle caratteristiche ben precise. Meno romantico è l’adagio popolare “non confondere la merda con la cioccolata” che ripropone questo messaggio. A volte qualcosa vista da lontano ci pare una cosa, ma una volta focalizzata da vicino
“Parlerò ora di un concetto molto veneto, quel Veneto che secoli fa diede vita alla Serenissima, e poi contribuì alle fortune della Lega Nord. Quel Veneto che fu la locomotiva del paese. Il concetto è quello di furbo” e di “mona”. Il furbo è colui che non ha dei diritti, ma se li auto riconosce, se li prende! E' l'opportunista discentente dell'Homo erectus. I “mona” sono coloro che si son visti portar via il pezzo di carne faticosamente procuratosi, sono coloro che i diritti se li son visti togliere e sono rimasti inermi. Vi è una situazione che a molti di noi capita che ben spiega chi sia il furbo e chi siano i mona… siamo in coda ad uno sportello, tutti in attesa che arrivi il proprio turno ed ecco che c’è chi supera la coda e prima degli altri espleta
Questo 25 Aprile è caratterizzato dalla presenza sul secondo gradino della Repubblica Italiana di un nostalgico, e dalla contrapposizione di sedicenti antifascisti autori e complici delle peggiori leggi liberticide dell’ultimo ventennio, fautori della scienza come demagogia e non come metodo. Il nostalgico e i sedicenti condividono la stessa matrice, definita circa cento anni fa “autobiografia di una nazione”. Entrambi esponenti di quella retorica che giustifica le proprie nefandezze come quisquiglie, ma le altrui quisquiglie come nefandezze.
Dopo aver visto questa pellicola vado a leggere le indicazioni che trovo su wikipedia che sono decisamente interessanti perché, scopro delle "etichette" che spiegano meglio di ogni mio riassunto la trama di questa pellicola del 1977 a regia Joseph Warren, nome d’arte dell’italiano Giuseppe Vari. Iniziamo con le definizioni copia/incolla estrapolate dal mio sito preferito, il fim da poco visto è del genere nunsploitation ovvero un sotto filone dei film d'exploitation. Quest'ultimo è "un genere cinematografico che mette da parte la ricerca di valori artistici per portare in scena elementi più forti, con l'esibizione esplicita di scene di sesso e di violenza, talvolta veicolando messaggi di una parte politica o lobbistica". "Le trame di questi film (parlo ora dei nunsploitation) non si discostano eccessivamente l'una dall'altra, presentando dei canoni ben definiti: ambientate in un convento, preferibilmente in epoca medioevale o rinascimentale, hanno per protagoniste delle novizie che, spinte a prendere il velo contro la loro volontà, vengono seviziate da suore badesse o compagne divenute sadiche e perverse per l'isolamento
Da un po’ di tempo a questa parte si celebra il giorno del ricordo, ogni 10 febbraio, data in cui si vuole ricordare i massacri delle foibe e l'esodo giuliano dalmata. La cosa nasce per iniziativa di legge, la n. 92 del 30 marzo 2004. In concomitanza di questa ricorrenza si sente dire che “…i morti son tutti uguali… " e che "...i nostri italiani furono massacrati dai partigiani jugoslavi”. Ho voluto approfondire il tema e la mia ricostruzione della questione “foibe” diverge parecchio da queste frasi che accompagnano “il giorno del ricordo”, ed anzi paiono a me un modo per mascherare quanto realmente accadde. Per chi vorrà seguirmi nel mio percorso, il viaggio sta per iniziare. Anzitutto partiamo da cosa sono le foibe, ovvero dei buchi presenti naturalmente nel territorio del Carso e l’etimologia è legata al dialetto locale per indicare tali buchi. Lo storico Raoul Pupo, dell’università di Trieste ci dice anche che
Stamane sono rimasto colpito nel leggere su facebook quanto riporto testualmente dal profilo di una mia amica: Barbara Cenedese…
“CI AVETE ROTTO LE BALLE!!!!!
E paga la luce...E paga il gas...E paga l'acqua...E paga l'Imu...E paga l'immondizia...E paga il canone Rai...E compra la TV nuova (altrimenti se non è nuovissima non puoi vederla più)...E Fai il bollino alla Caldaia…E paga il mutuo...E paga il condominio...Paga il bollo auto...Paga l'assicurazione auto...Paga la revisione auto...Sostituisci le gomme (da estive ad invernali e viceversa)...Paga l'autostrada...Paga l'abbonamento per il trasporto su mezzi pubblici...Paga i parcheggi (ormai tutte strisce blu)...Metti la benzina o diesel alla tua auto...Compra farmaci che ti servono necessariamente e non mutuabili...Prenota visite mediche specialistiche a pagamento (se non vuoi morire o aspettare anni con quelle convenzionate)…Paga le tasse scolastiche e compra libri per i tuoi figli...Paga la quota annua per i tuoi bambini che hanno la fortuna di poter fare sport...Compra da mangiare per poter vivere...Comprati un paio di scarpe o un paio di pantaloni ogni tanto...Compra da
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